[Quest UA] Khyrah e la spilla dorata
In capitale quel mattino c’era calma e serenità. Io camminavo per la Via del Giglio tranquillamente, guardandomi in giro, e facendo qualche saluto alle guardie o a gente che conoscevo. Mi fermai alla fontana ad osservarne le limpide acque, su cui si rifletteva la luce dell`alba.
– Khyrah! –
Mi voltai sorpresa, e vidi venire verso di me un mio caro amico, membro del clan Unicorni Alati, a cui aspiravo, il cui nome è Nuyesh.
– Che piacere vederti! –
gli dissi, abbracciandolo. Lui mi sorrise, ricambiando l’abbraccio. Entrammo in taverna. Nuyesh prese qualcosa da bere con me e intanto chiacchierammo un po’. Sembrava tutto tranquillo quando un certo trambusto scosse i presenti.
– Si e successo qualcosa a nord della capitale.. –
– Si.. Dove passa la carrozza, il villaggio dei carovanieri…-
– E’ morto qualcuno…-
Guardai in faccia Nuyesh e insieme ci alzammo. Dovevamo andare a controllare cosa fosse successo. Salimmo sulla carrozza che in quel momento era ferma in capitale e aspettammo di giungere al villaggio, che conoscevamo. Scendemmo salutando Fred con un cenno, che non ci rispose, perso nei suoi pensieri. Capimmo subito che c’era qualcosa che non andava. C’era della gente che si muoveva freneticamente attorno alla locanda della posta. Ci recammo subito li, e saliti al piano superiore capimmo cos’era successo. Jimmy una vecchia conoscenza era stato ucciso probabilmente da un ladruncolo, e ora il suo corpo giaceva senza vita sul pavimento. Mi abbassai sul corpo.
– Che tragica fine.. –
mormorai. Nuyesh annuì. Il mio sguardo percorse le ferite e si fermò quando scorse qualcosa di strano. C’erano due foglietti di carta ben ripiegati che uscivano appena dalla tasca dei suoi pantaloni. Li sfilai e li aprii. Erano lettere. Nuyesh mi disse di leggerle e cosi feci. Erano lettere di Maryleya, la fata che viveva a Khondarya. La prima lettera era destinata ad un’amica della fata, in cui lei diceva di aver saputo che la spilla dorata che le aveva inviato come dono non era mai giunta, e quindi era stata rubata e se ne dispiaceva essendole molto cara. Nella seconda lettera Maryleya pregava Jimmy di contattare Kont il Guardiano, per aiutarla a ritrovare la spilla.
– Povera Maryleya, mi pare che questo oggetto le fosse molto caro..-
mormorai.
– Aiutiamola a ritrovarlo, con gli altri Unicorni. –
disse Nuyesh.
– D `accordo! –
Così riprendemmo la carrozza e ci recammo in sede dove intanto si stavano radunando gli altri, avvertiti telepaticamente. E cosi ecco li gli Unicorni radunati: Nuyesh, Melidor, Nolthe, Nilith, Korkos, Gravhor, Quan… Consegnai loro le lettere e le lessero attentamente, riconsegnandomele poi.
– Maryleya ha bisogno di noi – disse Melidor.
Nolthe annuì. Tutti furono d accordo e cosi partimmo verso Khondarya. Khondarya era piuttosto lontana dalla capitale, ma il viaggio fu veloce, anche grazie ai poteri dei miei compagni che ristoravano la fatica e fornivano rifocillamento per tutti. Entrammo nella bella cittadina, varcando il cancello e salutando le guardie. Maryleya viveva nella zona nord-ovest di Khondarya e cosi ci recammo li. La sua dimora era circondata da un giardino ricco di flora variopinta, con una bella fontana con una scultura di due bambini che sembravano ammiccare con lo sguardo tanto erano realistici. Entrammo in casa, accolto da profumo di dolci e un calore avvolgente. Maryleya era nella sua sala preferita, una grande stanza circolare, illuminata da sfere.
– Salve Maryleya – la salutammo.
