Una strana Storia..A proposito di un totem Waikiti! [PARTE 2]

Una strana Storia..A proposito di un totem Waikiti! [PARTE 2]

Una luce sfolgorante mi avvolse. Mi trovai a gravitare nel nulla. Dinanzi a me il corpo martoriato di Semeth ed una figura alta e possente, che mi guardava con odio. Il Guardiano Waikiti si scaglio’ su di me urlando la sua rabbia! I suoi colpi erano duri e molto veloci. Pregai piu’ e piu’ volte Raxy di curare le mie ferite, ma i miei incantesimi non riuscivano a bilanciare i danni che il guardiano mi causava. Nonostante urlasse colpito dalle fiamme che circondavano il mio corpo, la creatura conti-
nuo’ ad attaccarmi con odio..Fu un attimo prima di perdere conoscenza che vidi le orrende ustioni che segnavano il suo corpo.
Peccato pensai…peccato..Soltanto una manciata di secondi, e l’avrei vinto. Con le ultime forze rimastemi avvisai il gruppo: Il guardiano Waikiti era coperto di ferite. Sarebbe stato un gioco da ragazzi finirlo. Almeno il mio sacrificio non era risultato vano…
Una luce mi avvolse. Ancora una volta Raxy aveva salvato la mia anima dalla morte, e l’aveva riportata nel mio corpo martoriato.
La mia testardaggine mi era costata molto, e capii che avevo bisogno di molta esperienza ancora, per poter aspirare ai massimi ranghi dell’ecclesia. Non mi importava. Il mio sangue bolliva, e per un secondo avevo pensato di poter afferrare la vittoria a quattro mani.
Anche Semeth era tornato, riportato in vita dalle antiche forze che permeano Clessidra. Nel frattempo Kherelior si era chinato allo stesso modo, e trovatosi faccia a faccia col guardiano gravemente ferito, ne aveva facilmente avuto ragione.
Convocammo Kherelior dal piano astrale. Il sacerdote aveva recuperato una pesante chiave, custodita probabilmente dal guardiano stesso. Fu Blarist che apri’ il pesante portale utilizzando la chiave. Ci addentrammo ancora di piu’ nel tempio, e ci trovammo in una stanza pressoche’ identica alla precedente. Pensai che avevamo alla fine risolto la prova di coraggio. Mancava di dimostrare la nostra astuzia. Davanti a noi si trovavano un grande portale ed una statua, che rappresentava una sfinge. Avevo sentito parlare di queste creature, che sono solite proporre indovinelli ed enigmi agli sventurati viandanti che le incontrano. Dissi con voce chiara e squillante “Astuzia“. La sfinge parlo’ con voce profonda :
 
La piu’ bella creatura su queste lande vive nelle terre ad est, Cosi e’ descritta: Sembra sfidarti apertamente. E’ di una bellezza mozzafiato, con dei lunghi capelli ricci e rossi che cadono giu’ dalle spalle, ed un vestito bianco come la luna, con una scollatura molto ampia, che esalta le sue forme.”
 
