Raduno Bolognese anno 2003
Era l’anno 2003 Dopo Cristo, mese di Marzo.
L’avventura cominciò in una piazzetta vicino le carrozze della città.
Un gruppo di avventurieri decise di incontrarsi in quel luogo per compiere la volontà Divina, ovvero trovare ed affrontare un terribile mostro, vincendo il combattimento proprio nel luogo in cui egli era rintanato.
Tra di noi facemmo le presentazioni, guerrieri, maghi, druidi eravamo giunti da tutte le parti delle lande italiane per affrontare quella sfida. Ci scambiammo due chiacchiere e dopo un po’ di parlottio tutti si decise all’unanimità che era arrivata l’ora di affrontare il famigerato Orco della Taverna dei Picari.
In un modo o nell’altra, divisi in 4 gruppi separati, tutti a bordo di carrozze diverse decidemmo di dirigerci verso quell’ignoto posto. Dopo un bel po’ di strada i viveri cominciavano a scarseggiare ed i prodi avventurieri cominciavano ad avere fame e sete.
Finalmente arrivammo a destinazione e dopo pochi segnali decidemmo all’unisono di entrare in quel pericoloso luogo. All’entrata della taverna c’era un armatura appoggiata al muro, ma quella non era l’entrata per la gilda dei maghi tanto conosciuta da noi tutti. Entrando, il gran frastuono che circondava quel posto avvolse le nostre orecchie. La Taverna era piena di gente apparentemente indifesa. Dopo esserci diretti in un angolo della sala un grosso essere si avvicinò a noi e con voce tonante ci disse: “Qui potete fare di tutto, anche ballare sulle sedie. Ma solo una cosa è proibita, lanciarvi degli oggetti.” Noi ci guardammo tutti in faccia e fummo insospettiti da quelle strane parole. Dopo qualche minuto, mentre ci corazzavamo di armature leggerissime in mitril (bavettone bianco), l’essere immondo ritornò e senza indugio cominciò a lanciarci alcuni missili magici con estrema velocità. Tutti fummo pronti a schivare il colpo tranne Shaya che fu colta di sorpresa. Fu curata abilmente ed immediatamente da Faias, ed al secondo attacco non fu più colta di sorpresa e schivò il colpo con grande eleganza protetta dal suo scudo magico. Dopo quest’ultimo attacco l’essere si nascose tra le ombre e sventato questo primo pericolo il gruppo unitosi si tranquillizzò e cominciò a rifocillarsi. La prima pietanza servità fu una saporitissima Pasta e Fagioli con i quali gli avventurieri recuperarono le loro forze. Tra una boccata e l’altra furono narrate mille storie ed aneddoti dei vari avventurieri. A farmi personalmente compagnia fu lo Stregone Zadart che dall’alto della sua esperienza mi lasciò a bocca aperta con i suoi racconti. Subito dopo l’Orco vestito di Nero con un Pendente Dorato appeso al suo collo si rifece vivo e trasformato da Oste ci servì delle Linguine al pomodoro. Naturalmente erano saporite ma anche avvelenate; anche in questa situazione ci salvammo in quanto gli avventurieri furono salvati da Chigam il quale castò un rimuovi veleno di gruppo. L’unico a non essere colpito da tale veleno era Elaith che poco prima aveva finito di bere la sua pozione rossa a sfera (vino). Era diventato immune.
La serata continuò in allegria ed i gruppi di gente cominciarono a cantare e a far baldoria. I Barbari del tavolo a fianco credevano da farne da padroni, ma il nostro gruppo, fornito anche di un diVINO, rispose subito al’attacco. Joker ci trasformò tutti in bardi/pagani e adorando gli Dei del posto (i GemBoy) facemmo sfacelli e di quei barbari non rimasero che delle bocche aperte dallo stupore. Nel mentre si distinsero Shaya e Thorsen i ballerini e Chigam e Jebb i cantanti. Ad un tratto un’aura si impossessò del mastodontico Bonestripper che con la sua tonante voce cominciò a cantare in una lingua a me ignota. Gli spalti della Taverna trasformata in Arena cominciarono a gremirsi e tutti gli spettatori usando la visuale Jesper (occhi di ghiaccio) non poterono che rimanere estasiati dalla voce del monaco. Dopo un’innocua insalata arrivò l’ultimo attacco dell’Orco cattivo che ci portò al tavolo UN ENORME cosciotto di carne. Tutti fummo colpiti da Lentezza ma come al solito riuscimmo a resistere a quel terribile attacco. Il più abile fu Balahan che con l’aiuto del suo Omino del Cervello non fu privato della sua brillantezza. A questo punto sferrammo l’ultimo attacco all’unisono e con 20 monete d’oro a testa finimmo l’Orco e lasciammo la taverna.
Dopo questa impresa il gruppo si salutò e si divise. Alcuni si diresserò in una birreria di Hawk, altri provarono ad avvicinarsi al Transilvania vicino Empyrea; infine altri ci dirigemmo alla fontana del luogo dove il gruppo fu salutato da una solenne voce e da un corpo con le braccia alzate al cielo che pronunciò con lo stupore di tutti le seguenti parole: “Grande è il Potere Nano”.
Ed il viaggio si concluse bene grazie all’abilità di giramondo di Node, che ci portò sani e salvi nonostante il soffio di Drago di Jebb, a casa dove contenti fummo di riposare pronti per una nuova giornata.
Chigam the magihC warrior