– Salve a voi avventurieri.. a cosa devo la vostra visita?-
– Siamo qui per aiutarla – dissi.
– Aiutarmi? Perche? –
– Abbiamo trovato le vostre lettere ..quelle che avevate consegnato a Jimmy…- disse Nuyesh
– Le mie lettere? Jimmy che fini ha fatto? –
– e’ morto purtroppo.. – disse Melidor.
– Morto…-
– Purtroppo si, ma vorremmo aiutarvi noi a ritrovare la vostra spilla.- Gli occhi della fata si illuminarono.
– Mi aiuterete? Sapete per me quella spilla e molto importante…e una lunga storia…- –
Certo! Siamo qui apposta. –
Maryleya sorrise.
– Vi ringrazio molto. –
Sorrisi alla fata e presi dal mio zaino una vecchia mappa. Dovevamo andare da Kont il Guardiano…ma non sapevo dove vivesse…
– Kont…-. dissi, – Dove possiamo trovarlo? –
La fata sembrò pensierosa e poi disse
– Di preciso non so…vive in una città marina pero! –
Guardai la mia mappa.
– Conosco Città Nuova come città marina io… – disse Korkos.
– Non credo viva li… – disse la fata.
– Beh li c’è un battello, potremmo salirvi e seguire il suo tragitto fino a giungere ad una città! – disse Melidor.
– Saed.. La città e Saed? – dissi illuminandomi e indicando un puntino su un isola La fata sorrise.
– Mi pare fosse quello il nome della città…si..! –
Soddisfatti salutammo la fata promettendole di restar in contatto con lei e ci incamminammo. Ritornammo in capitale con le nostre pergamene magiche e da li prendemmo la carrozza per Città Nuova. Giungemmo nella moderna città, ricca di viandanti che si recavano li per fare spese nei numerosi negozi, visitare i tempi, o recarsi come noi al battello. Il porto era a nord e cosi li ci dirigemmo. Il marinaio che faceva salire la gente sul battello, Seelow ci chiese dove fossimo diretti , e ci indico qual era la giusta fermata a cui scendere, poi ci invitò a salire dietro pagamento di una somma di 499 monete e dato che alcuni di noi erano a corto di monete , ci dividemmo le spese. Il viaggio fu tranquillo, e intanto si fece tardo pomeriggio. Arrivammo a Saed e mangiammo qualcosa prima di proseguire. Entrammo nella cittadella marittima, per le cui strade numerosi erano i marinai e i viandanti. Fermai un marinaio e gli chiesi dove potessi trovare Kont il guardiano. Lui mi disse di provare a sud ovest della piazza. Cosi andammo li e trovammo Kont seduto che puliva la sua arma. – Slave messere. – lo salutai. Lui si guardò in giro e poi mi guardò da testa a piedi. – Salve bellezza! – mi disse posando la sua arma e sorridendo. Senti dei borbotti alle mie spalle, da qualcuno nel gruppo. Arrossi lievemente ma fissai Kont negli occhi. – Cosa vi porta qui? – mi chiese Kont. – Maryleya ha detto che ci avreste potuto aiutare a trovare la spilla che le hanno rubato.- – Maryleya…la fata..Quella bella fatina! – disse Kont sorridendo e con lo sguardo perso nel vuoto. – Si…ci può aiutare? – borbottai, cominciando a spazientirmi. Kont sorrise. – Beh non so chi ha rubato la sua spilla…so che ci teneva….pero…- Annuii per incitarlo ad andar avanti. – A Città Nuova abbiamo catturato un sacco di furfanti, c’era un giro piuttosto esteso di furti …ma non abbiamo preso il capo. Se qualcuno sa qualcosa della spilla è certamente lui! – – Un ladro a Città Nuova.. .d’accordo, siete stato di grande aiuto! – dissi sorridendo. – Niente di chè bellezza! – disse Kont accarezzandosi i muscoli con aria soddisfatta. _ Quando vorrai venirmi a trovare..sai dove trovarmi..! – aggiunse poi. Altri borbotti. Arrossii ancora più e così mi sbrigai a salutare il