Il portale per il Destino

Il portale per il Destino

Il mio nome è Daenar, Paladino dell’ordine del Fuoco.. e, a tempo perso, bardo improvvisato per impedire che grandi imprese e atti eroici possano venire dimenticati.
Quella sera l’aria era elettrica.. Il fiore degli eroi di Clessidra si era radunato per difendere l’onore del proprio regno e del proprio Clan di fronte ai paladini di Aventar, immondo essere supremo di un’altra dimensione.
Ogni 100 anni un particolare allineamento di lune faceva sì che un portale si aprisse tra il nostro verde mondo e il tempio che ospita lo scontro fra gli eroi dei due mondi. Ma non divaghiamo.. Si parlava di eroi, giusto? In mezzo a tanto coraggio mi sentivo quasi fuori luogo!

C’era Oshumed, dal nome tanto leggendario da venire accostato a una divinità, talvolta.. Oshumed che usa come arma un artiglio strappato a qualche genere di essere infernale. Ordan, un giovane barbaro dal brillante futuro, così come Weraloth il saggio e Nayseth il chierico. C’erano Arctis, Belwar, Qizpal e Galewan, barbari preceduti dalla fama delle loro imprese. Werik, saggio burlone che dietro gli scherzi e lo spirito nasconde la capacità di diventare il peggior nemico di chi gli si pari davanti. Isnak, mago dalla vastissima conoscenza. Aramir, Valarion e Barsik, chierici, tanto abili nel chiudere le nostre ferite quanto nel colpire duramente i loro nemici. C’era Tharkos, il guerriero, ultimo ma certamente non meno importante, già mille volte mio compagno di sterminio di demoni.. E infine c’ero io, un po’ intimorito da cotanti eroi ma pronto a dimostrare il mio valore.

L’unico indizio in nostro possesso era un nome: Alweny il Saggio, forse l’unico essere del mondo di Clessidra abbastanza anziano per ricordare l’ubicazione del portale.. Trovatolo con non poca fatica (era in compagnia di un vecchio eremita, a disquisire tutto il giorno di collane di occhi di pesce e facezie simili) grazie all’intuito del prode Belwar, il vecchio saggio ci informò della prossima tappa del nostro viaggio: avremmo dovuto uccidere un drago marino, il temibile Sudras, custode di un brandello di mappa che ci avrebbe aiutato nella ricerca del Portale. C’è anche da dire che questa impresa non fu poi così eroica.. Il povero Sudras, probabilmente, non ebbe nemmeno il tempo di capire cosa gli stesse piombando addosso, prima di cadere esanime. Di norma schivo gruppi di avventurieri che uccidono esseri molto al di sotto della loro portata.. Ma in questo caso era a fin di bene.

Recuperato il brandello di mappa, e constatato che ognuno di noi aveva un’ipotesi diversa sull’ubicazione del portale e che avremmo potuto girare in lungo e in largo per numerose settimane senza arrivare a una soluzione, decidemmo di consultarci con il vecchio Otreg, libraio di un piccolo villaggio vicino alla Capitale e massimo esperto di leggende del mondo di Clessidra. Quasi schernendoci per l’ovvietà della domanda, il vecchietto ci informò che il brandello di mappa corrispondeva alla zona dove i fiumi Wiener e Balph si incrociavano. Dopo una breve passeggiata, eravamo davanti al portale.. Diretto verso il Tempio delle Tenebre!

Appena entrati capimmo che non ci sarebbe stato modo di tornare indietro.. Era solo ora di combattere o morire! (mi sembra di aver visto diversi barbari sorridere al pensiero.. Gente strana..) Il primo dei nostri avversari portava il nome Roawen, e si classificava come Paladino di Aventar (picchiare un collega?). La nostra tattica, elaborata dai barbari del gruppo, si poteva riassumere come “andiamo là e ammazziamolo”. A volte le tattiche semplici sono le migliori, sapete? Nonostante la forza del nemico, dopo qualche minuto gli Eroi di Clessidra avevano avuto la prima vittoria! A quel punto eravamo molto galvanizzati.. Forse troppo sicuri di noi. Ancora non sapevamo cosa ci sarebbe piombato addosso..

