La Alligra Commedia (Parte II)
Scena III
Lo sipario viene aperto sulla piazza centrale della capitale, luci bianche sullo palcoscenico. Si sentono voci confuse arrivare dallo retro delle quinte. La piazza è in magno fermento. Entra Ron, accompagnato da Radatha.
Radatha dice:
… che capisci tu di guerra e sangue, zozzo locandiero
Ascolta chi combatte, ascolta uno vero guerriero
Te lo dico io che le gesta dei malvagi ben cognosco
I buoni non hanno scampo, fuggiranno dentro al bosco
Lo regno oscuro è forte e perduto mai ha niuna battaglia
E tornato pure il loro vecchio capo, quella canaglia.
Ah! Se li risparmi miei potessi sulla guerra investire
Ricco sarei e… la mia Sarsha si, che farei divertire
Ron si copre la bocca per cercare di frenare la risata.
Ron dice:
Radino parli como uno che di guerre ne ha vinto a milioni
Ma sta zitto va, oramai ti arano pure li nudi campioni
E comunque se di sua figlia sa Poldo, lo governatore
Creo io che a nulla servirebbiti unu chierico dottore
Radatha cerca di caricare Ron ma sbaglia e cade goffamente.
Radatha dice:
Basta Ron, lo sai, non sopporto lo nomine Radino
Sono uno capo adesso non son più uno bambino
E di guerre io parlo perché son stato centurione
Mica como te… siempre dietro allo bancone.
Radatha si alza lentamente.
Ron sghignazza.
Ron dice:
Su una cosa ragione tieni, vile assassino
Guerre nun capisco, cognosco solo pane e vino
Ma se tu crei che vittoria sia per chi è più malvagio
Error commetti e se vuoi chiedi a chi è più di me saggio
Mille guerre vinte furon dai buoni che portan luce
E creo che magra figura toccherà allo malo duce
Di lui si faran scherno saltimbanchi e cantastorie
Già mi pare di santirli a canzonar le sue memorie.
Radatha dice:
Pari uno veggente… ma sei solo uno oste ubriacone
Parli parli… ma chi ti credi desser, uno stregone?
Nulla sfera tieni ma futuro vedi in uno boccale
Lo ripeto mille volte ancora, non può perdere lo male.
Orel arriva da nord.
Orel dice:
Radino, Radino, perché parli solo per bocca ventilare?
Si te sente uno giovine, per Dio! Chissà cosa può pensare.
Ron sussurra a Orel:
Non chiamarlo così, dai… povero Radino
Ci rimane male… ora è capo assassino.
Ron fa locchilino a Orel.
Orel si copre la bocca cercare di frenare la risata.
Orel dice:
Ehm… dicevo, grande capo degli assassini tutti,
Perché sicuro sei che vinceranno li bruti?
Orel sorride a Ron e poi prosegue:
Cosa sai tu delle cose dello mondo intero?
Cosa sai tu di cosa può la luce contra lo nero?
Forze che tu non hai mai veduto si stanno già muovendo
Crei tu forse che li divini occhi ora stiano dormendo?
Tra luce e buio et malo e bene guerra sempre è vissuta
E tu crei di risolvere lo tutto con una stolta battuta?
Stai zitto va e lascia che siano gli eroi a parlare
Chi combatte codesta guerra ne avrà da raccontare.
Il poccolo Cidific appare al centro della piazza:
Il piccolo Cidific dice:
Silenzio Messeri, non e tempo di ciarle e sciarade
La guerra va a cominciare, si dia voce alle spade.
Lo sipario si chiude, buio, musica.
INTERVALLO
ATTO II
Scena IV
La scena si apre, sullo lato est del palco la torre del ghiaccio e su quello ovest la torre dellascia. Le due scene si svolgono contemporaneamente. Il popolo della luce ai prepara allassalto e nello medesimo tempore lo popolo delle tenebre si prepara alla difesa.
Torre dellascia:
Primo soldato dello popolo delle tenebre dice:
Veloci vi prego, cari preti e maghi potenti
Rendete più forti i miei tanti fendenti
Proteggete la mia vita collo bianca magia
A me pozioni e pergamene e son pronto al via.
