La Storia – prima parte –

La Storia – prima parte –

Seduto su di una comoda poltrona, ripensava ora alle storie che aveva letto o che gli erano giunte all’orecchio nelle sue visite alla taverna. E, mentre cercava di ricordare i particolari di una di esse, gli venne in mente una domanda che avrebbe potuto porre solo al più intimo dei suoi amici. Decise cosi’ di far chiamare Frandhyr, il primo consigliere del regno, che per tutta la sua vita era stato il suo miglior confidente nonche’ il suo unico amico.

Frandhyr, Il Gran Consigliere, entro’ quasi di corsa nella grande sala chiedendosi preoccupato che cosa volesse il suo signore a quest’ora della notte. Appoggiato ad un elaborato bastone d’ebano il governatore osservava perso i volti dei grandi combattenti dipinti su un grande quadro affisso ad una parete. Uno sbadiglio sfuggi’ al giovane paggio che aveva accompagnato in quel luogo il consigliere. Avanir, accortosi dell’arrivo dei due, si volto’ nella loro direzione e, dopo aver congedato il paggio, inizio’ a parlare: Amico mio, ti devo porre un quesito, un quesito che mi attanaglia il cuore e invade i miei pensieri.

Il governatore smise di parlare per un momento, vittima dei ricordi, e accarezzando lieve il dipinto che ritraeva le gesta leggendarie di un piccolo gruppo di uomini armati riprese: Un tempo esistevano degli impavidi cavalieri che anteponevano la salvezza delle loro famiglie, della povera gente, delle fertili terre del nostro regno ai facili guadagni ottenuti con imprese spesso losche e risolte con indegni sotterfugi. E’ dunque estinta questa antica razza di eroi?

Frandhyr si avvicino’ al governatore cercando di confortarlo e rispose: Non dite cosi’, Mio Signore. Finche’ canteranno gli uccelli, finche’ il sole continuera’ a splendere nel cielo e i ruscelli a scorrere nei loro letti, esisteranno avventurieri valorosi, impavidi ed onesti. Giusto questa mattina ho parlato con un viaggiatore giunto da lontano che mi ha raccontato di eccelsi maghi e potenti guerrieri che compiono grandi imprese in nome dei valori che voi avete nominato.

Avanir, un po’ piu’ sollevato, disse: Che il Fato sia lodato, Frandhyr, sei al mio servizio da quando eri poco piu’ di un fanciullo e, piu’ che un consigliere, sei sempre stato per me un amico prezioso. Ti devo dare pero’ una triste notizia, il momento in cui me ne andro’ si avvicina sempre piu’, il tempo che mi rimane e’ poco e sono condannato come un filo di verde erba sotto gli zoccoli di un branco di cavalli selvaggi.
Ascoltami attentamente: non voglio che quelle che alcuni ritengono favole, ma che in realta’ sono vere leggende, rimangano irrisolte solo perche’ non ho un successore a cui tramandare questi segreti. Gli enigmi celati nelle nostre lande devono essere risolti: il nostro regno deve riacquistare la gloria di un tempo in un nuovo splendore che sara’ conosciuto e cantato in tutte le terre conosciute.

Detto questo il governatore si avvicino’ ad una parete e, appoggiandosi ad essa, tiro’ la cordicella che scostava una tenda, scoprendo cosi’ una minuscola nicchia dove erano contenuti alcune pergamene e degli antichi tomi. Li prese con entrambe le mani e li porse a Frandhyr che si affretto’ a prenderli.

Frandhyr, disse Avanir, la mia famiglia si tramanda da generazioni questi scritti, queste pergamene, questi volumi. Essi contengono le cronache di antichi cavalieri e impavidi eroi che vagavano per le terre seguendo ideali giusti e nobili … uomini che divennero leggende grazie alle loro imprese.

Il governatore si azzitti’ e barcollo’ incerto verso il dipinto per guardarlo ancora una volta. D’un tratto il consigliere si accorse che la malattia, che stava consumando il reggente da ormai piu’ di una luna, stava prendendo il sopravvento sull’uomo. Rimase agghiacciato quando vide il suo signore accasciarsi a terra e si inginocchio’ al suo fianco solo in tempo per ascoltare le ultime parole del morente: Frandhyr, esaudisci questi miei ultimi voleri. Raduna i migliori combattenti del mio regno, avventurieri che lottano in nome di nobili valori, persone che non temono la morte, che combattono con passione e non dimenticano di aiutare coloro che sono in pericolo.

Frandhyr cerco’ di dire qualcosa ma Avanir sussurro’ debolmente: Porterai a termine il mio sogno?

Frandhyr allora disse: Si mio signore, lo prometto, trovero’ i piu’ grandi combattenti di queste lande e consegnero’ loro i manoscritti, essi sapranno come trarne vantaggio.

Avanir annui’ col capo e, prima che potesse dire altro, spiro’.

– Fine prima parte –

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