Resoconto Quest ‘Il villaggio misterioso’, Prima parte
torno a farmi sentire dopo lungo tempo per raccontarti di un evento che ha segnato profondamente la mia vita.
Tutto ebbe inizio esattamente 5 giorni fa…
Come di consueto mi trovavo a trascorrere le prime ore della notte in compagnia dei soliti amici e dell’ottimo alchool di Larry.
Seduto ad un tavolo della Taverna, sorseggiavo il mio boccale di birra insieme al vecchio amico Gravhor, conosciuto ovunque come Il Becchino. In silenzio guardavamo gli altri avventori attorno a noi.. tutte vecchie conoscenze, tutti intenti nei loro soliti discorsi.
Ad un tavolo vicino al nostro, Deloriel discuteva animatamente con Norky sull’organizzazione dei prossimi tornei in arena. Entrambi Cavalieri, erano intenzionati a consolidare le loro posizioni in classifica. Poco distante dai due, Weralix e Sharvol sghignazzavano allegramente, lanciando eloquenti sguardi in direzione di Gwendalin. Appoggiati al bancone, Arkanter, Elsworth e Kleg tracannavano avidamente i loro enormi boccali, scommettendo su chi dei tre sarebbe riucito a bere di piu’ senza ubriacarsi.. E, al solito, Arkanter sembrava essere brillo prima degli altri! Infine, vicino alla porta di ingresso, Arayl, avvolto nel suo scuro mantello, chiacchierava amabilmente col Olkeef, giovane ma valoroso mentalista, di armi ed equipaggiamento raro.
Una serata come tante altre, insomma.. Se non fosse che qualcosa, nell’aria, preannunciava un imminente pericolo.
Colpito da un freddo soffio di vento sul collo, mi mossi a disagio sulla sedia..
Fu a quel punto che avvenne qualcosa di decisamente insolito.. La porta della taverna si apri’ lentamente e comparve a noi un volto noto. Un volto segnato da profonde rughe e da uno sguardo inteso.. Il volto di Sorigon, vescovo del culto del tempo. Una visita decisamente inattesa, come potrai immaginare.
"Avventurieri avrei bisogno di parlarvi" disse il vecchio.
Poi si volto’ e, senza dire altro, si incammino’ verso la sua sacra dimora.
In taverna calo’ il silenzio. Ad uno ad uno, senza dire una parola, ci alzammo tutti e uscimmo in strada. Il vento gelido della notte ci accolse, mormorando il suo disappunto fra i lembi delle nostre vesti.
"Seguitemi," disse Arkanter "rechiamoci immediatamente dal vecchio Sorigon."
Ci incamminammo dietro di lui tra le strette stradine della capitale ma il prode Arkanter, ancora inebetito dai fumi dell’alchool, sbaglio’ strada piu’ volte, portandoci dapprima in stazione della carrozza, e poi alla Casa di tutti gli Dei..
Giungemmo infine alla Chiesa del Culto del tempo, e li’ trovammo il vecchio vescovo ad attenderci alla porta.
"Salute a voi" ci disse.
"Un piccolo e misterioso villaggio che sempre e’ rimasto appartato dal resto delle terre di Clessidra, ha mandato un suo abitante a chiedere il nostro aiuto.. Sembra che il loro Sciamano sia entrato in possesso di una potente magia, con la quale riesce ad evocare dei pericolosi mostri. Ora, tronfio del suo potere, ha seminato nel bosco circostante il villaggio delle pericolose ed immonde creature. Tali creature devono essere eliminate. Siete abbastanza coraggiosi da accettare questo incarico?"
"Non e’ un problema!" esclamo’ Arkanter.
"Sara’ fatto!" gli fece eco Elsworth.
"Bene allora. – continuo’ il vescovo – Cercate l’accesso nascosto al villaggio misterioso a nord ovest delle montagne di Empyrea ed aiutate quel popolo, se vi sara possibile. Buona fortuna. Gli Dei sapranno premiarvi se riuscirete nell’impresa".
"Torneremo vittoriosi!" urlo’, sicuro di se, Weralix.
Sorigon fece un cenno con il capo e si incammino’ verso l’altare, scomparendo nelle tenebre della scura chiesa.
Basto’ un attimo per metterci d’accordo.. In pochi minuti eravamo gia’ fuori dalla capitale, lungo la strada che conduce al sepolcro di Empyrea.
Il viaggio duro’ alcune ore.. lo trascorremmo scherzando tra noi, per mitigare la fatica del lungo cammino ma, sopratutto, per allontanare il timore che iniziava a serpeggiare nei nostri animi..
