Come Gleviel divenne un Unicorno Alato – I parte
Nellerrar vagabondo mi ritrovai al centro della piazza della capitale, crocevia di razze e culture, dove a quellora si attardavano cittadini e vagabondi, mercenari e avventurieri, a tornar alle proprie case o a cercar fama. Io ero seduta al bordo della fontana, dopo una giornata passata a combattere il male e a esplorare luoghi a me sconosciuti; aprii il mio zaino e ne presi una piccola clessidra di cristallo, che alla luce della luna assumeva una strana iridescenza azzurra, al suo interno della fine sabbia dorata, dettava il rincorrersi del tempo.
E così ero alla fontana Mi trovavo lì perché qualcuno mi aveva dato appuntamento: mi era stato detto da uno degli Unicorni Alati, che Jaariz, la guida degli Unicorni, mi convocava a quellora, ed io ero lì in attesa del mio destino
Chi sono gli Unicorni Alati? Sono il mio sogno di piccola elfa, la sublime rappresentazione dei miei ideali: fratellanza, rispetto, onore non giustizieri del bene ma difensori del bene! Una famiglia sulla quale fare affidamento, cosa che a me è venuta a mancare, e che avrei desiderato ritrovare
Io ero solo unaspirante, una di tante che aspirava ad entrare nel clan per essere un Unicorno a tutti gli effetti, e cosa non avrei fatto per ciò solo gli Dei lo sanno.
Ma ritorniamo a noi Continuavo a starmene seduta al bordo della fontana con gli occhi rivolti al cielo, dove per ingannare il veloce trascorrer del tempo fantasticavo sulla mia convocazione e sul mio imminente futuro: cosa poteva mai volere da me Jaariz?
Nel procinto di capovolgere la mia clessidra echeggiò nelle lande lovazione del clan:
Onore e Gloria a Gli Unicorni Alati!
Capii che il momento stava arrivando, me lo diceva il mio senso della natura, quello che mi aveva sempre aiutato nei momenti più importanti della mia vita.
Il destino, con le risposte ai miei quesiti, non si fece attendere: qualcuno mi invitava al soppalco, il luogo dove usualmente gli Unicorni svolgono le loro riunioni o semplicemente si incontrano:
“Prode avventuriera, vieni al soppalco, situato nella zona della fogne della tua citta!
Riconobbi la sua voce, era Drimacus, Santo Reclutatore degli Unicorni Alati, chierico del quale sentivo parlare per il suo nobil animo e la sua innata gentilezza; mi recali lì volando sulle ali della mia felicità…
..lì cerano Nelthalas, il mio grande amore e Drimacus che mi accolsero con molta grazia; il mio interlocutore mi disse che Jaariz non era lì perché era stato trattenuto da un impegno, ma che presto sarebbe arrivato, e ci sarebbe stato nel momento più importante, intanto loro facevano le sue veci Al momento non intesi le sue parole, ma capii che qualcosa stava succedendo, e le frasi che seguirono uscire dalla bocca di Drimacus ne furono la conferma:
“Gravi notizie hanno raggiunto le nostre orecchie..”
sul mio volto si dipinse la perplessità e il dispiacere, qual vento aveva portato queste notizie? Lui continuò:
..un rapimento, compiuto nei confronti del giovane fratello di una giovane e innocente fanciulla..
Un silenzio colmo di tensione riempì quel luogo, il mio cuore era pieno dangoscia, la mia anima colma di speranza e iniziativa. Nel rimescolarsi di queste sensazioni e mentre guardavo il viso serio di Drimacus e lo sguardo speranzoso di Nalthalas arrivò una fanciulla. La tensione si sciolse nelle lacrime di questa ragazza, per la quale provavo pena, ma non riuscivo a calmarla: il suo pianto era convulso e disperato, i suoi occhi spenti e il dispiacere e la sofferenza le dipingevano i tratti del volto, inoltre tremava di paura. Le asciugai le lacrime che rigavano il suo volto e labbraccai per farla sentire al sicuro, protetta; nel far ciò Drimacus finì cosa stava dicendo prima dellarrivo della ragazza:
..il nostro prode capo, ha deciso di lasciare questa missione alla nostra giovane guerriera, Gleviel
Guardavo i presenti stupita, in me un rimescolarsi di emozioni, sapevo che era arrivata la mia grande occasione, con la quale avrei dimostrato il mio valore a Gli Unicorni Alati e che mi avrebbe fatto meritare la loro stima..