Un’altra goccia di sangue versata, l’ultima lacrima di un corpo ormai senza vita. Ancora una volta.

Il corpo scompare, per ritrovarsi in un limbo… nel sonno, vedo una grande pergamena, che descrive le mie sorti. E rieccomi ancora nel mio corpo, ora in una taverna. Cerco lo sguardo di qualche avventore mio amico, che mi conforta. La morte segna in qualche modo. Anche se grazie agli Dei, non esiste quasi mai una vera morte.

Chiamo a me Goldbach, figlio di Rufus, mio fido famiglio, e lo accarezzo per trovare conforto anche nel soffice tepore della sua pelliccia. La fatica, la stanchezza, sono cose che ti spingono a rinunciare. 

Aramir, amico fidato.. Feuris, mia amata.. Vidoel, mia maestra, .. e tutti voi amici… accogliete la mia morte come segno di rinuncia… come sconfitta… come.. come…

 

Uno strano senso di benessere mi pervade  il corpo.. mi trovo al cospetto di un DIO.

 

Molideus, il Dio della Speranza!

Mi parla per molto tempo, quasi come passassero millenni, per poi riportarmi al presente.. vivo, come non mai. …

Non bisogna sconfortarsi innanzi alla morte, fa parte della vita, fa parte della nostra missione, fa parte di noi come l’acqua lo e’ del mare, fa parte del nostro essere come le nuvole per il cielo..

 

Cio’ che bisogna fare… e’ infondere la speranza in ognuno. La Speranza di riuscire a sopravvivere ancora una volta, per affrontare sempre piu’ nemici, a difesa degli ideali di amicizia, lealta’… che contraddistinguono le lande di Clessidra!

 

Per questo, pregando Molideus, divenni … Kathaer, Il Cavaliere della Speranza!