Giunti ai piedi delle montagne presso il sepolcro, decidemmo di dividerci in tre gruppi, in modo da rendere piu’ veloce la ricerca del misterioso villaggio, sconosciuto a noi tutti.
Non sai quanto vagammo per i sentieri irti e scoscesi di quelle tremende montagne.. A tappe forzate, 18 ore al giorno, per 3 interi giorni. Riposavamo giusto le ore piu’ buie della notte e riprendevamo la ricerca pochi minuti prima dell’alba per approfittare di tutte le ore di luce del giorno.
All’alba del quarto giorno, il saggio Sharvol ci invio’ un messaggio mentale.
"Abbiamo trovato un sentiero semisepolto in mezzo alle montagne!"
In poche ore di cammino lo raggiungemmo ed, in effetti, notammo un polveroso e seminascosto sentiero che si inerpicava ad est lungo il versante di una montagna. Sembrava molto antico dalle pietre sconnesse che lo componevano.
Ci organizzammo velocemente e, seguendo il possente Arkanter, ci incamminammo lungo la nascosta via. Una fitta vegetazione, inizialmente presente solo ai margini della strada, a poco a poco inizio’ a coprire ogni cosa.. I nostri passi si fecero sempre piu’ incerti.. un silenzio inquietante accompagnava il nostro cammino. Seguimmo il sentiero per parecchi kilometri, fino a quando non giungemmo in una stretta vallata chiusa completamente dalle montagne. A sud una imponente parete di roccia bloccava la nostra strada. Alla base di essa, una angusta caverna ci diede un po’ di riparo.
"La strada finisce qui.." costato’ Arkanter..
"Deve esserci un passaggio da qualche parte.. Diamo il tempo ai nostri occhi di abituarsi all’oscurita’ e confidiamo nella buona vista e nell’ottimo fiuto degli elfi" esclamo’ il Becchino.
A poco a poco, nella penombra, iniziammo a notare in fondo alla caverna una lastra che sembrava chiudere l’accesso alla continuazione della struttura naturale. Ci avvicinammo tutti alla liscia parete e iniziammo ad esaminarla.. L’enorme lastra sembrava istoriata da numerose scene. Ad un esame piu’ approfondito ci rendemmo conto che si trattava di scene di guerra splendidamente scolpite nella roccia. Ve ne erano parecchie.. Quella che maggiormente colpi’ la nostra attenzione fu la quinta. Si trattava di una scena notturna raffigurante un campo di battaglia. In essa era magistralmente rappresentato il cielo a sfondo nero tappezzato da piccole stelle d’argento. Un particolare balzo’ subito agli occhi, ne mancava una !
"Manca una stella!" esclamo’ il giovane Olkeef.
"E’ vero" facemmo eco in molti..
"Che sia da cercare la stella lungo la via??" domando’ Elsworth.
"Questa situazione mi ricorda molto un passaggio segreto in cui mi imbattei tempo addietro presso le Ninfe" affermai.
"Proviamo!" disse Weralix.
Fu cosi’ che iniziammo a percorrere la strada a ritroso, alla ricerca di qualcosa che potesse assomigliare ad una stella e che potesse permetterci di proseguire verso l’ignoto.. Decidemmo di dividerci per la ricerca e di incontrarci nuovamente alla caverna prima del tramonto, possibilimente non a mani vuote. Girai col giovane Olkeef per tutto il pomeriggio, ma non riuscimmo a trovare nulla. A sera, tornati alla caverna, scomprimmo che altri avevano avuto piu’ fortuna! Il saggio Sharvol aveva notato parecchie felci lungo la strada e, setacciandole per bene, aveva portato alla luce una piccola stella d’argento.
Quando giungemmo da loro, li trovammo intenti ad esaminare la lastra, nella speranza di sbloccare il passaggio segreto. Tentammo in parecchi modi di inserire la stella al suo posto e, alla fine, riuscimmo a far scattare un segreto meccanismo. Con un sordo rumore la pesante lastra inizio’ a girare su se stessa aprendo un passaggio. Animati dall’entusiasmo e noncuranti della profonda stanchezza, ci avventurammo velocemente attraverso il varco.
Un magnifico spettacolo ci si paro’ innanzi.. Una rigogliosa e lussureggiante valle faceva da contorno ad un misterioso villaggio circondato da possenti palizzate. In poco tempo raggiungemmo il centro del villaggio dove, circondato da molta gente, un vecchio uomo discuteva animatamente. Ci facemmo largo tra la folla e ci presentammo al suo cospetto.
