Prima del matrimonio di Tibodo’

Prima del matrimonio di Tibodo’

La accompagnai nella mia grotta in mezzo alle montagne rosa, strani
piccoli esseri ci vennero incontro un po’ timorosi ma allo stesso tempo
spavaldi nell’accoglierci.
Non erano tanto alti, poco più di un nano, ma in compenso avevano peli
dappertutto ed erano molto possenti fisicamente. Essi si definivano
gnoll ma io li chiamavo solo sporchi rettili pelosi.
Accompagnai quella femmina nella mia grotta adibita a centro di
controllo personale e guardando dapprima un quadro che rappresentava una
stella a 13 punte e poi fissandomi su di un altro che rappresentava una
serie di cerchi concentrici uno dentro all’altro, le chiesi che cosa
volesse da me.
Iniziò subito dicendo che il suo demonio, sbottai irato urlando QUALE
DEMONIO?, lei da prima un po’ tremante e poi con fare sicuro rispose
tranquillamente LESHRAC.
Un turbinio di pensieri sconvolse la mia mente, come era possibile che
un altro essere di molto inferiore in potenza a me, venisse a parlarmi
del mio Dio?
Che esistessero altri metodi di comunicazione oltre ai sogni, per
comunicare in maniera più diretta con i demoni? E se si quali?
Proposi tutte queste mie domande di getto alla sventurata che come
tutta risposta, mi fisso gelidamente negli occhi facendomi avvertire ancora
quel maledetto fremito al cuore.
Calma mi disse, una cosa alla volta, e così dicendo estrasse un libro
dalla bisaccia antico e oscuro, che portava sulla copertina alcuni
caratteri scritti in demoniaco a sangue che stavano a significare
I Salmi della Notte Eterna.
All’improvviso mi congelai, si doveva sicuramente trattare di una copia
o peggio ancora di un falso, per tutta la mia vita li avevo cercati
invano, le farfugliai timidamente, dove li hai trovati dimmi!
Lei guardandomi divertita, mi disse che nelle sue peregrinazioni al
sud, una notte senza luna si fermò a riposare in una radura vicino a
quello che doveva essere stato una volta un tempio.
Nella notte, mi raccontò che fu svegliata dal canto dei lupi, e ben
presto si ritrovò circondata da 13 lupi famelici. Poi in men che non si
dica il tredicesimo lupo si trasformò in un essere indefinito che si
confondeva con la tenebra stessa e senza avere contorni identificabili.
Quell’essere facendo comparire dal nulla quel libro, mi disse di
portarlo a un suo figlio del male al più presto possibile e mi disse il tuo
nome. Inoltre mi disse anche che avrei dovuto essere la madre di una
discendenza di discepoli devoti al male e che quindi avrei dovuto unirmi a te
in patto di sangue. Poi così come era comparso, scomparse assieme a tutti i lupi ed io mi
risvegliai la mattina sopra a quel libro nero. Ora parte del mio compito
e’ stato fatto per il patto, preoccupati tu mi disse quando sarà tutto
pronto io mi presenterò, non prima!
Così dicendo, stava per fare un incantesimo di ritorno ma la bloccai
immediatamente.
Aspetta le dissi! Perché proprio tu e poi chi sei?
Lei mi guardò torvamente e mi disse, non so rispondere alle tue domande
e per quanto riguarda su chi sono non ti è utile saperlo, posso solo
dirti che quello sembrava un demonio stanco era sicuramente molto più
potente di me ma la sua aurea malvagia dalle precedenti volte che l’avevo
percepita era di molto diminuita, mi guardò tristemente prima di dire,
ed ora lasciami che devo tornare alla mia vita “pubblica”, e con queste
ultime parole scomparse.
Non mi preoccupava il patto di sangue, quanto piuttosto il fatto che il
mio Demonio in qualche modo iniziasse a perdere i suoi poteri, chi mi
avrebbe più protetto dagli attacchi degli Dei se lui non poteva più
accorrere in mio aiuto nel momento dei bisogno?. Con queste preoccupazioni
guardai il libro pensando a se solo avessi avuto la potenza mentale di
un tempo per dominare quelle pagine….
Sentivo un’aurea malvagia attorno a quel libro indicibile e potente, ma
lo aprii lo stesso e come feci ciò non ebbi più bisogno di leggere.
Lo scritto si tramutava in immagini appena sfogliavo le sue pagine, e
così la lettura era di molto velocizzata.
Quando un po’ di tempo dopo chiusi quel libro mi sentivo di nuovo
ricaricato di energia negativa e tra l’altro la mia consapevolezza sugli Dei
era aumentata di molto.
In quel libro il nome era un po’ difficile da tradurre dal demoniaco,
ma sono sicuro che nella mia lingua nanica stava a significare stermina
Dei. L’avrei ricercata in segreto sia facendomi aiutare dal mio esercito di
ricercatori e guide e sia dalle popolazioni del bene, sicuramente avrei
ideato qualche stratagemma per soggiogare le loro menti ai miei meri
voleri…
Mi rigirai verso una specie di quadro che rappresentava una serie di
cerchi concentrici stilizzati e sogghignando pensai che finalmente non
era più solo un sogno…il male avrebbe regnato non solo in terra ma anche
in cielo tra gli Dei, portando ad una nuova epoca di invasioni
demoniache.
Diedi un possente pugno al quadro rompendone il vetro…

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