Attento Rad tua Madre e’ Tornata!
“Aspetti Signora!” disse una Guardia dell’Ordine del Drago a quell’anziana signora che con lentezza scendeva lungo i vicoli bui a nord della capitale.
“Che cosa desidera Signore?” – disse Mary con un sorriso stampato sulla faccia.
“Sta andando dalla parte sbagliata, qui e’ pericoloso”
“Non preoccuparti figliolo, me la cavero’ !” – con un’innocua pacca sulla spalla colpi’ la guardia, che cadde a terra stordita. Continuo’ dunque per la buia strada, mentre le figure incappucciate la seguivano impaurite, cercando di non far alcun rumore, sapevano bene a cosa sarebbero andate incontro se fossero state scoperte!.
L’anziana Signora raggiunse dunque la porta della Gilda, busso’, e un agghiacciante urlo – “Noooooooooooo!!!” – si senti’ provenire dall’altra parte, poi, due colpi di chiave e la porta si apri’. Un imponente uomo stava dall’altra parte alto e fiero, ma, appena vide la minuta madre, divenne piccolo piccolo, quanto un topo.
“Radhata che fai?, non fai entrare tua madre????” – diede un colpettino sulla gamba del figlio – “Spostati!” – entro’ e comincio un veloce controllo della stanza.
“Figliolo” – aveva sulla faccia un bellissimo sorriso che andava da una guancia all’altra – “Cose’ tutto questo disordine?” – il sorriso si tramuto’ in un ghigno.
“Niente Mamma!, e’ …. e’ …. e’ solo …. stavo riodinando giusto ora? …. sisi giusto ora!” – disse il povero Radhata annuendo impaurito.
La faccia della madre torno a sorridere e i tre, Radatha e le sue due guardie, tirarono un sospiro di solievo, ma, non fecero nemmeno in tempo a calmarsi che, una voce interruppe dal ripostiglio – “Aiuto!, Aiutatemi!” – era la voce di Sarsha, povera ragazza.
“Chi e’?” – disse la Signora.
“Nessuno!” – replico’ una delle guardie.
“Non ho chiesto a te!, piuttosto vai a darti una riordinata, sei sporco …. corri!!!!“.
“Nessuno Mamma, giuro“.
“Aiutooo!!” – si senti’ di nuovo l’urlo, la signora dunque, con un colpo di bastone sfondo’ la porta del ripostiglio e una bellissima signorina ne usci’.
“Ciao Cara” – sorrise Mary e, poi, guardando il figlio – “Voglio una Spiegazione plausibile!!!“.
“Lei lei … stavamo giocando, si si, giocando …. giocando a …. a …. a nascondino!, vero?” – e guardo’ una delle guardie – “Si Nascondino” – annui’ velocemente con la testa – “E ci siamo dimenticati di …. di cercarla …. siamo proprio stupidi” – accenno un lieve sorriso.
“Vai cara e, la prossima volta non nasconderti troppo” – con una carezza, saluto’ Sarsha, che, senza pensarci due volte, scappo’ gridando.
“Fiuuuu” – disse il pover’uomo.
“Mamma, che dici se ti siedi e ti porto qualche cosa da ..” – si volto’ ma non c’era nessuno! – “Mamma, mammmmmaaaa” – la piccola Mary era sparita senza fare alcun rumore.
Usci dalla porta della stanza per cercarla, e in breve tempo la trovo’ mentre si dirigeva verso la stanza degli allenamenti – “No, no, mammaaa … mammaaa, e pericoloso!” – ma la signora entro’ senza dare alcun peso alle paole del figlio.
“Povera bestiola, cosa ci fai qui” – la piccola signora sorrise al Leone che digrignava e si dibatteva nel fondo della grande stanza.
“Mamma non avvicinarti, quella bestia e’ affamata e aspetta solo che qualcuno si avvicini …. vieni qui” – disse Radhata, annuendo verso la Madre.
“Figlio …. questa non e’ una bestia …. e’ un piccolo gattino, poveretto,” – si avvicino’ al leone e accarezzandolo lo libero’ – “ecco sei libero, vai” – e il leone, dopo aver dato la zampa a Mary, si avvicino all’Assassino, lo squadro’ e ruggi con forza!.
“Vedi …. poveretto …. ha solo bisogno di affetto“.
Il Leone salto’ sulla faccia dell’uomo e con un morso e qualche artigliata, gli strappo pezzi della nera veste, poi, dopo aver ruggito per l’ultima volta si diresse verso l’uscita dei sotteranei, portando con se pezzi di Assassini!.
“Mamma quello non era un Gatt …” – ma ancora prima che finisse la frase la piccola Signora usci’ dalla stanza dirigendosi a sud verso le parti losche del covo.
“Voi che ci fate qui?, siete amici di mio foglio?” – disse, guardando i cinque uomini scuri seduti attorno al tavolo.
“Ehm … mmmm …, si siamo amici di suo figlio” – uno dei Cinque.
“Che cosa state facendo qui al buio?” – interrogo’ con fare accusatorio la vecchietta.
“Stanno …. stanno giocando a …. a carte!” – disse Radhata che nel frattempo aveva raggiunto la madre.
“A carte?” – scosse la testa lentamente – “siete peggio dei ragazzini, andate a lavorare!” – si volto’, e guardo’ il figlio – “andiamo” – la madre mise il braccio sotto quello del figlio e cominciarono a camminare lungo il buio vicolo.
“Come va? racconta, che cosa hai fatto durante questi anni?” – disse l’anziana signora, che ora sembrava docile e premurosa verso il figlio.
“Be, ho lavorato, mi sono costruito un cov… una casa e ho ucc… a … aiutato molte persone“.
“Sei come tuo padre, alto, fiero, ed infondo un …. Assassino” – la madre guardo il figlio sorridendo.
“Allora tu …”
“Si io so tutto di te …. ti sei nascosto durante questa mia visita, cercando di nascondermi la tua vera identita’, il tuo vero lavoro” – sorrise di nuovo – “Sei proprio un bugiardo!” – diede una pacca sulle spalle del figlio e poi lo abbraccio.
Radhata era commosso di cio’, e strinse la madre dolcemente, cosa rara per un Assassino, ma ancor piu’ raro fu cio’ che disse dopo.
“Mamma ti voglio bene“.
Tatumec Il Nero Salvatore!
Scritto da :
Concorso2, La mamma dei MOB
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