"Ci manda Sorigon" annuncio’ Elsworth "Siamo qui per offrirvi il nostro aiuto".
"Ah finalmente!! Sapevo di poter contare su di lui" esclamo’ il vecchio!
Poi prosegui: "Mi chiamo Barenaky, sono il capovillaggio. Ebbene ora scoltatemi: Alweny il nostro sciamano sembra impazzito. Dal maledetto giorno in cui ha ritrovato quel manuale di incantesimi evocativi, egli ha eletto dimora nel bosco piu profondo e pian piano ha iniziato ad evocare mostri sempre piu potenti.
Oramai siamo rintanati in questa palizzata, e non osiamo entrare nella foresta, quindi siamo ridotti alla fame. In questa impervia regione solo la caccia e i frutti selvatici possono sostenerci. Aiutateci, vi prego! Trovate Alweny e fermatelo o questo villaggio sara presto frequentato solo dai nostri fantasmi."
"Dove possiamo trovarlo?" domando’ Norky.
"A nord del villaggio si apre una fitta foresta. Egli e’ li’ rintanato, circondato dai demoni che egli stesso ha evocato!" fu la risposta del vecchio.
"Qualche consiglio, Barenaky, tu che hai purtroppo per te gia’ incontrato l’oscuro evocatore ?" chiese Kleg, con voce possente.
"No, temo che nessuno che l’abbia visto ultimamente sia riuscito a raccontarlo.. Anzi, credo proprio che a causa dei suoi seguaci nessuno sia riuscito neppure ad avvicinarlo.."
"Beh, speriamo che gli Dei porgano il loro sguardo di protezione a vegliare sulle nostri sorti allora.." concluse Kleg "che il destino si compia dunque.. qualunque esso sia.."
Con queste parole ci congedammo dal capovillaggio e ci inoltrammo, lungo la via a nord, nella fitta e scura foresta..
Foresta che, mio caro amico, restera’ impressa nella mia memoria per tutta la vita…
Dopo una veloce consultazione, eleggemmo Elsworth come nostra guida nella foresta. Sfortunatamente infatti, il vecchio e caro Arkanter era nuovamente caduto nel suo vizio ed aveva esagerato con l’alcool.. Ovviamente il suo senso di orientamento ne ristentiva alquanto, ma la sua potenza sembrava accresciuta!
Bastarono pochi passi nella foresta per comprendere che non sarebbe stato facile uscirne vivi.. Nessun sentiero, nessun punto di riferimento.. ben presto ci ritrovammo a vagare senza alcuna meta e senza alcuna direzione. Elsworth, con grande esperienza, inizio’ a sistemare qua e la’, durante i nostri spostamenti, piccole pile di monetine in modo da evitare di ripercorrere la stessa strada piu’ volte. Avanzammo con estrema circospezione, affidandoci al proverbiale fiuto dei barbari. E ben presto, incontrammo il primo demone!
Lo vedemmo da lontano, li’.. fermo al centro di una piccola radura nella foresta. Possente e circondato dalle fiamme. In fretta, senza farci vedere, ci organizzammo per la battaglia. Non ci sarebbe stato spazio per tutti in combattimento, cosi’ preferimmo affidare il corpo a corpo ai piu’ valorosi combattenti tra di noi. Elsworth, Arkanter, Deloriel, Weralix e Kleg avrebbero impegnato il demone in una dura battaglia corpo a corpo, mentre Norky e Gravhor avrebbero curato il gruppo dalle ferite.. Infine Sharvol avrebbe usato la magia per infliggere pesanti ferite al nostro avversario. Gli altri, restammo in seconda linea, pronti ad intervenire in caso di bisogno.
Un cenno col capo e Elsworth si lancio’ con un urlo incredibile in battaglia!!
Lo seguirono a ruota tutti gli altri! Che scontro!! Il demone fu presto circondato e, nonostante fosse davvero forte, peri’ in fretta sotto i nostri colpi possenti!
Esaltati dallo scontro, ci complimentammo a vicenda e ci preparammo a riprendere il cammino! Percorremmo davvero pochi metri, e davanti a noi si presento’ un enorme essere, meta’ drago e meta’ demone! Nuovamente Elsworth guido’ la carica e nuovamente i nostri colpi furono atroci ed inesorabili. Il drago resistette solo pochi minuti!
Continuammo ad avanzare nella fitta foresta e in poche ore facemmo fuori altri due demoni e due draghi.
"Bene cosi’!" escalammo "Nessun nemico e’ alla nostra portata!!"
Stolti.. Ben presto avremmo avuto da ricrederci..
