Il sogno
Una calamità naturale oscurava le lande dell’imperturbabile Mondo e tutta la popolazione sembrava pressoche’ svanita nel nulla. Ma una voce echeggiava per le strade della capitale, una voce lontana, quasi incomprensibile, celata da una gradevole melodia. Riconobbi subito la voce di Lenok, uno dei più importanti cantastorie della regione, narrare di un’impresa epica, di una torre ed un potente mago, di una compagnia… Era una storia non nuova alle mie orecchie. Ma perchè? Io non avevo vissuto mai tale avventura… forse!Rimebrai subito uno strano sogno, avuto tra le spoglie mura di un’antica torre, esposta a continue raffiche di vento gelido.
Mi trovavo nell’affolata capitale, appena uscito dall’incofondibile taverna della cara Gwenda, quando un piccola mano venne a strattonarmi il mantelo. Già pronto a massacrare il folle temerario che aveva osato toccare il Cavaliere dell’ Odio mi voltai e vidi un piccolo gnomo con una sete di sangue luccicare negli occhi. Lo riconobbi subito, era il diabolico Sharvol, compagno di molte avventure e messaggero, a me uguale, dell’oscurità.
Mi fissava con aria spavalda tenendo in mano un artefatto simile ad una pietra che emanava ina forte luce blu.
Senza dire niente mi trascino dal Governatore Poldir, noto nobile della città con un inefrenabile desiderio di mandare sempre nuovi avventurieri in contro a imprese spesso pericolose in cambio di pochi spiccioli.
Sharvol mostrò subito la pietra a Poldir che rimase pietrificato in un imbarazzante silenzio.
Interrompei il silenzio chiedendo a gran voce:
– Devo chiedere al vostro sangue cosa diavolo sta succedendo?
Poldir sbuffo e rispose:
– Molto bene, anzi molto male, speravo che questa catastrofe non dovesse mai più sfiorare le nostre povere teste ma un temibile pericolo incombe su tutti noi, care Eveerix! Ma io non sono all’altezza di riverarvi simili segreti ma posos semplicemente dirvi di cercarvi un altro degno compagno e trovarvi alla prossima luna calante alla casa abbandonata e li’ avrete le giuste risposte. Godetevi questi ultimi giorni e mi raccomando preparetevi per una guerra degna della più magnifica gloria! Ora andate Messeri!
Sharvol annui e mi disse:
– A presto Assasino della luce ci vedremo molto presto!
Prese la sua strada e sparì fuori dalle mura Sud della Capitale
I giorni trascorsero rapidi tra uno sgozzamento ed una pugnalata, alla ricerca delle più formidabili armi e armature della contea fino a quando il giorno predestinato arrivò e mi misi in marcia verso la casa abbandonata, punto di ritrovo di numerosi eroi
Mi trovai di fronte poco meno di una dozzina di formidabili individui tra cui riconobbi alcuni dei più importanti e temibili personaggi che popolano queste lande. Vidi due barbari dalla forza straordinaria che rispondevano al nome di Mael e Bewlar che nel prosegue sarebbero diventati miei compagni di disavventura, vidi Sharvol in un agolo buoi intento a formulare incantesimi arcani ed altri ke dimenticai subito il volto all’indomani.
Erano tutti intenti a discutere sulle mistoriose parole di Poldir quando un lampo di luce accompagnato da un misterioso tuono apparse a pochi passi da me. Si scoprì subito l’arcana figura e intervenne con parole dolci e imponenti
– Salve poveri mortali, inginocchiattevi al divino Raxy se la vita risparmiata volete…
Un silenzio incobette nella casa.
– Siete stati convocati dal mio servitore Poldir perchè una potente forza da voi pressochè incomprensibile rischia di compromettere la vita terrena di questo Mondo. Alzatevi e ascoltate le mie parole! Onore sarà data ai caduti e gloria ai vincitori ma non sarà ammesso il fallimento, ricordatevi!
Ebbi un sussulto, non ero rallegrato nel servire i Divini, ma l’imponenza di Raxy mi fece abbassare il capo per la prima volta in vita mia. Gemetti un attimo e ascoltai.
– Ora che l’esercito è al completo sarò rapido e conciso sulla vostra missione, oh valorosi.- interrue Raxy i miei pensieri
– Un potente Stregone ha ripreso posseso della sua torre Maledetta uscendo dalla mia prigone confinato in un piano astrale ignoto a tutti. Il suo nome è Hirkan! Bisogna annientarlo prima che lui annienti voi e per questo dovete raggiungerlo a questa fortezza. Ho dato istruzione a miei devoti per aiutarvi ma io non posso più compromettere il normale destino del tempo e per questo ho da darvi solamente due informazioni…
Ci fu un momento di silenzio ma infine il Divino riprese a parlare:
– Le 4 pietre che possedete sono le chiavi per entrare nella torre e solamente i più valorosi le hanno potute trovare quindi ecco il mtivo della vostra scelta. Infine dovrete trovare prima di tutto un mio devoto, un guardiano che vive in un isola deserta da eremita. Un isola di forma particolare nal mare occidentale. Questo è tutto. Io cercherò di vegliare sulle vostre teste ma il pericolo è enorme ricordatevi!
Uno sboffo improvviso e Raxy svanì nel nulla.
Il gruppo allibito si preparò imediatamente alla difficile missione, nessuno di noi era impaurito ma tutti erano più concentrati alla future glorie che alla spaventosa missione. Forse la brama di potere, gloria e ricchezza era il miglior incentivo per allontanare le tensioni di un impresa disperata.
