Sulla battaglia con i Messaggeri
Uno brusco risveglio ebbi stamane
Uno incubo forse, immagini strane
Voci sentivo da li e da ogni dove
Mille parole como acqua che piove
Parea na festa di gente che canta
Che fan rime, ride e poi si vanta
Lo incubo triste invece era stato
Niente festa, uno bardo impazzato
Che la bocca sua riempì di gloria
Per una guerra, gia senza memoria
E lo ricordo suo dura uno momento
Sbatton le ali e lo ruba lo vento
La battaglia ci fu lo sanno tutti
Tra potenti custodi e vili bruti
Lo esito è strano, pare uno gioco
E da ridere viene più di uno poco
Beffardo è stato lo furbo destino
E vincere fece lo oscuro postino.
La guerra ci fu, nessun smentisce
Vincitore fu chi missive spedisce
Chi parlare volea con divi oscuri
Ma nullo li ascolta manco li muri
Chi volea esser tremenda presenza
Ma uguale si sta con lui o senza
Chi seder volea con malvagi divini
Ma manco li cani li voglion vicini
Chi sparger volea lo potere oscuro
Ma lo puzzo spargea assai duraturo
Chi voleva condurre la nera fiera
Ma non tenea manco una cagna vera
Chi tanto per una guerra si vanta
Tedio non da, se una volta canta
Se stavolta alzato hanno la testa
Lasciamogli fare almeno una festa
Altro giorno non hanno per gioire
Più spesso gli spetta solo morire
Morire infatti dovranno i postini
E creo io, fra non troppi mattini
E nello buio dello ufficio postale
Accendo la luce pria di farti male
Cosicché bene a te rimanga inciso
Lo volto di chi ti è tanto inviso
Di chi uno sorriso gentile ti dona
Poi ti uccide e forse ti perdona
Di chi timor non tiene dello nero
Di chi tiene gloria et onore vero
Lo volto di chi lo buio schiarisce
La mano di chi leggende custodisce
Royner de Gitanias, Il Trucchista