Aerandil, il Ranger Maledetto
Vivevamo in una piccola casetta nelle foreste ad Est della Capitale, la mia famiglia viveva di sola caccia, eravamo poco legati ai beni materiali e contavamo a malapena su una mano le persone di cui potevamo fidarci…
All’età di 10 anni mia madre Lerila non tornò più a casa, vidi il volto di mio padre Ghildor impallidire quando gli dissi che era andata a sud, avvicinandosi troppo alle caverne di quei luoghi, brulicanti di essere malvagi, quali coboldi, spiriti ed altro…
Lerila era una donna stupenda, dolce e leggiadra, mi voleva molto bene, e nel suo sguardo chiunque avrebbe trovato solo amore…
Dopo numerose ricerche effettuate assieme a Eriurk, un barbaro vagabondo, (una delle poche persone di cui ci fidavamo) trovammo il corpo di mia madre; la povera Lerila era totalmente squarciata, con evidenti morsi e altre nefandezze sul suo corpo.
Ghildor non poté sopportare tale visione e da quel giorno tutte le mattine lo vedevo partire con Eriurk e tornare con i vestiti pieni di sangue…
Passati 2 anni Eriurk scomparve misteriosamente e Ghildor ormai solo e con ancora tanta voglia di vendetta iniziò a spiegarmi i rudimenti del combattimento, per poi tramandarmi le sue abilità speciali focalizzate sulla natura.
Dopo ben 5 anni di incessante e stremante allenamento, nel giorno in cui compievo il mio diciassettesimo anno di vita, Ghildor mi disse che ormai ero in grado di apprendere da solo quel poco che mi mancava per essere al pari dei leggendari personaggi di cui si sentono canzoni e leggende. Tutto ciò non mi stupiva affatto, infatti era ormai un anno che lavoravamo solo per perfezionare il mio comportamento dopo la maledizione….
La maledizione: All’ età di 16 anni mio padre Ghildor arrivò in casa assieme ad un potente druido di nome Elkar, il suo viso era serio, mi disse solo di sedermi e concentrarmi su qualcosa, qualsiasi cosa…
Il druido iniziò il rituale aiutato da mio padre, ad un certo punto del rituale sentii qualcosa di strano, percepivo qualcosa di malvagio entrare dentro di me, mi sentivo soffocare, ma continuando a concentrarmi su mia madre Lerila riuscii a resistere e a superare il tremendo dolore.
Finito il rituale non avevo più la percezione delle cose come prima, ero un animale, ed avevo fame… sfondai la porta e scappai fuori, non so che cosa feci esattamente, ma chiunque si trovò sulla mia strada quella notte, mai più poté vedere l’ alba.
Dopo lunghe ricerche Ghildor ed Elkar mi trovarono sulle sponde di un fiume a nord, e da li iniziò il mio lento recupero, finché non recuperai le mie facoltà intellettive.
Le ultime parole che sentii dire ad Elkar furono: “Ora possiedi l’agilità del lupo selvatico, ma anche la sua fame…”, dopo quelle parole non lo vidi mai più.
Ghildor avendomi ormai insegnato tutto ciò che poteva, e non amando particolarmente quello che mi aveva fatto diventare, decise di andare alla ricerca del suo amico Eriurk, da quel giorno non lo vidi più…
Ora eccomi, sono Aerandil, il Ranger maledetto, il mio più grosso problema e quello di dover nascondere la mia malvagità per poter utilizzare appieno le mie abilità e tenere lontani i sospetti dell’ ordine dei Ranger che mi perseguiterebbe scoprendo la mia vera natura.
Da poco ho trovato delle persone che mi possono aiutare nel saziare la mia fame… mi sto riferendo ai compagni del clan MdO…
È finito il tempo dei rimpianti, ora inizia il tempo del male….
Aerandil Il Lupo Selvatico