Ci incamminando velocemente verso il mare a cercare questa fatidica isola, rallentati dal mal tempo incalzante, finchè non ci imbattemmo in un eremita che ci accolse con uno splendido sorriso:
– Ecco i nobili eroi che distruggeranno il male da queste lande.
Subito lo interoppi:
– Perchè dovrei aiutarti a sconfiggere il regno delle tenebre e dell’orrore quando proprio io sono un suo messaggero.
Il guardiano mi sorrise in maniera autoritaria e replicò:
– Giusta osservazione nobile viandante ma dovete sapere che questo male va’ al di là della vostra dottrina di Messaggero dell’Oscurità, vi chiedo semplicemente di fidarvi di me e se ciò non basta pensate alle parole del Divino!
A volte il silenzio vale più di mille parole ma non nascondo il mio primo pensiero con l’eremita agonizzante dopo essetre stato trafitto dalla mia potente lancia. Ma lascia continuare la voce dell’uomo:
– Portatemi alla torre ebbene messeri posso darvi degli indizzi fornitemi da Raxy in persona messeri. Per trovare la torre dovreste recarvi nei pressi di AK….ZZZZZZZZZZZZ
Un forte ronzio si prese nelle mie orecchie e di colpo mi ritrovai all’entrata di una torre che conoscevo, ne ero sicuro, ma sicuramente non riconoscevo in quel momento.
Non ricordavo nulla del viaggio in quel momento ma vidi Sharol ripete uno strano incantesimo pronunciato dall’eremita e scomparire in un magico portale apertosi di fronte al gruppo. Subito venni trascinato all’interno e mi ritrovai all’interno delle spoglie mura di un’antica torre.
Semtivo l’odore forte del sangue e il puzzo di morte e l’istinto mi consiglio di impugnare la mia letale arma. Il mio istinto non sbagliò nemmeno sta volta e istantaneamente ci attaccò un magnifico rettile che riconobbi subito come un animale mitologico studiato acora ai tempi prima del mio esilio dai boschi con la mia inutile stirpe degli elfi. Sapevo che erano animali molto crudeli, dallo sguardo assassino e pietrificante, nonchè dalla presenza di ben pochi punti deboli. Ricordai subito la lora mancanza di protezione nell’area della testa e urlai con tutte le forze:
– ALLA TESTA, ALLA TESTA!
Subito dopo pinata un potente fendente all’occhio destro della creatura che morì all’istante. Sotto gli sguardi di allibiti dei presente e irato dei guerrieri con le lame ancora nei foderi decidemmo di procedere per la nostra missione.
Trovammo altre bestie immnonde ad attenderci nel cammino ma lascia questa volta sfoderare almeno le armi ai barbari e guerrieri ma logicamente nn sempre furono così fortunati. Arrivammo ad un certo punto ke tovammo un particolare artefatto che subito si giunse alla conclusione essere una chiave di entrata nella torre. Era una gemma di colore blu splendente che apri un passaggio verso un nuovo livello della torre.
L’aria era afosa e soffocante frutto forse di potenti magie. Nella stanza accanto ebbi la conferma della provenienza di questa aria irrespirabilmente calda. Figure ben equipaggiate dallo sguardo imperturbabile erano avvolte da uno scudo di fiame e attendevano noi intrusi pronti a rimandarci al creatore. Non mi notarono fortunatamente per me ma dovetti usare tutte le mie abilità nel sotterfugi per studiarli senza essere visti.
Decidemmo dopo aver sussurrato la notizia al gruppo di attaccarli. In fondo la nostra superiorità numerica era nettamente favorevole e Sharvol annunciò di poter allontanare loro tutte le magie di protezione che potevano renderci la vita, a noi sicari, difficile.
Ataccamo e con non molta fatica prendemmo subito il sopravvento sui poveri malcapitati.
Non contai il numero di vittime che feci ma il sangue dei poveri dilagava in abbondanza sulle nostre lame fino a che non giungemmo in una particolare stanza
Strane incisione era segnate nella parete nord e raffigurazioni raccapriccianti nella altre ma subito un particolare ci colpì. Una raffigurazione mostrava chiaramente le nostre 4 pietre disposte a croce per terra difronte ad una parete.
Decidemmo di compiere il rito alla pari e ci trovammo teletrasportati in una stanza. Pochi del gruppo erano con me, infatti rimasi solo con i due barbari Mael e Bewlar con solo una possibilità di fuga verso nord.
A nord intravedemmo un possente demone che nn ci lascio il tempo neanke di un sospiro ritrovandomi a terra con i corpi privi di vita dei due possenti alleati.
Tentai un’imparii lotta con il demone che mi estrapolò l’anima dal corpo e sentì subito una aria gelida al petto. Vidi buio tenebre e nient’altro, ma quando mi risvegliai mi ritrovai non piu nella mia torre ma in un letto ove la cara gwenda nn faceva altro che sussurrarmi
– E’ solo un sogno nobile Cavaliere…solo un sogno…
Ero gravemente ferito, spoglio dalla mia armatura e dalle mie armi e senza nulla intorno a me tranne la mano della mia Gwenda che mi curava.
Non capì mai cosa mi successe quella notte ma ora sentendo le parole di Lenok il mio animo non faceva altro che rammaricarsi per una mancata avventura di onore e gloria che avevo mancato…forse…
E nel mentre il regno di silenzio e di nulla continuava a circondarmi nella Taverna e una domanda continuava a ripetersi in testa:
Quando finirà tutto ciò?