(Resoconto Quest) Alla foce del fiume Lama

(Resoconto Quest) Alla foce del fiume Lama

Ormai cartografi ed esploratori avevano gia’ numerose volte esaminato la mappa che trovammo in una teca nelle rovine del tempio Waikiti nascosto nella bella Ugarit.
Tutti erano convenuti che il luogo misterioso era la foce del fiume Lama.



La capitale era in subbuglio per le giostre e per i combattimenti che si susseguivano nell’arena.
La curiosita’ e l’entusiasmo degli avventurieri che affollavano la capitale favorirono l’organizzazione di un gruppo di spedizione alla volta della foce del fiume ritratto dalla mappa.


Il gruppo era numeroso, maghi, chierici, barbari, guerrieri, saggi, bardi, templari e ninja ci avviammo, e seguendo una scorciatoia tra le montagne e le foreste raggiungemmo la foce del fiume Lama nel punto in cui si tuffa con una placida cascata nelle acque del lago.
Dopo qualche esplorazione nei dintorni capimmo che in fondo alla cascata, un masso ostruiva un passaggio angusto che scendeva fin sotto al lago.
Presto ci rendemmo conto che quel cunicolo non era soltanto un passaggio naturale scavato dall’acqua, ma era opera di qualcuno.
Proseguimmo, e stranamente arrivammo in una piazza di una citta’ sottomarina, da cui si scorgevano palazzi e case completamente sommersi.
Mentre la corrente bloccava la via del ritorno, tutti ammiravano il panorama, e fu a questo punto che ci lasciammo cogliere alla sprovvista.
Guerrieri Waikiti spuntarono da ogni dove e soltanto la fuga ci permise di sopravvivere all’agguato, mentre subimmo le prime perdite.
Dopo esserci riorganizzati affrontammo i Guerrieri Waikiti uno ad uno fino all’ultimo, in una battaglia senza esclusione di colpi, in cui ogni membro del gruppo mostro’ il proprio valore.


Mentre recuperammo le forze, ci accorgemmo che un portone ritraeva sulle sue ante una scena che si svlogeva in uno strano tempio di forma piramidale:


 Tre sacerdoti Waikiti che aprono quello che sembra un portale, usando 3 bacchette colorate rossa bianca Verde.


Proseguimmo l’esplorazione della citta’ verso est lungo i palazzi e trovammo addirittura una piazza con bancarelle e negozi con merce di ogni tipo.


Verso nord invece trovammo un’altra piazza, ma triangolare, e con in mezzo una stele che raffigurava tre demoni, uno rosso, uno verde e uno bianco.


Proprio li vicino c’erano le prigioni della citta’, sorvegliate da un forte guardiano tento’ invano di impedirci il passaggio.
Ci addentrammo nelle celle buie e umide, e con stupore trovammo un prigioniero malridotto ancora in vita, che ci racconto’ di aver aperto incautamente il masso alla cascata e di essere stato subito sbattuto in cella.
Ci disse anche che aveva sentito del movimento nel sottosuolo e urla di mostri, rumori, versi, canti, litanie e grida da accapponare la pelle provenienti da sud.


Un presentimento ci colse … erano forse quelli i demoni raffigurati nella stele?


Non ci restava che dirigerci a sud e verificare quale fosse la creatura che aveva udito il prigioniero.
La zona sud della citta’ si addentrava nei quartieri poveri, con case spartane.
All’estremita’ del quartiere trovammo un piccolo tempio in cui l’altare riportava dei bassorilievi che raffiguravano tre demoni.
Le sorprese non erano finite, quando toccammo il terzo demone che raffigurava il fuoco, un passaggio segreto si apri’ sul muro est.
Il passaggio portava ad una grotta con una ampia volta e tre portali chiusi e sbarrati.
La volta aveva incise delle rune che da buoni elfi riconoscemmo, dicevano:


Hisenthal aprira’ i portali


Quando pronunciammo il nome “Hisenthal” i tre portali si aprirono d’un colpo.
Oltre i portali trovammo tre Demoni Drago, il primo , ad est era Signore del ghiaccio, che fece cadere in pezzi il nostro equipaggiamento con il suo soffio gelato.
Grazie ai nostri Mezzi-giganti riuscimmo a sconfiggere anche gli altri 2 Demoni Drago.
Nel corpo di ogni demone trovammo una bacchetta, una bianca, una rossa e una verde.


Dopo che uccidemmo quei demoni calo’ il silenzio su quella citta’ ormai deserta.


Tornammo alla nostra amata capitale a festeggiare il successo della spedizione e ad assistere ad un’altra battaglia, una guerra tra clan.


Blarist, il bardo suonatore di ossa

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