La minaccia nella foresta (seconda parte)
Il corpo del druido divenne prima informe e in seguito iniziò a crescere velocemente e a prendere la forma di un enorme tirannosauro.
Nella radura, dove la pioggia continuava a battere incessante, nulla era rimasto dell’uomo, c’erano solo due enormi rettili che si stavano fronteggiando.
Il drago, sorpreso, fece un passo indietro ringhiando, mentre il tirannosauro con il busto e la testa abbassati aprì la bocca mostrando gli enormi denti affilati.
Subito dopo, il druido trasformato, esplose con fragoroso ruggito e diede inizio alla battaglia.
Grielif fece subito la prima mossa cercando di azzannare al collo il drago, ma questo lo evitò facendo un salto indietro mettendosi, nel contempo, in posizione d’attacco.
Immediatamente dopo, una figura verde chiara e velocissima apparì alle spalle del Tirannosauro e correndo salì dalla coda fino alla testa del dinosauro, saltò e, con una spada per mano, andò ad impattarsi sul muso del drago.
Kriahs in piedi sul muso del drago cercò di accecarlo con le armi.
Il primo fendente andò a segno proprio quando il drago aveva iniziato a scuoterselo di dosso. L’elfo non riuscì a mantenere la presa e fu scaraventato via lontano.
Nello stesso tempo, il Tirannosauro si stava preparando ad un altro assalto, nello scuotersi di dosso l’elfo, il drago, aveva scoperto il collo e il druido non si lasciò scappare il bersaglio. Intanto un’altra grossa figura, con un altrettanto grande spadone, si stava avvicinando.
Il dinosauro andò a segno, infilando i lunghi denti nel collo del drago che emise un forte urlo di dolore.
Il drago a sua volta inspirò forte e poi inizio a soffiare il suo terribile acido nell’aria.
La bestia era stata molto furba, non avendo potuto soffiare direttamente il nemico aveva diretto il soffio verso l’alto in modo che, la venefica sostanza, potesse ricadere sul suo nemico, inoltre, il suo soffio passando per il collo aveva corroso i denti del dinosauro e gli era anche penetrato in bocca.
Il Tirannosauro mollò la presa e, ustionato sia in gola che sulla pelle si accasciò a terra, nel frattempo il mezzo gigante era arrivato a tiro.
Borklot, con lo spadone impugnato sulla destra, caricò il colpo contro il drago, portando l’arma dietro verso sinistra.
Il colpo, diretto verso la zampa destra poggiata a terra, fu fortissimo, questa non resse alla botta e si piegò.
Il barbaro però non concluse così e sfruttando lo slancio dello spadone, con un’unica mossa, girò su se stesso, afferrò lo spadone anche con l’altra mano e, dall’alto verso il basso andò ad impattare un altro colpo verso l’ala destra del drago.
Un rombo della tempesta, un altro ruggito del drago, ed infine, l’ira bersker e l’urlo di battaglia del mezzo gigante sembrarono voler spaccare il mondo.
In quelle condizioni, al barbaro, tutto sembrava scorrere al rallentatore, anche il lento e lungo inspiro del drago, che si stava preparando a soffiare ancora.
Borklot, invece che ripararsi, saltò addosso al drago.
In quel momento, solo l’istinto e le tante battaglie gli suggerivano come comportarsi.
Con lo spadone messo di piatto andò a colpire il muso del drago come un forte schiaffo proprio mentre questi iniziava ad espirare, andando così a deviare la mortale nube acida.
In fase discendente girò ancora lo spadone e colpì il drago sul muso.
La botta fece chiudere la bocca al drago, mentre il soffio si estingueva con uno sbotto, tra le labbra della bestia.
Kriahs, ripresosi, arrivò di corsa, saltò e si diresse contro il drago, come un missile.
Con entrambe le spade messe avanti, salì prima sull’ala sinistra del drago e con un ultimo balzo andò a conficcare le armi, in profondità nell’occhio del nemico fino al suo cervello.
Il drago morì subito, cadendo a terra, sul terreno bagnato di acqua e sangue.
“E’… e’finita?” chiese, rantolando, Grielif.
Kriahs era in ginocchio accanto al druido accasciato a terra, mentre Borklot era vicino a lui in piedi.
L’elfo stava tenendo una mano dietro alla testa del druido, cercando di sostenerlo.
“Si, è morto” disse l’elfo.
“Lo sapevo…” disse con voce ormai flebile il druido “Sapevo anche che avremmo subito delle perdite. Grazie alla grande Madre non è toccato a voi, ne sono felice”
“Non ci vedo Kriahs. No ci vedo più…” disse Grielif.
L’elfo strinse la mano del druido, ormai rassegnato.
“C’è il sole ora. Vero?” chiese il druido all’elfo quasi per conferma.
“Sì Grielif, c’è” disse l’elfo proprio quando alcuni raggi iniziarono ad illuminare il corpo del druido.
“Lo sento, è come se fosse dentro di me” disse il druido, eppoi, con un ultimo sforzo aggiunse “Proteggila Kriahs, proteggila anche per me”
“Lo farò” disse Kriahs mentre il druido spirava.
“Che la grande Madre ti accolga nella sacra Arborea, fratello” disse l’elfo.
Pochi istanti dopo il corpo del druido sparì tra mille radici, mille fiori, mille farfalle.
NDA: Un sentito ringraziamento a Raxy per le correzzioni ed i preziosi suggerimenti