Probabimente la sfinge voleva conoscere il nome di questa creatura. Pensai rapidamente. Ho un debole per le donne io. Puo’  sfuggirmi un nome , certo, ma non dimentico mai un BEL volto. Ricordai di aver visto una simile bellezza nella citta’ di  Khondarya. Formulai rapidamente l’incantesimo di ritorno e mi diressi in volo verso la citta’ d’argento. Li’ incontrai nella taverna la donna di cui la sfinge parlava. Essa era Takelis, una mezz’elfa solita frequentare il ritrovo dei saggi della citta’. Entrai trafelato nella stanza, guardai la bellissima fanciulla e le chiesi ansimando quale fosse il suo nome. Ella rispose con aria interrogativa, e senza spiegarle nulla ringraziai , e formulando un altro incantesimo di ritorno scomparii!  Non appena questa avventura sarebbe finita, sarei certamente tornato a Khondarya a dare spiegazioni alla bella mezz’elfa. Mi feci convocare. Attraversai rapidamente le distanze percorrendo pochi passi nel piano astrale e mi ricongiunsi ai miei compagni, che discutevano su quale fosse la piu’ bella fanciulla delle terre dell’est. Mi feci largo tra tutti ed esclamai:
Takelis!”
Con voce chiara e forte. La sfinge chino’ il capo alla mia risposta. Grazie alla mia conoscenza di donne e taverne ce l’eravamo sbrigata rapidamente 🙂
Con un rumore metallico il pesante portone alle nostre spalle si aprii, rivelando un passaggio che portava ad una stanza piena di armi. Al di la’ della stanza si apriva un abisso senza fine. Sotto i nostri piedi il pavimento di roccia spariva, per dar luogo ad un baratro profondo e senza ritorno. Neanche i nostri incantesimi per volare avrebbero sortito alcun effetto contro quel vuoto cosi’ percettibile e pressante. Decidemmo di dare un’occhiata alla stanza, ed alla fine Varg, spostando una scimitarra dalla sua rastrelliera, mise in moto un antico meccanismo. Il pavimento prese a scorrere sotto i nostri piedi, e rapidamente l’abisso sotto di noi si chiuse.
Oltre l’abisso si apriva una stanza vuota, fatta eccezione per una grande clessidra al centro di essa. Non appena entrammo, la sabbia comincio’ a scorrere nelle grandi bocce di vetro, ed uno ad uno iniziarono ad apparire orribili spettri di guerrieri Waikiti!
Intuimmo tutti che i guerrieri sarebbero tornati , fin quando non saremmo riusciti a bloccare gli ingranaggi della clessidra, a fermare lo scorrere della sabbia. Cosi’, mentre i combattenti del gruppo ci difendevano dall’assalto dei Waikiti, noi fruitori di magia cercavamo di fermare la sabbia inesorabile. C’erano degli ingranaggi complessi che regolavano l’inclinazione della clessidra. Cercammo di tirare leve e di bloccare ruote dentate in tutti i modi. Le urla alle nostre spalle ci mettevano in ansia, impedendoci di pensare.
Fu Semeth che ci tiro’ fuori da quella brutta situazione. Si avvicino’ alle ruote dentate degli ingranaggi e le sposto’ di lato, fermando cosi’ lo scorrere della sabbia e la comparsa degli spettri Waikiti. Tirammo tutti un sospiro di sollievo.
Riuscimmo finalmente a raggiungere il cuore del tempio, attraversando una fenditura che era apparsa nel muro dopo aver bloccato gli ingranaggi della clessidra.
Ci trovavamo in un ampio salone, ricavato scavando la viva roccia e plasmandola con grande abilita’ e maestria scultorea. Su una delle dodici colonne del tempio Semeth scorse degli interessanti intarsi: scene di sacrifici animali facevano pensare che gli Waikiti usassero offrire la vita di giovani lupi per ingraziarsi gli dei. Nelle navate del tempio trovammo altre prove a conferma della nostra teoria: Dei dipinti su un muro , perfettamente conservati, rappresentavano il popolo Waikiti che, dopo avere effettuato l’ennesimo sacrificio, si preparava ad un lungo e sofferto esodo.
In un dipinto in particolare era rappresentata una stanza molto simile al tempio nel quale ci trovavamo, ma che aveva nel suo centro un grande altare di marmo, coperto del sangue e dei corpi di grossi lupi grigi. Tornammo nel centro del tempio per dare un’occhiata in giro. Blarist ebbe un fortunato colpo d’occhio: si avvicino’ alla settima colonna del tempio e la giro’ completamente, grazie ad un perno che sorgeva a circa mezza altezza sulla colonna stessa. Con un
rombo e rumori metallici, un altare di marmo sorse dal pavimento, proprio nel centro della stanza, mentre una pioggia di calcinacci scheggiava le panche del tempio ed i nostri elmi.
Nonostante la pratica ci disgustasse, decidemmo che avremmo dovuto sacrificare un giovane lupo agli dei Waikiti, se avessimo voluto proseguire. Fu Blarist ad usare la sua magia per evocare un famiglio, un lupo che avrebbe offerto il suo sangue per la nostra causa.
Delduil e Thorsen uccisero la povera bestia. Semeth prese il suo corpo e lo mise sull’altare. Con voce chiara affermammo di voler sacrificare il corpo del lupo agli dei Waikiti. Il lupo scomparve di colpo, come catturato da una potente forza magica.
La stessa forza si diresse come un uragano verso la parete sud del tempio, e con uno schianto vedemmo la roccia sfrigolare e scheggiarsi, per rivelare una piccola stanza segreta proprio in quella parete.
All’interno della stanza trovammo un’antica pergamena, ingiallita dal tempo, eppur permea di potere arcano. La pergamena recitava:
 
Nella bellissima citta’ di Kondharya vivono su una torre tre ippogrifi
scendendo trovi a nord lo speziale Plenorium compra sempre le sue  utili pozioni
verso ovest Soker barbaro della foresta li assieme a lui troverai Janus guerriero
in alto una ricca console ritorna sulla strada del salice troverai ora proseguendo una bella
taverna a nord dimora del saggio Tic fermati bevi una buona birra
alla salute di Takelis che curva e maliziosa sul bancone lascia
intravedere una scollatura generosa
la taverna abbandona torna sulla strada una piazza illuminata
troverai dirigiti verso il cancello a nord

 
Feci appena in tempo a leggere che la potente voce di Raxy risuono’ di nuovo nelle nostre menti: Avremmo dovuto riportare al dio la potente pergamena, ed egli avrebbe deciso il da farsi. Ben presto le strade di tutti noi si sarebbero nuovamente riunite, per dissolvere le nebbie che circondano il segreto della civilta’ Waikiti..
[Dalle cronache di Faror, “Lo Re” degli Angeli della Tempesta]

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Clessidra è un gioco di ruolo testuale

basato su D&D, con un’ambientazione unica e altamente personalizzata