La fondazione dell’Ordine del Tempo

La fondazione dell’Ordine del Tempo

Premessa

Qualche tempo fa decisi di riportare alla luce le vicende che culminarono con la fondazione dell’Ordine; per diversi giorni ho girovagato per taverne e locande alla ricerca di fatti e notizie ma, a parte qualche fatua informazione rinvenuta in un papiro custodito nella biblioteca di Limaso’h, i risultati furono scarsi… finche’ un giorno, nella piazza di un piccolo villaggio del nord-est, trovai un vecchio avventuriero che mi racconto’ cio’ che ora vi sto per riportare. Non posso dire quanto di questa vicenda sia realmente accaduto e quanto si collochi nella mistica sfera della leggenda, ad ogni modo le cose sembrano essere andate cosi’.

Klenir il Templare

Il racconto del vecchio

“Cosa vuoi sapere ? Notizie sull’istituzione dell’Ordine ?? Beh, giovane avventuriero, il fatto che vedo in te lo spirito guerriero e la devozione per gli dei non basta certo a poter conoscere la Verita’… ma credo tuttavia che lo stemma sulla tua armatura sia un passaporto sufficiente… Ordunque, portami all’osteria di Pinacol che con una birra e un po’ d’arrosto la lingua mi si soglie meglio… chiaramente offri tu…

 
 

La vicenda che ti narro avvenne un tempo ormai dimenticato… quando i conti Kedzor stavano ancora completando le piazze dedicate ai Creatori, quando i giganti delle colline non avevano ancora infiltrati ad Ugarit, quando la carovana che vedo passare ogni giorno non percorreva ancora queste lande… A quei tempi le preoccupazioni diffuse si limitavano ad agguati di briganti, rivalita’ tra province e guerre tra razze; se qualche avventuriero non partiva spontaneamente alla ricerca di onore e tesori, di rado giungevano nelle taverne voci di scontri con creature temibili…

 

Sebbene fosse ipotizzata l’esistenza di un piano diverso dal nostro per spazio e tempo, questo aleggiava solamente nei grotteschi racconti di qualche bardo dalla sbronza facile… ma purtroppo ci fu una conferma: da un giorno all’altro, a est delle lande, si apri’ un varco che fece da ingresso a senso unico per alcune sconosciute, potenti e malvagie creature che riuscirono in qualche modo a sfruttare delle congiunzioni astrali per aprire il portale; queste penetrarono dapprima nella citta’ di Khondarya ove eressero come loro dimora una torre color sangue e da li’ si insidiarono in pochi giorni in ogni angolo di ogni terra portando morte e distruzione al solo fine del supremo dominio del male sul bene. A parte casi di piccole resistenze locali, nessuno riusciva a contrastare l’avanzata delle orde… l’equilibrio era ormai definitivamente spezzato.

 

Durante quelle settimane d’inferno non vi era studioso, religioso o combattente che non cercasse una soluzione per riportare ordine nel mondo; due saggi dell’epoca, riunitisi in una zona barricata della stessa Khondarya, s’affidarono alla clemenza divina la quale, senza alcun suggerimento diretto, fece scendere dal cielo una grande clessidra. I saggi cercarono per giorni e giorni di interpretare il gesto divino fin quando l’unica soluzione possibile gli si paro’ davanti agli occhi; convocarono quindi degli uomini che li potessero scortare e partirono verso est, alla volta del luogo ove si materializzo’ il portale tra i piani. Giunti sul posto armeggiarono per qualche minuto sulla clessidra cerimoniando incomprensibili quanto inusuali riti: il mondo comincio’ a tremare e ogni cosa sembro’ smaterializzarsi e ricomporsi di continuo in un turbine di luce accecante. In una manciata di secondi quella sorta di apocalisse si estinse e i presenti si trovarono dinanzi ad uno strano portale sospeso di fluido luminescente; i due saggi senza indugio entrarono nel varco che scomparse subito dopo il loro ingresso. Gli uomini che assistettero all’evento rimasero attoniti e storditi senza comprendere quanto successo.

 

Tornati in citta’ ebbero l’impressione di essersi svegliati da una specie di sogno: tutto sembrava normale, nessun segno di lotta si evidenziava in nessun dove e ogni volta che chiedevano in giro notizie sull’invasione venivano presi per dei visionari apocalittici. Il tardo pomeriggio, di ritorno verso la capitale, osservando la luna in posizione diversa da quella in cui doveva trovarsi, compresero quanto successo: i saggi utilizzarono la clessidra divina per piegare il tempo al loro volere, tornarono al giorno dell’apertura del varco e vi entrarono prima che lo facessero gli invasori, chiudendo cosi’ il portale tra i piani e sacrificando se’ stessi per il bene comune. A memoria dell’accaduto e in onore di coloro che riuscirono a dominare il tempo, quegli uomini istituirono un’Ordine per il mantenimento dell’equilibrio delle lande: lo chiamarono “Ordine del Tempo”…

 
 

Si dice oggi che alcuni studiosi abbiano trovato il modo per riaprire il portale e molti sostengono che degli Eroi dovrebbero esplorare il piano astrale per recuperare informazioni sulle creature che vi dimorano, fonti che potrebbero risultare utili alla difesa nel caso un giorno si verifichi una nuova invasione. Si dice anche che le piu’ malvagie creature che si possono incontrare oggi per le lande siano quelle riuscite a sfuggire all’evento rimanendo nel nostro piano. Si dice infine che la clessidra sia oggi custodita nel leggendario Tempio degli Immortali, e che se…..ma non divaghiamo, s’e’ fatto tardi, la birra e’ finita e questa e’ un’altra storia…”

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