E un assaggio di cio’ che ci aspettava arrivo’ poco dopo..
Mentre riposavamo per qualche minuto, banchettando con le gustose libagioni offerte dai nostri chierici, avvertimmo un orrendo verso provenire da una radura poco distante. Ci alzammo in fretta e ci precipitammo a vedere. Un enorme Elementale della terra prese forma sotto i nostri occhi e attacco’ improvvisamente il capogruppo. Siamo tutti esperti avventurieri e anche in quella occasione non ci lasciammo prendere dal panico. Abituati a combattere al fianco l’uno dell’altro, prendemmo subito posizione e assistemmo senza indugio il nostro compagno. L’elementare si dimostro’ davvero un degno rivale ma, alla fine, dovette cedere anche lui alla nostra potenza. Tuttavia, questo improvviso attacco cancello’ ogni traccia della sicumera che si era impadronita di noi e ci riporto’ con i piedi per terra. Non sarebbe stato facile uscire tutti vivi da quella terribile foresta. Era un presentimento.. e, sfortunatamente, ben presto sarebbe divenuto la dura realta’.
Con l’animo in pena, riprendemmo il nostro cammino. Foresta, foresta da ogni lato. A stento riuscivamo a proseguire e piu’ volte fummo costretti a ripercorrere i nostri passi alla ricerca di un passaggio attraverso le fitte fronde. Avrebbero dovuto essere le ore piu’ luminose della giornata, ma la luce del sole non riusciva in alcun modo ad illuminare i nostri passi, bloccata metri e metri sopra le nostre teste dai rami degli alberi secolari.
Improvvisamente Elsworth si blocco’. Con un impercettibile segno ci intimo’ di abbassarci ed ascoltare.. A pochi metri da noi, un orrendo Basilisco sibilava orrendi versi. Non fu necessaria alcuna preparazione. Tutti sapevamo gia’ cosa fare.
"CARICAAAA!!" urlo’ Elsworth e tutti ci scagliammo contro il tremendo essere!
Quanti colpi gli infliggemmo!! Sembrava non volesse cadere mai! Improvvisamente il suo letale sguardo si poso’ sul prode Deloriel… un attimo, solo un attimo.. Ma basto’! Vidi il mio amico irriggidirsi improvvisamente e rimanere bloccato in una assurda posizione.
"Deloriel!!" urlai! "Guardate Deloriel!"
Ma ancor prima di riuscire a terminare la frase vidi Gravhor, Sharvol e Norky che contemporaneamente, borbottando sommessamente, si erano riuniti attorno allo sfortunato guerriero e tentavano di rimuovere, con le loro potenti magie, la paralisi che lo aveva colpito.
Non ebbi il tempo di tirare un sospiro di sollievo per la immediata guarigione del mio caro amico che il Basilisco urlo’.. un ultimo, terribile verso disperato e si accascio’ a terra, sotto i violentissimi colpi dei nostri combattenti! Eravamo riusciti a superare anche questo scontro.. Ancora tutti vivi.
Ci ristorammo velocemente e decidemmo, nonostante l’enorme stanchezza, di proseguire il cammino. Sentivamo in cuor nostro che la meta era ormai prossima.. Avvertivamo sempre piu’ vicina a noi la presenza del terribile sciamano.
"Un Vampiro!!!"
L’urlo di Elsworth ci colse di sorpresa!
"C’e’ un enorme Vampiro a nord!!!!"
"Dobbiamo caricarlo!! Dobbiamo caricarlo!!" urlava a squaciagola il Bacchino mentre quel temibile demone percorreva a velocita’ incredibile i pochi metri che lo separavano da noi!
"Non buttatevi tutti in cmobattimento!" raccomando’ Arkanter prima di lanciarsi all’attacco "Dobbiamo tenerlo a terra!!"
E lo scontro inizio’.
Uno scontro tremendo.. Tenemmo a terra il pericoloso vampiro per parecchi minuti, senza che lui potesse in alcun modo alzarsi.. Tuttavia sembrava che le nostre armi non lo scalfissero neanche!
"Sembra immune agli attacchi fisici!" urlo’ Arayl.
"Via le armi! Provate senza armi!!" rispose Gravhor.
Tutti i combattenti tolsero le armi e si avventarono a mani nude.. ma ancora niente! Il vampiro sogghignava tentando di rialzarsi da terra, illeso.
"Sharvol, prova con la magia!" urlo Elsworth.
"Niente da fare! E’ immune a tutto!! Energia, fuoco, freddo!! Non risco a colpirlo!" rispose il saggio! "ACIDO!! Provo con l’acido!"