Secondo soldato dello popolo delle tenebre dice:
Tranquillo guerriero tutto sarà fatto per tempo
Ma mi spieghi per cosa stai in cotale tormento?
Non demoni o diavoli andiamo ad incontrare
Ma solo luminosa gente dobbiamo affrontare.
Creo io che di parva magia noi abbisogniamo
Vinciamo anche se giungon mentre dormiamo
Ricorda, inoltre, da noi è tornato lOscuro Signore
Siamo i più forti nello braccio e nellonore.
Braccio destro del Re malvagio e forte dice:
Sagge parole usasti, fido condottiero
Mi vien da ridere, ahahah! La luce contra lo nero…
Cosa pensano di fare quei pazzi suicidi
Di venire qui a fare i loro sudici nidi?
Mi pare assurda una tale risoluzione
Se mi sbaglio, chiamatemi buffone!!
Torre di ghiaccio:
Primo soldato dello popolo della luce dice:
Son pronto coraggio, indicatemi larcano
Ho spada, scudo e il cuore in mano
Stiamo uniti e vicini, difendiamo i fratelli
Manca solo un portale che ci porti da quelli
Lo generale del bene:
Siam pronti andiamo, lo portale è già fatto
Seguitemi tra luci e specchi, veloci e di soppiatto
Sapete già tutto, non vi devo alcuna parola
I monaci per primi, la loro mano fa da sola
Seguiteli voi potenti maghi e spioni
Disintegrate tutto e tutti i buffoni
Assieme a voi giungan pure li forti guerrieri
Che niuno resti in piedi, allaria i lor sederi
Un solo grido finché anche lultimo non si arrende
Onore e gloria ai Custodi delle Leggende.
Lo sipario si chiude, buio.
Scena V
La scena si apre allinterno della torre dellascia. Luci basse a illuminar li volti dello popolo delle tenebre, alcune voci in sottofondo di alcuni guerrieri che ancora finiscono di prepararsi. Uno musicista fa partire una musica che annuncia la battaglia, la tensione sale.
Uno squarcio di luce sullo palcoscenico, uno portale magico da cui fuoriesce lo popolo del bene.
Lo Re Malvagio dice:
Son giunti son qui, che ridere mi fanno
Lasciatemi spazio, largo li amazzo senza affanno
Lo generale del bene:
Uniti fratelli, la luce ci è vicina
Uniti uccidiamo questa insulsa dozzina.
La guerra ha inizio, si sentono rumori di spade e sibili di potenti magie. Lampi di luce squarciano il palco. Li monaci impongono le loro mani, molti soldati cadono a terra. Uno guerriero del bene disarma lo soldato delle tenebre che teneva una spada dargento. Subitamente questa viene raccolta ed utilizzata. Lo palco scenico trema e la sala tutta anche.
Urla di guerra squarciano laria.
Una voce:
Muori fellone, codardo non scappare
Unaltra voce:
Sei morto bastardo, non potrai più parlare.
La guerra continua, tutta la scena da spazio alla battaglia, qualco soldato scende dallo palco per coinvolgere lo spettatoro presente.
Pian piano la luce sullo palco aumenta, li rimori della battaglia lascian posto ad una musica di pace, liuti e flauti rubano la scena a tromboni e tamburi, il palco è ora illuminato da unaccecante luce bianca.
Dalla luce bianca fuori esce lo generalo del bene, tiene le mani sporche di sanguine e li occhi risplendono di una luce rossa. Fa qualche passo avanti, alza il pugno e guardando verso lo cielo e grida:
Finita è la guerra, la luce è tornata
Muto è rimasto chi l’aveva celata
La luce sullo palco lo suo colore cambia, ora è possibilo ben distinguere li volti dei soldati. Per terra molti caduti e i vivi si guardano attorno sconcertati. Lo popolo del bene lega con corde e magie li soldati delle tenebre rimasti a terra feriti ed esausti.
Lo generalo del bene dice:
Vi siete fatti onore miei fratelli coraggiosi
Che lo buio a pronunciar parola mai più osi
La torre è nostra non vè dubbio né incertezza
La Luce regna, lo bene torna alla sua grandezza.
Sipario.