Il Bardo Innamorato
Il Bardo. L’incontro d’amore.
Nel Di’ del mese D’ascia vagando mi trovai
Per i boschi oscuri m’addentrai
Di quelle selve odori e sapori mescolandosi assaporai
E catturato rimasi e lo canto degli augelli ascoltai
Tra ‘l canto dei fringuelli una voce dolce e rotta dal pianto udì:
“Da quel Di’ dal quale il mio dolce cavaliere partì
Ahi. quanto dolore nel mio cuore..
Ahi. quanti struggenti pianti lasciati alle ore
Del mio Re l’amor ancor mi manca
E tra quante lacrime che il dolor non mi vinca.”
Quell’ angelica voce mi fece fermare
E in quella radura mi fece aspettare
Da Dietro un albero ad udirla continuai
Mentre del suo doloroso canto mi ammaliai:
“Questi Fiori nella taverna porterò
ed al mio sposo li donerò..
Quando Egli dalla guerra rientrerà
Da me non più scapperà..”
La guardavo mentre dolce coglieva rose
Con la dolorosa gioia di mille spose
E dal mio leggier passo mi avvicinai
Con in mano un fiore che raccolsi mentre andai
Il Suo corpo di fresca luce splendea
Dalle grazie e dalla leggiadra di una Dea.
Udendo i miei passi lei si voltò
E dai suoi occhi incantato rosso diventai
Avvicinandosi a me un largo sorriso mi donò..
Che Artifizio assai raro è questo?!?
La dolce schiena ignuda e le mani candide aveva
Di un dolce sole la luce prendeva..
Appena fui cosi’ vicino da prenderle la mano
Lei comincio’ a correre a perdifiato lontano
Che il suo mazzo di viole in terra lasciò.
Fu quello sguardo a farla scappare e da quel dì mai più la vide.
Il suo cuore era pieno d’amore che il suo viso vedeva ogni istante
Da quel lago lì nei pressi nello specchio dell’acqua la sua figura vide.
Ma vagando per le campagne ad una Città Egli giunse..
E cercando un posto dove dormire ad una taverna egli andò.
E vedendo la signorina gentile che una camera gli offriva
Il Suo Cuore di caldo di nuovo si riempi’ che da tempo non sentiva
Gli Occhi del Bardo di amore si circondarono e si avvicinò.
Da quel giovine parole mai al mondo si udirono
Ed un sussurro lieve tra lo’ forte frastrono
Dalle sue labbra uscirono parole assai rare:
“Mia dolce Donzella, i suoi occhi di cielo splendono
Ed il mio cuore di gioia riempiono.
Ahi..qual è cosa dura vederla e non poterla baciare
E quelle labbra dolci a sfiorar vorrei provare.”
La dolce Gwendalyn (così si chiamava la giovine) scoppiò in lacrime come era solea fare:
“Mio buon cavaliere,
Di queste labbra mai il gusto saprete
Poiché del mio Sposo il ritorno aspetto
E dolor già porto nel mio petto
E’ meglio che voi da me vi allontanerete.”
Queste parole furono per il giovine Bardo le più dolorose:
“Queste Parole di dolor mi riempiono
ed l’ mio giovane e innamorato cuore uccidono.
Con Quale male dalla città andrò via..
Con una lama ancor conficcata nello petto mio.
Addio Mio Amore..”
Queste furono le ultime parole dell’Elfo che tra le lacrime scappò…