Il secondo avversario era Kovinth, Cavaliere di Aventar. La tattica utilizzata fu grossomodo la stessa di prima.. Ma non avevamo calcolato che Kovinth potesse evocare dal nulla i suoi seguaci: guerrieri maledetti simili alle truppe di un altro immondo essere che abita le lande di Clessidra.. Ma non divaghiamo. Mentre Belwar subiva i colpi del Cavaliere, e gli altri lo aiutavano al meglio delle loro possibiltà, io e Qizpal ci dedicavamo allo sterminio dei deboli guerrieri maledetti. Anche il buon Kovinth, in ogni caso, cedette sotto i nostri colpi: avevamo vinto la seconda sfida.

Il terzo avversario si chiamava Xarin, Sciamano di Aventar, dai poteri tanto grandi che era in grado di toglierci ogni protezione magica semplicemente con uno sguardo.. E qui arrivarono i primi morti. Oshumed e Galewan lasciarono l’arena, tenuti in vita dai magici poteri del posto, ma impossibilitati ad andare avanti. La situazione sembrava critica: avevamo perso i nostri più forti combattenti e in più le ferite dello sciamano si rimarginavano secondo dopo secondo.. Preso da un’ondata di collera, invocai la protezione delle Divinità sulla mia persona e attirai lo sciamano colpendolo con una lancia. Preso com’era dalla collera, Xarin si scordò di disperdere le mie protezioni magiche.. Avevamo ancora una possibilità.. E la sfruttammo. Lo sciamano cadde sotto i colpi miei, di Arctis e di Qizpal.

Era il turno del penultimo avversario.. Ormai vedevamo la fine ed eravamo convinti di poter vincere. Kito, l’errante di Aventar.. Che riassumeva tutti i poteri dei tre precedenti eroi. Il lampo di genio di Aramir ci permise di sfruttare il potere di Isnak di creare portali magici e di piombare direttamente sulla testa dell’immonda creatura, scongiurando il pericolo di vedere le nostre magie soffiate via come polline nel vento. L’errante si dimostrò avversario meno duro dello Sciamano.. Forse perchè faceva più affidamento sulla sua potenza magica che sulla sua resistenza fisica.. Mi esposi in prima linea, mentre pezzi del mio equipaggiamento saltavano via come una pioggia di metalli assortiti.. Per farla breve, tra colpi di spada e cariche riuscimmo a sconfiggere l’errante.

Ci mancava solo la prova più difficile.. Nientemeno che un Titano! Un brivido ci corse lungo la schiena.. Ma ormai eravamo arrivati a un passo dalla conclusione e non potevamo certo tirarci indietro! Di nuovo mi esposi in prima linea, ma questa volta non andò tutto bene.. Eravamo ormai stremati e decimati, e il titano faceva numerose altre vittime semplicemente sbattendo il pugno a terra (non ci crederete, ma questo faceva male quanto un terremoto!). Ci ritirammo.. Ormai impossibilitati a combattere per mancanza di equipaggiamento e per il numero troppo elevato di perdite che avevamo subito. A oggi, forse nessuno era arrivato così avanti nella sfida contro Aventar, ma purtroppo anche noi abbiamo fallito..

Ma non perdiamoci d’animo: tra cent’anni, quando il portale si riaprirà, sono sicuro, amici miei.. Che i nipoti degli eroi che si sono arresi e dei caduti faranno assaggiare a quel dannato Titano il sapore della polvere! Per la gloria di Clessidra.. E’ tutto. Spero di non avervi annoiato con questo resoconto delle nostre avventure.. E spero che possano contribuire a far crescere una nuova generazione di eroi, più forti e più nobili.

 
Daenar, degli Unicorni, Paladino del Fuoco

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Clessidra è un gioco di ruolo testuale

basato su D&D, con un’ambientazione unica e altamente personalizzata