(Resoconto Quest) Il tatuaggio di Isylwhn fine

(Resoconto Quest) Il tatuaggio di Isylwhn fine

L’avventura però era appena cominciata nonostante alcuni nostri compagni se ne fossero andati in ricerca di altre avventure ed alcuni si erano misteriosamente ammalati, altri avventurieri si unirono ben presto alle nostre ricerche coprendo quei posti lasciati liberi.
Inoltre chi per semplice curiosità e altri mandati con informazioni specifiche da verificare, come il prode Daevan mandato per conto di Kryo per aiutarlo a tornare nel piano materiale, dopo esser stato bloccato in quello astrale.
Comunque le ricerche ben presto ricominciarono…
Si trattava di trovare in qualche modo una traduzione al tatuaggio sul braccio della mezz’elfa, difatti invano la notte Mallysta. Sorigo e Lotasl avevano cercato di tradurlo.
Inoltre Lotasl aveva provato a fare un incantesimo di individuazione degli spostamenti di forza constatando che la giovane mezz’elfa non era di questo mondo bensì da un piano esterno attraverso ad un varco da poco aperto sulle lande di clessidra.
Per di più ci disse che aveva analizzato la mente della ragazza scoprendo che dietro al tatuaggio si nascondeva un blocco mentale condizionante magico.
In parole povere credo che significasse, anche se la mia intelligenza effettivamente non e’ mai stata acuta, che qualcuno doveva aver fatto in modo attraverso la magia, di non far ricordare più nulla alla mezz’elfa tutto quello che gli accadde nel passaggio dal suo piano di origine a questo.
L’idioma sul braccio essendo protetto dalla magia e essendo una scrittura esterna al piano materiale era perciò incomprensibile.
Ma forse se avessimo trovato qualcuno, abituato a viaggiare tra i piani magari c’è lo avrebbe anche tradotto, comprendendo di cosa si trattasse.
Fu così che nei nostri ricordi riaffiorò la figura di Quern lo spirito guida, che già in passato ci aveva dato una mano nelle nostre ricerche sui piani astrali.
Difatti lo spirito non avendo più corpo materiale, poteva viaggiare tra i mondi e soprattutto in quello astrale…ma forse aveva visitato anche quelli esterni…
La mezz’elfa alla vista di uno spettro sembrava terrorizzata, ma le rassicurazioni del capo conclave e di Sorigon e l’offerta di Lotasl di accompagnarci furono convincenti per cui partimmo subito alla volta del luogo in cui il fantasma dimorava.
Dopo aver disinfestato il canalone da oscuri guardiani maligni, arrivammo da Quern il quale sembrava aspettarci ansioso….come se già sapesse che stavamo andando da lui.
In seguito ad aver riassunto brevemente la situazione a Quern, lui capì subito che la mezz’elfa proveniva da un altro piano diverso da quello nostro materiale.
Così avvicinandosi a lei ed analizzandola ci disse che lui non sapeva dirci nulla a riguardo.
La sua affermazione ci gelò visto che noi tutti pensavamo che lo spettro di infinita cultura sapesse tutto su tutti.
Invece ci disse che a causa del fatto che la mezz’elfa proveniva da un piano esterno al nostro ma pur sempre materiale, e dato che lui era uno spettro senza più delle misere spoglie mortali, in quel piano non poteva accederci.
Però non ci lasciò senza darci delle informazioni preziose, ovvero che una persona era sulla nostre tracce, probabilmente Neujarm, e che in queste lande viveva una persona proveniente da altri mondi.
All’improvviso una figura furtiva irruppe nella stanza, ma si dileguò così velocemente che fu impossibile per noi tutti vedere di chi si trattasse.
Infine le creature di razza elfica della mia armata, capirono che Quern di sicuro stava parlando del capo elfico della razza della Luna.
Dopo esser corsi in capitale ad informare Il concilio delle nostre scoperte, andammo veloci dal capo elfico li vicino.
Nel lungo peregrinare decidemmo di dare anche un nome alla mezz’elfa che fu Speranza in modo che fosse propiziatorio al suo ritorno a casa.
Il capo elfico riconobbe subito Daevan che lo saluto con calore e dopo averci rinfocillato per bene, iniziammo a parlare.
Purtroppo però non sembrava ne conoscere Speranza ne tradurre la lingua sul tatuaggio per cui non ci fu di nessun aiuto.
Sodriel e Avensel per ripicca imprigionarono mentalmente il cuoco elfico in modo così da gustare i suoi deliziosi manicaretti.
Kaworu sembrava essere invidioso di questo e così in un momento di distrazione dei due psionici, con un colpo secco subito fuori dalla capitale uccise il cuoco.
Purtroppo prima Speranza e poi Lotasl si accorsero dell’accaduto e si misero a sgridare animosamente l’assassino che tentava di mascherare il suo misfatto attraverso delle scuse balorde.
Per fortuna il mite Franchino respirava ancora così non mi fu difficile strappare la sua anima agli Dei e ricondurla nel suo corpo.
Il cuoco però spossato per lo sforzo si addormentò seduta stante li così noi tornammo da Mallysta che stava chiamando Lotasl mentalmente.
Quello che ci attendeva però non era una bella notizia, Neujarm difatti era li ad attenderci assieme agli altri membri del consiglio che esigevano una spiegazione da tutti noi.
Così dopo uno scambio reciproco di accuse tra Lotasl e Neujarm, Mallysta riuscì ad ottenere il silenzio dei due contendenti.
Non sapeva come fare il capo conclave, difatti da una parte c’erano lotasl e neujarm che si accusavano a vicenda e dall’altra c’ero io con la mia armata, che giurando sulla nostra vita ed io su quella del mio maestro, pensando tra me e me che se il mio maestro fosse morto probabilmente io avrei preso il suo posto, afferamvamo che Neujarm era un pazzo traditore e bugiardo.
Mallysta per fortuna ci diede in parte ascolto, così decise di imprigionare neujarm nella torre e di far sondare la sua mente dagli psionici in modo da scoprire la verità.
Un altro fatto però ci colse alla sprovvista e cioè che la mezz’elfa sembrava stare di nuovo male.
Questa volta il calore e dolore non erano al braccio bensì al petto.
Difatti nonostante Mallysta l’avesse analizzata a fondo, non si era accorta del calore che aumentava.
Tikal però avendo l’infravisione come magia addosso, riuscì a notare questo calore che andava aumentando di minuto in minuto.
Così ci ricordammo anche un altro discorso che ci fece quern, ovvero che la mezz’elfa era stata ricoperta da strati di magia differenti sempre più potente.
Inoltre ogni strato faceva da lucchetto per gli strati successivi e così via come in una spirale.
L’unico modo per liberare la mezz’elfa da queste magie era di trovare le chiavi per sbloccare questi lucchetti.
Il tatuaggio allora non era l’unica magia ed inoltre il dolore al petto sembrava aumentare di intensità…

Purtroppo all’avventura finale sul misterioso tatuaggio non partecipai, ma mi piace pensare che questa storia non abbia mai avuto una fine….

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Clessidra è un gioco di ruolo testuale

basato su D&D, con un’ambientazione unica e altamente personalizzata