Era un fredda mattina d’inverno, ma il cielo sgombro da nuvole prometteva comunque una giornata mite.

La quiete regnava per le vie della capitale e i viandanti si attardavano giocando a palle di neve coi pupazzi e con le renne che affollavano le strade.

 

Ma un manipolo di eroi eccitati si erano radunati a fare capannello. Lungo era stato il letargo dalle imprese eroiche, nessuno ultimamente richiedeva i loro servigi e la noia li stava velocemente divorando, quand’ecco che la voce di un presunto esperimento finito in catastrofe ridesta i loro animi e la loro sete di avventura.

 

Fu così che capitanati dal brillante chierico Asagafef, i nostri personaggi, si sono recati alle terre di Kaeder per vedere con mano lo stato delle cose e se possibile porvi rimedio. Dopo un veloce resoconto offertogli da un fantasma incontrato sulla soglia di quelle terre i nostri eroi si inoltrano in una nuova avventura che li porterà a scontrarsi in fine con un pericoloso golem d’acciaio che faceva da guardia alla stanza in cui era contenuto il libro necessario allo spettro incontrato in ingresso per riportare la pace su quella terra devastata da un solo, ma grande errore.

 

Inutile dire che il letargo a cui si erano abituati i nostri ragazzi abbia influito abbondantemente sulla rapidità delle loro azioni, ma con l’esperienza maturata sono comunque riusciti a portare a termine il compito richiesto senza subire gravi ripercussioni.

 

Il bardo Sjagow, narratore di storie di morte.