Parvo racconto su me medisimo

Parvo racconto su me medisimo

Nella Piazza Maggiore, a Gitanias, nulla difficultà si ha per reperir persona che lo villaggio possa raccontare, ma poco abbisogni di parole se occhio tieni et orecchie anche, per assoparar codesto luogo.
Gitanias fondato fu nello anno 200 o giù di li e dallo giorno dopo rifugio sicuro divenne per musicanti, giocolieri, acrobati, saltimbanchi e cantastorie, che tra codeste capanne spendono la vita loro in pace e armonia.

Oggi vivono a Gitanias quaso trecento familie e tra quelle vi è la mia.

Nato sono nello anno 425 in una giornata paritura ad altre mille, con uno sole sereno e annoiato che vegliava sullo villaggio e poche nuvole a solleticar li raggi suoi. Lo pater mio, Jaskor, avea girato lo mondo intero prima di fermarsi qui e da molti riconosciuto era come lo miglior lanciatore di coltello dello mondo tutto. A dire lo vero tutto sapea lanciare con divina precisione e potea segare le ali di uno moschito con una ascia et anche la fronte di uno ubriaco con uno boccale di birra potea segnare. In codesto villaggio dedito era alla cura dello giardino suo et
li amici più cari dicevan che la sua erba pipa la migliore era di tutte le terre dello nord. Mai disse, a me manco, lo nomine dello hobbit che codesta arte gli insegnò ma creo io che se codesto hobbit vivo ancora fosse felice sarebbe dello silenzio dello padre mio. La cara mater mia è una dorata elfa, lo nomine suo è Elaine et da sempre vive tra codeste capanne. Lo tempo suo spende coi i bambini dello villaggio ad insegnare l’arte dello bello scrivere et dello bello disegnare et anche dello bello raccontare. Molte delle più profonde pagine dello Libro delle Storie lei le scrisse et nei momenti più importanti lei le legge allo villaggio riunito.

In codesto posto e tra codeste genti la giovine età passai, tra cento amici e mille maestri che uno pezzo di me hanno segnato. Tutti loro non posso oggi raccontare ma creo io che allo caro Niclaus uno saluto devo. Panettiere era ma anche potente mago, molte cose mi insegnò et sempre mi decea che viso furbo tenevo e man così veloce che parea fossi uno trucchiere professionista e lo primo fu a notare in me codesta predisposizione et lo primo fu ad assecondarla et ad aiutarmi nello coltivarla e affinarla.

Quello dello trucchiere, o trucchista come nello dialetto nostro si suol dire, uno strano mestiere è. Primo perché nessun trucchista mai bottega ha aperto, secondo perché nessuno sa quale merce o lavoro uno tricchista in codesta bottega potea vendere. Lo trucchista è uno mestiere che solo chi ne abbisogna può descrivere e non certo chi lo patrica. Da quando Gitanias lasciai molti amici abbisognaron della arte mia e molti di loro oggi posson raccontare come lo trucchista servì loro.

Io più di questo dire non so, anzi, se dovea dire io cosa uno trucchista sia, da dire mi vien che lo trucchista uno è che a tanto non serve, ma se c’è meglio si sta.

di Royner de , Il Trucchista

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