guardiano e uscii con gli altri. – Città Nuova!.. Bene torniamo! – disse Melidor, e per l’ennesima volta distribuì le pergamene. Era sera inoltrata quando gungemmo di nuovo a Città Nuova. I Furfanti di cui ci aveva parlato Kont erano stati catturati nella zona del porto, e cosi era da li che avremmo cominciato le nostre ricerche. Il porto a quell’ora era piuttosto lugubre. C’erano casse qua e la, teli che sventolano…angoli bui ottimi per qualunque ladro o assassino per tendere un imboscata. Ad un certo punto la luce calò a tal punto che decisi di accendere la mia sfera magica. Mi guardai in giro e con sorpresa mi accorsi che mancava Melidor. – Aiuto aiutatemi!!!- L urlo telepatico di Melidor ci giunse forte e chiaro. Mi guardai in giro preoccupata, in cerca di indizi. – Dove sei? Cos e successo? – gli inviai. – Mi sono perso.. sono passato per un cantiere credo… e sono scivolato in una buca…- – Il solito pasticcione- mormorò qualcuno. Mi guardai in giro e individuato il cantiere corsi da quella parte. – Non ti vedo…- gli inviai, scendendo in cunicoli bui. Di colpo mi mancò la terra sotto ai piedi e scivolai per alcuni metri. – Khyrah! – urlò qualcuno sopra di me, e subito dopo i miei compagni scesero dal buco e mi aiutarono. – Eccovi! – esclamò Melidor sbucando da un cunicolo – Fate silenzio forse li abbiamo trovati! – Tutti ci azzittimmo subito e io abbassai la luce della sfera. Ci infilammo in uno stretto cunicolo. Eravamo vicino al mare e c’era una forte umidità.. in più sentivo che c’ era del pericolo in agguato. – State atten…- stavo mormorando quando un rumore alle spalle mi costrinse a voltarmi e riuscii appena ad evitare la lama di un pugnale diretta proprio contro di me. La lama mi ferì alla spalla ma per fortuna niente di grave. Alzai la luce alla massima potenza, accecando la misteriosa figura e subito i miei compagni gli furono addosso eliminandolo. Ancora agitata per il pericolo scampato fissai il cadavere dell’uomo, mentre Nuyesh lo esaminava in cerca di qualcosa. – Tutto ok? – mi chiese Melidor. Annuii sorridendo, ma lui mi posò le mani sul braccio ferito e un calore intenso e breve mi avvolse, disperdendo i dolore. Quando tolse le mani vidi che la ferita si era completamente rimarginata. Stupita lo abbracciai e lo ringraziai di cuore. – Qui non c è niente…- disse Nuyesh alzandosi e smettendo di cercare nel corpo. Lo osservai. – Non è lui quello che cerchiamo? – dissi. – Non credo sembra più uno scagnozzo… -disse Nilith. – CHI E’ CHE MI DISTURBA!! – Una voce dura e fredda si levo dalla stanza vicina, da cui usciva una debole luce di candela. – E’ li!!! – urlò Nilith e con l’arma in mano sfondò la porta, alla carica, seguito da Nuyesh che gli diceva di fermarsi. La stanza era piccola e non entravamo tutti, ma da dentro la battaglia infuriava e Nuyesh si impegnava a curare le ferite del compagno. Nilith non era messo bene e Nuyesh stava finendo le energie. – Uscite, portatelo qui! Presto!! – urlò Melidor. Nilith tiro un ultimo fendende al grosso ladro, sicuramente il capo, che combatteva con lui , poi si ritirò abilmente dalla battaglia seguito da Nuyesh. Il Capo dei ladri, sanguinante ma ancora in forma si precipitò all’ inseguimento, ma eravamo pronti e al nostro assalto non resistette più di un paio di minuti. La battaglia ci aveva un pò sfiancato cosi ci riposammo per riprendere le forze. Io che non ero stata ferita mi avvicinai al corpo del ladro. Cercai la spilla, ma non la trovai. Invece