La minaccia degli Yusil (parte IV)

Lo lettore mio sia indulgente se mi dilungo in fatti di poco conto, ma anche ora, mentre scrivo, uno poco rido e per la memoria delle avventure di cui parlo e perché, per meglio riccordare sia inteso, uno poco di sigaretta allegra stavami fumando. Parlan parlando giungimmo comunque davanti allo stanzo dove li seguagi del chierico Watan stavan e credevamo noi con loro stava anche la mappa.
Lunghe trattative ci furon, et loro di noi poco si fidavan e noi di loro ancor più timorosi eravamo, non credevano che fossero li nani loro capi a mandarci per darci la preziosa et antica mappa, codesti seguaci di Watan credevan forse di parlare con un gruppo di orchi o che so io di ladri. Io che un po’ ladro sono pensai che forse era giunto lo momento di combattere et uccidere questi due nani anche perché la missione nostra per lo momento un po’ strana era stata. Nullo pericolo incontrammo e se tutto qui era lo compito da svolgere perché lo capo dello elfico villaggio chiese dei guerrieri per codesta missione? Wizzy sola bastava per portare tali ambasciate dallo est allo ovest di codeste lande. Anche li compagni miei, parimenti a me perplessi et dubbiosi stavano… questi nani custodi della mappa uno poco ambigui erano… uno poco minacciavan, uno poco mercanteggiavan… chiedevan di dare loro prove della nostra onestà e dicevan di stare zitti e fermi se vivi volevam restare… nulla capì in questi momenti solo dirvi posso che qualche mio compagno bene fece a far cosa che io non vidi e li poveri seguaci di Watan se ne andaron lasciando incustodito lo bello scrigno che custodiva la mappa. Ghaler il nostro capo prese la mappa per esaminarla e Isethien, veloce più dello maestro Jeff, si prese lo prezioso scrigno soffiandomelo da sotto il mantello dove già cercavo di nasconderlo.

La mappa assai poco chiara era, nulla scritta vi era ma solamente qualche disegno, lo lettore mia scusare mi deve se uno disegnatore poco chiaro sono, comunque la mappa così appariva:

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Non subito ci fu chiaro quale zona indicasse la mappa e per diversi ore rimanemmo a pensare. Molti pensarono che cosa giusta fosse dividersi per esplorare, ma altri stanchi erano e preferivano stare comodi a pensare… si sa poi che quando lo corpo ozia la mente divaga e quella mappa che da subitoc ci sembrò indicare la zona di Khondaria in pochi minuti divenne di tutto… “forse quei segni indicano colline” o “chissà forse le strane croci indicano un cimitero…” e “quella strana lumaca allora che cosa è?”, “e quei segni orizzontali cosa sono? Una strada, un fiume? Forse la mappa è fasulla”.
Mille di queste sciocche conclusioni traemmo in pochi minuti e saremmo rimasti li a parlare per ore et inventare altre mille soluzioni valide… ma lo tempo ci costrinse a prendere una decisione e così votamo per recarci a Khondaria.

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