(Resoconto Quest) Terza puntata della quest Waikiti
Quella sera proprio non riuscivo a dormire, passai tutta la notte a rigirami sotto le coperte, sapevo che mi ero dimenticato qualcosa di importante ma non riuscivo a ricordarmi cosa! Finalmente arrivarono le prime luci del giorno e con loro torno’ anche la mia memoria! Gli schiamazzi che venivano dalla piazza mi fecero saltare in piedi! Ero dinuovo in ritardo! Mi alzai di corsa e pagai il mio debito con Gwendalyn, i miei compagni di avventura mi misero al corrente di quello che era successo la volta precedente! La mia malattia allora mi costrinse a letto e non potei unirmi a loro. Alle foci del Fiume Lama un antico male aveva lasciato le sue traccie! Era li che gli ultimi indizi sulla civiltà waikit portavano! Controllando bene il fondale del lago restammo sbalorditi notando la presenza di una città sommersa! Ma qualcosa di tremendo era in agguato… Appena varcata la soglia di questa città fummo attaccati da un plotone di guerrieri Waikiti armati sino ai denti e decisi a farci la pellaccia! Erano 11, tanti quanti noi… quindi sapevano! Riuscirono inizialmente a sbaragliare le nostre difese ma alla lunga fummo noi ad avere la meglio! La città sembrava attiva e in piena regola, c’erano mercati funzionanti, amministrazioni, case, templi e perfino una prigione! Sentendo le grida di un prigioniero fu li che ci dirigemmo! A mio avviso fu uno sbaglio, non vedo perche’ metterci a fare i giustizieri su una cosa che nemmeno ci riguarda. Il prigionerio non ci fu nemmeno di grande aiuto visto che Blarist lo secco’ con un pugno in faccia quando iniziò a fare troppe domande. Tutta la citta’ era affrescata di raffigurazioni di 3 demoni, uno verde, uno rosso e uno bianco! Era quindi loro che dovevamo trovare? Esplorando attentamente le incisioni alla base delle statue nel piccolo tempio riuscimmo ad aprire un passaggio e giungemmo a una stanza con quattro porte, oltre la porta da qui eravamo entrati c’erano tre portali, ogniuno di un colore simile a quello dei demoni. Sulla volta strane rune elfiche componevano un nome: Hisental e leggendo quel nome ad alta voce Semeth fece scattare la serratura che apriva i portali. Con molto coraggi ed ardore ci buttammo nella mischia e uccidemmo tutti e tre i demoni uno ad uno, per trovare tra le loro carni lacerate tre bacchette, anch’esse del medesimo colore. Thorsen