trovai un foglio di carta appallottolato nella sua tasca. – Ragazzi ho trovato qualcosa!! – esclamai, mostrando il foglio. Lo aprii e lessi quello che c’era scritto. Qualcuno aveva acquistato la spilla dal ladro per darla alla sua compagna e diceva che avrebbe festeggiando andando a bere come un `coguaro maculato in calore’ ` al villaggio’. Mi scappò un sorriso alla lettura di quella lettera e quando anche gli altri la lessero, le risate furono generali. Furono un sollievo, sciolsero la tensione della battaglia. – Allora avete idee di chi sia questo…erudito…che dobbiamo trovare? – disse sorridendo Nolthe. – Hmm no…però il villaggio potrebbero essere quello a est della capitale…- dissi consultando la mia mappa. – Andiamo a vedere li, entreremo in ogni taverna a chiedere di lui. – disse Nuyesh Fummo tutti d accordo, e cosi ritornammo in capitale. La strada che conduceva al villaggio era breve e non ci servirono ne cavalli ne incantesimi. Conoscevo una taverna piuttosto scadente da quelle parti e cosi mi diressi li. Entrando vi trovai vecchi ubriachi e un bardo che sistemava il suo strumento. Vidi un vecchio piuttosto ubriaco che faceva commenti sulla cameriera e pensando potesse essere lui il nostro obbiettivo richiamai la sua attenzione. – Ehi tu! – dissi indicandolo, ma lui non mi degnò di uno sguardo , come anche gli altri nella taverna, tutti troppo ubriachi per accorgersi della nostra entrata. – Credo che qui non troveremo nulla… – mormorò Gravhor. – Vi posso aiutare? – disse qualcuno alle nostra spalle. Sulla soglia della taverna c era una contadinella e dopo uno scambio di sguardi la seguimmo fuori. La salutai sorridendo e lei mi guardò curiosa. – Salve.. noi cerchiamo un uomo ..rozzo, che si e ubriacato parecchio… aveva una spilla per una donna con se… – – Hmm non mi pare di aver visto nessuno…pero…- – Continua! – – Hmm si un uomo ieri sera si e parecchio ubriacato, un tipo che non parlava molto bene…- Sorrisi, era il nostro uomo. – Dove si trova ora? – chiesi . -Si e diretto a sud mi pare, credo abbia attraversato le montagne.- Ringrazia la contadina che intanto stava mormorando qualcosa sulla virilità di quell omone. Era tarda sera, ma tutti volevamo ritrovare la spilla al più presto, cosi non ci fermammo neanche a riposare e giungemmo verso l alba del giorno seguente all`entrata della roccaforte dei nani che sorgeva a sud del villaggio. – Chi potrebbe essere l uomo di cui parlava la contadina…? – chiesi – Cerchiamolo…- propose Nolthe – uno ubriaco, piuttosto grosso…- – beh qui c e un fabbro.. lui e piuttosto grosso…- dissi io pensierosa – Ma si parlava di un uomo, non di un nano… – mi rispose Melidor. – Beh ma potrebbe essere comunque lui, magari la contadina non ha visto differenza che nella statura…- disse Gravhor. Così decisimo di recarci dal fabbro, nella roccaforte. Non lo trovammo nel suo negozio, così attendemmo il suo arrivo all`alba, riposandoci. Arrivò carico di attrezzi, che getto ai suoi piedi quando ci vide accampati davanti al suo negozio. – Chi siete? – brontolò scrutandoci sospettoso. – Hai comparto una spilla ultimamente?