Il manoscritto di Mallysta [1]

Il manoscritto di Mallysta [1]

  

Il manoscritto di Mallysta.

 

Era una buia, tetra e piovosa sera nella capitale.

Mi aggiravo pensieroso lungo via del giglio quando incrociando Darnibal e Elyanne che si dirigevano velocemente verso il soppalco, ad ovest lungo il vicoletto, decisi di unirmi ai due amici che cosi fugacemente mi avevano salutato. Giunto li trovai la stanza grandemente affollata di grandi eroi, o aspiranti tali, e , subito pervaso dalla sensazione di una presenza sovrannaturale, mi trovai al cospetto de Dio dell’Onestà, Raxy, che ci informò di come il capo del conclave, Mallysta, cercasse un gruppo che portasse a termine per lui la ricerca di un potente manufatto. Fatta la conoscenza di alcuni di questi avventurieri, finora a me sconosciuti, ci incamminammo verso la strada carovaniera per conferire col capo del conclave , e ottenere da lui almeno gli indizi basilari per la cerca cui ci stavamo votando.

E cosi, grande fu la sorpresa quando scoprimmo che vaghe erano le informazioni a nostra disposizione se non per una oscura destinazione, una grotta subacquea. Dapprima, quasi tutti di noi, furono convinti che si trattasse di una qualche formazione naturale al di sotto del lago nel villaggio degli Hawk, spinti come eravamo dalle leggende che parlano del mostro che protegge l’ingresso di un rifugio demoniaco.

Ma li, fortuitamente e, devo aggiungere, fortunatamente, il fabbro del luogo, un caro hobbit, ci informò che a lui non risultava alcunchè riguardo manoscritti, grotte , o altro nel villaggio e, saggiamente, ci consigliò di conferire con un qualche esperto marinaio.

Viaggiammo cosi brevemente verso Ugarit , approfittando della carrozza per recarci alla Città Nuova, dove sapevamo risiedere il vecchio lupo di Mare, Seelow. La conversazione con quest’ultimo fu ancora una volta non decisiva, ma quanto meno lui, grande conoscitore di tutti i mari, ci confermò un sospetto, che la grotta non fosse al di sotto di uno dei mari , appunto, ma di un qualche sito di acqua dolce, un fiume o più probabilmente un lago.

Spinti da questa nuova informazione, decidemmo di consultarci con il vecchio Eremita che vive sull’isola ad ovest del continente, e questi , seppur inizialmente offeso dai miei toni rudi (ma d’altronde si sa, il sangue non mente) decise di accettare le nostre scuse e ci consigliò, dall’alto della sua veneranda saggezza, di cercare sulle sponde del lago a sud di Khondarya, dove qualcuno tra i numerosi pescatori avrebbe con ogni probabilità saputo , o sentito , qualcosa di utile per la nostra missione.

E cosi , dopo un altro breve viaggio, giungemmo sulle rive nord del lago, dove trovammo tre pescatori annoiati. Uno di questi, a differenza degli altri, sembrava maggiormente interessato al passare di un folto gruppo di avventurieri, e dopo averci confessato il suo desiderio di divenire anche lui un avventuriero e , in futuro , un eroe , ci pose come condizione per rivelarci le sue informazioni di pagare un tributo , per aiutarlo nei primi passi verso la sua futura gloria. Pagato il debito dal generoso Arctis, il giovane ci rivelò che una fata , che risiedeva nelle foreste a sud del lago , poteva rivelarci l’ubicazione della grotta.

Inoltratici nella foresta scoprimmo che la fata , una creatura davvero meravigliosa , ci poneva un enigma da risolvere , e ci chiedeva di comporre un verso per lei che parlasse di storia , pace e magia. Il cantore Darnibal , la poetica Gleviel , e io , formulammo al meglio i nostri versi che ci parvero più che mai soddisfacenti e delicati , ma la fata scelse Kalpin , forse per una migliore scelta di tempo , e rivelò che la grotta che cercavamo si trovava proprio al di sotto del lago davanti a cui eravamo giunti , e proprio cosi si rivelò.                                                          >>>

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