Custode nello cuore (parte II)
Dietro di me apparvero li amici miei nuovi e cari, “Salve Ron” disse Keaven “portaci uno bicchiere di brandy e tre birre allo tavolo nostro, anzi quattro che c’è anche Revenge”, mi sorrise e allontanandosi schivò una manata dello nano che forse punirlo volea per la battuta della birra. Ci sedemmo allo tavolo e seduti tutti non si erano ancora che io quasi la mia birra avea terminata, buona era et fresca, non come quella dello mio amico Filibustus, che più che birra lo piscio di uno topo parea, e tutta in uno colpo la bevetti che lo rutto non riuscii a trattenere, non feci a tempo a chiedere scusa alli compagni miei che Ikarus uno rutto fece, fragoroso come lo tuono nella notte silenziosa che lo verso mio parea lo lamento di una farfalla, mi guardai attorno e anche lo buono Revenge le sue birre avea terminato, mi sorrise et a voce alta allo oste disse “Portacene altre quattro Ron che lo giovine elfo qui, beve più anche di me”, cominciavo a sentirmi a casa.
Si parlava dello cose o delle altre ed ero contento come quando si stava sul ponte della nave ad ascoltare lo racconto dello Capitano o quando con li amici a Gitanias si andava dalli gruppi di giovini elfe per cercar di impressionare loro con uno trucco o uno capriola, questi pensier a tristezza uno poco mi mossero, ma a tempo non fecero li amici ad accorgersi di ciò che una mano sentii posata sulla spalla mia e una voce tanto cara e dolce subito dopo “Ciao brutti, sempre a bere voi omaccioni, per di più colli giovani”, mi guardò negli occhi e “E a te giovine elfo, come ti chiamano, non mi pare di avverti mai veduto da codeste parti, io sono Leles, Custode dei Desideri” e tutti in coro “La mammina”, io mi alzai di scatto e “Lo nomine mio è Royner, figlio di Jaskor, dello villaggio di Gitanias, li amici mi chiamano lo Trucchiere o lo Trucchista, come madama preferisce”, e lei “Che nomine lungo hai Royner figlio di Jaskor, cosa ti spinge fino a codeste lande”, “lo fato madama” risposi io “lo imprevedibile fato e, spero io, anche lo benevolo fato. Lo mondo giro per lo mondo imparare”, mi sorrise “Lo mondo vuoi dunque imparare e mi dici essere uno trucchiere, immagino quindi sia di man veloce e di occhio lesto?”, “Si madama”, “Bene caro Royner, cerca lo maestro Kyatanis, è uno caro amico dei Custodi, digli che Leles ti manda e stallo a sentire come uno allievo ascolta lo maestro, da lui molto potrai apprendere. Se di qualcosa abbisogni non temere chiedi pure a me o alla mia sorella Sesel, sicuro stai che troverai aiuto, ora vi lascio, statemi bene?”, la bella signora ci lasciò con uno grazioso inchino e sparì tra la folla.
“Hehehe caro Royner, se divertirti intendevi qualcosa storta ti è andata, la strada dello Ninja dura è, et perigliosa, molta pazienza ti servirà et anche molta forza nello animo” mi spiegava Ikarus “ma non andare solo dallo maestro Kyatanis, Revenge, perché non accompagni tu lo smilzo, facile è perdersi la notte tra le strade della capitale e brutta gente può incontrare”.
Revenge ben contento fu di farmi da guida et in cammino andammo, la città mi parlava e lui con ella, le cose che si posson fare et anche di quelle che la legge proibiva mi spiegò e tanti altri consigli e tante altre pacche sulla spalla sentii quella notte, ma la birra lo suo effetto stava facendo e tutto io non compresi, ma lo nano subitamente se ne accorse, mi sorrise, “imparerai giovine elfo, imparerai”.
Poco tempo trascorse che già dinanzi alla porta dello maestro eravamo, lo duce mio bussò tre volte veloce e due piano e poi mi disse “cerca di mostrarti sicuro e non avrai problemi”. “Avanti messeri, caro Revenge vedo uno giovine elfo con te, dimmi, altri figli ti porta l’estate assieme allo caldo?”, i due si misero a ridere come chi da longo tempo si cognosce e poi lo duca mio “Costui Kyatanis è Royner, figlio di Jaskor più un’altra mezza ora di nomine che lui stesso ti dirà, è giovine et forte, l’ho visto fuggire dallo fango mostro solo con qualche graffio e collo coltello tutto sa fare, da aprire una serratura a chiudere una discussione. Lady Leles lo raccomanda a voi”, “Due potenti Custodi ben di voi mi parlano, giovine elfo, accomodatevi e parlatemi di voi. Vi ringrazio Revenge, lasciate pure Royner con me, vi darò sue notizie”. Parea che allo maestro Kyatanis uno poco piacessi e per ore volle di me parlare, io sicuro cercavo di mostrarmi, come lo caro nano mi disse, anche se forse uno poco esageravo perché lo maestro ogni tanto sorridea alle parole mie, come uno padre sorride nello scoprir la piccola malefatta dello figlio suo, e per altre ore lui mi parlò, mostrandomi lo tragitto che andavo ad iniziare.
Tante altre volte rividi lo maestro Kyatanis dopo quella notte, e la strada dello ninja, la mia strada divenne in vero. Uno potente ninja grazie alli insegnamenti suoi divenni e uno elfo saggio grazie alli suoi consigli e non tanto tempo passò che lui stesso, collo orgoglio nelli occhi mi disse che oramai più nulla io tenea da apprendere da lui e che solo lo destino potea segnar la vita mia.
Tenevo la morte nello cuore, abbandonare lo mio maestro, non credevo di essere pronto e molto tempo passai a pensare, perso nelle lande dello nord, ma la maestro mio una volta ancora ragione tenea, lo fato per me decider dovea. Nello bosco stavo, solo, colli fantasmi dei pensieri miei quando uno foglio scritto vidi, portatomi dallo fato per mano dello vento. Uno piccolo volantino avvertia lo mondo intero che una magna et forte alleanza sancita era tra li Custodi delle Leggende e la Signoria di Kitomer e che lo popolo tutto tale alleanza potea appellar Sacra.
Quella nuova fu como uno fulmine calato per me dallo cielo, una allianza era stata fatta, e visto che ognia allianza fatta viene per uno scopo, qualunque fosse lo fine di codesta, per lo suo raggiungimento uno ninja trucchiere comodo poteva fare, cavalcai codesto pensiero per tutto lo brevo viaggio che alla capitale mi riportò e le porte della città varcai como uno ariete che una porta aperta sfonda. Vicino allo banco incontrai lo caro Feldek, una guardia della capitale, allo quale chiesi informazioni sulli Custodi e a chi dovessi rivolgermi per averne di altre, mi disse che lui poco sapea ma lo nomine conoscea di una monaca, tale Jhana, che aiuto certo poteva darmi.