- ringhiò Korkos verso il fabbro. Lui lo guardò molto male e rispose. – a me non interessano i gioielli, io mi occupo solo di armi e armature. – – Non avete comprato nulla? Siete sicuro? Stiamo cercando una spilla dorata è stata rubata… – – Io non compro oggetti rubati! E non compro gioielli e ora andatevene devo lavorare! – Il fabbro riprese le sue cose ed entrò nel negozio. C’era un vago odore di birra, ma lui non sembrava ubriaco, e neanche rozzo come quello che aveva scritto la lettera. Poi era un nano, tutti i nani bevono birra ma sono pure piuttosto resistenti. – Non è lui… – mormorai, ne ero convinta. – E allora chi e? – Entrai nel negozio. – Scusi… ultima domanda…per caso avete visto un tipo rozzo e piuttosto grosso, che e passato di qui ubriaco?.. – chiesi al fabbro. Lui mi guardo e annui pensieroso. – Qui vicino, fuori dalla Roccaforte vive uno piuttosto strano, un uomo veramente grosso, Grumbor,…che gira con un grosso ramo in mano…non so che se ne faccia! Ma non mi sembra la persona da comprare gioielli…- Sorrisi – Grazie mille messere! – Subito io e i miei compagni uscimmo dalla roccaforte e individuammo la casa dell’uomo, dal cui camino usciva una striscia scura di fumo. Andammo tutti li e trovammo un grosso omaccione intento a fare qualcosa con un grosso ramo. – Grumbor! Siete voi vero? – chiesi. Lui si voltò, sollevando il pesante ramo. – Cosa volere tu? – disse lui guardandomi molto male. – Calma ehi! – disse Nuyesh estraendo la spada e puntandola verso l’uomo. – Cosa volere voi? Andare via!!- disse minaccioso Grumbor. – Vorremmo solo chiedervi se voi avete acquistato una spilla dorata qualche tempo fa…- dissi. L’odore di alcol e birra era insopportabile, l’uomo era chiaramente ubriaco e, a torso nudo, con il sudore che lo impregnava era inavvicinabile. – No io non avere niente! Io non comprare niente!! – urlo muovendosi nervosamente. – Calma…o potrebbe sembrarci che nascondi qualcosa…- ringhiò Nilith. Grumbor lanciò un’ultima occhiata al gruppo, poi con un terribile ruggito si lanciò con il suo enorme ramo su di noi. Lame di spade scattarono veloci e il mio missile lo centrò al primo colpo. Era resistente, ma alla fine vincemmo noi. Nolthe indicò la casa. – Nel corpo non c’è nulla…la spilla sarà in casa – disse. Annuii e corsi verso la porta che si aprì senza difficoltà. E alla fine al piano di sopra trovammo quel che cercavamo. Una borsa, e dentro alla borsa una bella spilla dorata. Felici della riuscita scoppiammo in fragorosi applausi e risa di gioia. Mi consegnarono la borsa e quindi dopo esserci rifocillati ci recammo a Khondarya da Maryleya a cui riconsegnai la spilla. Lei felice mi ringrazio di cuore e mi consegnò un prezioso dono. Degli stivali alati. Per festeggiare la riuscita della nostra impresa ci riunimmo alla Sede degli Unicorni dove ci fu un bellissimo banchetto. Era ormai sera quando giunse Arayl, avatar di Adelas, degli Unicorni Alati. Chiese silenzio per poter parlare. – Mi complimento con tutti voi per la vostra impresa, e vi ringrazio di aver aiutato Maryleya.- – Per l ennesima volta voi Unicorni Alati avete dato onore al clan. – – Inoltre mi e giunta voce che una maga, abbia contribuito con voi, e abbai dimostrato la sua abilità- – Khyrah e il suo nome – Molti sguardi si posarono su di me e dita mi segnarono. Arrossii e sorrisi ad Arayal. – E da molto tempo che seguiamo i tuoi passi Khyrah, e abbiamo notato con piacere i tuoi progressi.- – Credo sia giunto il momento che…- – Tu diventi una di noi. Da oggi sei un Unicorno Alato! – Applausi fragorosi scoppiarono tutti intorno a me insieme a congratulazioni e urla, tra cui anche le mie di gioia. Venni sollevata, abbracciata, …festeggiata da tutti mentre le nostre grida di Unicorni si levavano nell’aria, risuonando nei cieli di Clessidra.
– Onore e Gloria agli Unicorni Alati!! –