La minaccia degli Yusil (Parte II)

La minaccia degli Yusil (Parte II)

Questo racconto lo fece allo gruppo mio et a me anche, lo vecchio capo dello villaggio degli elfi e vi giuro io non perché di altro si avea di cui parlare ma perché dalli confini delle terre libere giungevan oggi nuove voci di terrore e lo seme germogliato era, et uno nuovo albero di paura stava crescendo.
Lo capo degli elfi felice fu di vederci arrivare allo villaggio suo tanto numerosi e dopo lo racconto che degli Yusil fece, anche io contento fui di non esser solo, vigliacco io non mi sento ma certo sono che se quattro occhi meglio di due vedon, dieci spade più di una taglian. I valorosi ai quali mi unì erano: Ghaler, che lo gruppo guidava, Elsworth, Blarist, Isethien, Node, Aergar, Aiesha, Deckard, Nydiloth, Fareder, Layeran, Xendran.

Lo capo ci spiegò, tra uno sorso di birra et uno altro, che dopo la battaglia i cartografi disegnarono una mappa dello luogo dove lo villaggio Yusil si trovava e che codesta mappa custodita fu da sempre dallo popolo dai nani, forse nella fortezza loro o chissà dove.

La missione nostra chiara apparve, trovare la mappa per scovare i vili Yusil.

Anche se lo sole già lento calava, verso la fortezza ci incamminammo e grazio allo potere di chi magia cognosce, manco i cavalli dovemmo prendere e con pochi lunghi balzi fummo allo cospetto dello borgomastro. Costui nulla degli Yusil sapea e tempo un poco ci fece perdere tanto che alcuni pensarono che l’unico suo aiuto alla missione potea esser di donare allo gruppo lo bracciale che nascosto tenea sotto la manica o per cortesia o senza. Ma nulla accadde forse anche perché lo borgomastro vista la mala parata di uno nomine si rammentò, tale Etar, uno nano che sempre seduto sta dentro le miniere ed è tanto vecchio che la fortezza attorno a lui l’han costruita.

Il vecchio Etar qualche difficoltà ebbe a ricordare qualcosa ma poi dalla soffice schiuma della birra emerse uno ricordo, suo fratello che ancora ragazzo era (sempre che i nani possano essere così definiti) dallo capo suo la missione ebbe di custodire una pericolosa sed preziosa mappa e si potea credere che la mappa era quella che noi cercavamo. Purtroppo null’altro sapea ma lo sospetto era che lo povero fratello, morto cadde nello tentativo di celare lo segreto, visto che nulla più si seppe di lui et visto che assai difficile era che avesse trovato confortevole asilo tra le braccia di una sola e bella nana persasi tra le montagne di codeste desolate lande.

di Royner de Gitanias, Il Trucchista

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