La Signora degli Unicorni

La Signora degli Unicorni

Narra Neerg il Cantore
Tratto dal Primo Libro de “Le Origini”

Era il tempo in cui le conoscenze sulla magia erano ristrette a pochi
individui ed i luoghi di culto erano sparsi in luoghi remoti e lontanissimi
tra loro.
Solo la terra di Kerhafi ospitava assieme le sette sacre statue delle
divinità e il grande obelisco del Tempo sul quale , a forma di spirale,
erano incise le origini del Mondo e le sanguinose battaglie che si
succedettero.
Era la notte della Consacrazione Maggiore di una delle divinità,
regina dell’ Equilibrio Esistenziale, la quale con il nuovo riconoscimento
(e maggiori poteri) sarebbe stata inequivocabilmente l’ago della bilancia tra i tre
dei del Male e i tre del Bene.
Al primo gruppo appartenevano Pages, dea dell’Inganno, Farish, dio della
Vendetta, e Mitizoc, dio della Morte, mentre il secondo contava di Leran,
dea del Benessere, Ganash, dio della Concordia e Inelah, dea della Vita.
Fiumi di individui appartenenti a razze diverse si riversavano
nell’altopiano in cui doveva svolgersi il rito; numerosissime torce accese
brillavano assecondate dalla limpidezza delle due lune gemelle, mentre le
grandi querce sembravano proteggerli dal vento gelido notturno.
Un altare era posizionato sotto il grande Obelisco del Tempo, proprio di
fronte al menhir a lei dedicato, circondato a sinistra dalle tre rocce per
gli Dei del Bene e a destra del Male, secondo un’organizzazione di opposti.
Uno stupendo pugnale dalla lama di cristallo nel centro dell’altare, che
maggiormente risplendeva in questa occasione, doveva costituire il segno
della propria consacrazione.
Tutti in silenzio aspettavano di ascoltare la formula di iniziazione:
-Io … Regina dell’ Equilibrio Esistenziale insieme agli altri sei
dei invoco o Grande Obelisco la tua Magia!….

Un lampo illuminò per alcuni attimi il cielo.

– …In questo Kriss di Cristallo ora chiedo di ricevere, sottraendo alcuni
poteri ai miei fratelli, l’energia necessaria a proclamarmi dea Maggiore!

Così avanzò di alcuni passi dal suo menhir in direzione del grande Obelisco
tra la paura e i sussulti di alcune razze devote agli dei del Male e del
Bene.
Prese tra le sue candide mani il prezioso Kriss e, dopo averlo baciato lo
alzò sopra la testa orgogliosamente.
Per completare il rito doveva conficcare la lama del pugnale nell’Obelisco
del Tempo.

Il gesto della dea fu rapido, ma non tanto da anticipare la congiura ordita
giorni prima dagli altri dei.
Essi infatti non volevano essere subordinati ad una dea momentaneamente alla
loro pari, ne tanto meno perdere alcuni loro poteri. Così pronunciarono
all’unisono e con perfetto tempismo queste parole:

– Katris Maerosd Lerasn Otropelet!

La dea Adelas fu avvolta in un turbine violento di energia che la
intrappolò come pesanti catene nel prezioso pugnale. Nella disperazione
riuscì solo ad ascoltare la urla e gli schiamazzi dei
troll,elfi,assassini,nani,demoni e druidi devoti agli altri dei.

Il tempo sembrò fermarsi per un’eternità’.

Un Chierico Malvagio trovò il pugnale e lesse le parole incise su esso:

Katris Maerosd Lerasn Otropelet

La luce tornò a risplendere dopo moltissimi anni sugli occhi della Dea che
con stupore osservavano l’ambiente circostante. Una caverna sporca e lugubre
la ospitava e il proprietario tremava vistosamente per la paura del
sortilegio.
La Dea appena si fu ripresa chiese informazioni al povero evocatore che con
superbia rispose che era il Male a dominare nella lande di quel mondo…
mondo che non riconosceva! Anche qui la terra era dominata dal tempo, ma era
una Clessidra a scandire i momenti di sofferenza e piacere.
Il Male governava: bisognava riordinare questo mondo corrotto. Come poteva
lei sola e senza avere il pieno controllo dei suoi poteri riuscire in questa
impresa?
Senza aggiungere altro puntò un dito verso il chierico oscuro che in un
istante si trasformò in una pianta inoffensiva e a passi lenti uscì dalla
grotta.

Ora doveva solo cercare dei cuori nobili che potessero prestarle servizio
giurandole fedeltà.
Per questo chiamò i primi avventurieri che combattevano per la sua causa
“Unicorni Alati”, poiché il primo animale che incontrò uscendo dalla
grotta fu un bellissimo Unicorno Alato, puro e sincero, agile e
forte.

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Clessidra è un gioco di ruolo testuale

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