Al primo getto d’acido il demone rabbrividi’!
Contemporaneamente il terreno sotto i nostri piedi prese a tremare! Norky aveva generato un terribile terremoto.
"Si! Lo colpiamo!!" escamammo!
"Olkeef, usa i poteri della tua mente! Colpiscilo con il raggio psionico!" urlo’ qualcuno!
"Io provo a richiamare qualche fulmine dal cielo!" dissi!
Bastarono pochi attimi e quella che sembrava dovesse trasformarsi in una terribile sconfitta senza appello, si trasformo’ in uno dei piu’ begli scontri della nostra vita. Il vampiro dapprima provo’ a resistere, ma a poco a poco la sua energia vitale inizio’ a diminuire fino ad esaurirsi. Un ultimo getto d’acido del saggio trasformo’ il corpo del terribile mostro in un budino appiccicoso.
Increduli, guardammo i miserabili resti del nostro avversario a terra.. Ancora una volta eravamo riusciti, grazie alla nostra esperienza, a resistere ad un terribile nemico e a uscire indenni da una situazione che sembrava irrimediabilmente compromessa.
Giusto il tempo di tirare un sospiro di sollievo, che un terribile urlo squarcio’ l’aria attorno a noi:
"Maledetti li avete uccisi tutti !!! Ma ora ne’ subirete le conseguenze!!"
"E’ senza dubbio lo sciamano!!" esclamammo, e senza ulteriori indugi ci precipitammo verso il luogo di provenienza delle urla.
Fu un breve percorso.. Improvvisamente giungemmo ai margini della infernale foresta! Gli alberi d’alto fusto secolari si diradarono, lasciando spazio ad una parete rocciosa che si ergeva altissima ed apparentemente invalicabile ai nostri piedi. La strada era bloccata.
Esaminammo con attenzione la parete e ci accorgemmo che era formata da molte scanalature della roccia.. Tuttavia il mio istinto di elfo selvaggio si allarmo’ esaminando una di tali scanalature.. Era troppo regolare per essere naturale.. Provai ad infilare le dita in essa e a tirare con tutte le mie forze..
Una pesante lastra di pietra si sposto’ aprendo un passaggio.
Con enorme cautela tentammo di sbirciare dentro. Un antro buio e oscuro si presento’ ai nostri occhi.
Quanto finalmente mi abituai all’oscurita’ della grotta, riuscii a scorgere un altare di pietra nera circondato da flebili e rare luci, prodotte da alcuni strani bracieri che emanano un acre odore. Misteriose litanie, pronunciate in maniera esasperata da qualcuno, provenivano dal fondo della grotta.
"Ci siamo.." disse Elsworth "Siamo alla resa dei conti."
"Agiamo come abbiamo fatto fino ad ora" continuo’ il temibile barbaro "e tentiamo in tutti i modi di tenerlo giu’. Io sono pronto."
"Anche io sono pronto" esclamai.
"Pronto!", "Andiamo!", "Al tuo servizio!" fecero eco tutti gli altri!
"VADO!!!" esclamo’ Elsworth, e, brandendo il pesante martello, si lancio’ alla carica!
Ricordo poco, carissimo amico, di quello scontro..
I colpi si susseguirono ad una velocita’ inaudita.. Lo colpimmo con le nostre spade, con le nostre lance e con i nostri incantesimi. Lo tenemmo sempre a terra ma egli assorbiva i possenti colpi come se fossero carezze. Per ore ed ore combattemmo!! I nostri chierici iniziavano ad esaurire il mana per le guarigioni, ma a poco a poco, minuto dopo minuto, notammo che lo sciamano iniziava a cedere..
"Ce la facciamo!" disse Arkanter! "e’ pesantemente ferito!"
Ricordo ancora il monento in cui richiamai quell’ultimo fulmine dal cielo!
Pronunciai le parole ‘Chiama fulmine’ e una incredibile saetta piombo’ sullo sciamano, uccidendolo.
Increduli ci guardammo.. Che fosse davvero finita cosi’? Eravamo riusciti a porre fine al terrore una volta per tutte senza che il Becchino avesse lavoro da svolgere??
Fu l’illusione di un attimo, poi una morsa di ghiaccio ci attanaglio’ le viscere. Lo sciamano, nuovamente in piedi e saldo sulle sue gambe, vivo e vegeto, ci lancio’ contro un potente incantesimo. Sentii per un attimo la vita abbandonarmi, mentre buona parte del mio equipaggiamento cadeva a terra in pezzi.
…continua…