I due stregoni
Mi svegliai tardi quella mattina.. in stato comatoso mi diressi verso il bancone di Larry, mi guardava storto, preoccupato di finire ancora le scorte a causa mia ma lo capivo.. non sono Gigante solo di fama.
Sbirciai distrattamente verso la piazza quando un piccolo nano accorse incespicando fino ai miei piedi, supplicandomi quasi piangendo di dare un’occhiata al cartello affisso alla casa da gioco; Larry si sentì sollevato quando decisi di non fare colazione lì .. sentivo che qualcosa mi avrebbe saziato poco più avanti.
Un alone oscuro circondava quel messaggio, quelle poche parole preannunciavano la conquista della fortezza dei giganti delle colline da parte di due potenti stregoni, promettendo sangue e distruzione per chiunque avesse osato avvicinarsi, una sfida.. pane per i miei denti.. mi sfidavano a recuperare un anello che loro stessi avevano sottratto al divino Maktub, da tempo sognavo di poter tornare a combattere contro qualcuno o qualcosa di veramente adatto alle mie dimensioni.
La rabbia del nano verso quell’odiata razza mista alla mia “fame” mi convinsero ad accettare senza troppi pensieri,lo portai con me ai piedi delle colline sulle quali sorgeva l’imponente fortezza.
“Skar! C’è un’altro cartello laggiù!” gridò il piccolo. Brandelli di carne pendevano dal cartello, mi avvicinai intento a leggere quando, d’un tratto, un gigante mi saltò al collo pronto a strangolarmi, lo scaraventai a terra infuriato e lo aprii in due con la mia spada.. la mia colazione era iniziata; decisi di dirigermi verso il trono di Aspir e nessuno, stregone, gigante o demone mi avrebbe fermato.
Andai in avanscoperta, protetto dalle divinità in cui credeva il vecchio nano, intravidi Gotrak, il dio dei giganti pronto ad aspettarmi al varco, riuscimmo a prenderlo di sorpresa scaraventandolo a terra, non vi furono problemi a rispedirlo nel suo piano d’origine, ma quello era solo un antipasto, lo sapevamo.. eravamo due folli contro un esercito. Mi pentii subito di quella decisione, Khazarhak arrivò con un balzo che fece tremare la terra… non avevo mai visto un gigante di quelle dimensioni! Preso dalla rabbia gli fui subito addosso ma i poteri del piccolo nano non bastarono ad aiutarmi, il gigante mi scaraventò con potenza ai piedi della collina, feci in tempo solo a sentire le ultime grida di dolore del nano, poi il buio..
Quanto era passato? Minuti? Ore? Mi sentivo così stanco…
Aprii lentamente gli occhi, davanti a me un gruppo di avventurieri mi aiutò a non desistere,adesso eravamo sei valorosi pronti a scacciare il male da quelle colline e restituire al divino il suo anello.
Giusto il tempo di formare il gruppo e Khazarhak ci fu subito addosso, ci disperdemmo per le colline e,
con molta fatica, riuscimmo ad annientarlo; sentii grida femminili invocare non so che razza di emone.. non avevamo tempo, dovevamo agire subito! Ci fiondammo verso Lethonen, la signora dei giganti che, disgraziatamente, riuscì a finire l’incantesimo prima di morire: alcuni lich comparvero in un lampo di luce e si andarono a rifugiare nei meandri della fortezza; nell’atto di inseguirli decine arpie si fiondarono verso di noi ma non ci diedero troppi problemi,al contrario delle legioni spettrali che ci trovammo di fronte successivamente!
Dopo una cruenta battaglia i corpi di Farghat e Ikar giacevano sopra a decine di mucchi di ossa.. ma grazie ai poteri dei chierici si sono subito ripresi per tornare a servire la nostra causa.
Mi sedetti per alcuni secondi.. una forza superiore mi portava in uno stato di trance, chiusi gli occhi e sognai.. una voce risuonava nella mia mente.. “.. solo uno dei due stregoni seguirà il suo destino ..”
Riaprii gli occhi sotto gli sguardi stupiti del gruppo e continuai a camminare riflettendo su quelle parole.
Scendevamo sempre più in profondità diretti verso il trono di Aspir, dove ora risiedevano sicuramente
i due stregoni.. l’armata di non-morti lasciava spazio a creature sempre più potenti e demoniache e, giunti alle porte della sala del trono, i quattro lich pronti ad accoglierci con un ghigno sul volto deforme.
Ne attirai uno allontanandolo dal gruppo e, come sospettavo, i miei colpi gli facevano il solletico.. per un barbaro questo è un incubo; fortunatamente (in questo caso lo devo dire) nel nostro gruppo non mancava la potenza magica e scacciammo i lich dal piano materiale.. eravamo quasi arrivati alla nostra meta.. una porta ci divideva dall’anticamera della sala del trono.
Sfondai la porta ritrovandomi faccia a faccia con quattro demoni a dir poco enormi accompagnati da altri due più piccoli..
Uno dei primi si scagliò contro di me tentando di trapassarmi il torace con gli artigli, riuscii ad evitarlo per un pelo ma mi prese alla sprovvista attaccandomi con una furia incredibile, vedevo già la mia vita scorrermi davanti quando Radhuss spuntò proprio dietro di lui ponendo fine alla sua esistenza grazie al colpo mortale.
Sbarazzarci degli altri fu difficile ma non impossibile, ci trovammo infine a regolare i conti con i due stregoni, riuscii a separarli il tempo necessario per distruggerli, prima Khezothonok, che ingenuamente mi inseguì fuori dalla stanza,e per finire Zhunak, molto simile al primo. I due stregoni maledetti erano scomparsi.. raccolsi l’anello dell”IRA dai viscidi resti demoniaci spartendo il resto del tesoro tra il gruppo, ce l’avevamo fatta.. Ikar, Farghat, Isethien, Nybaen e Radhuss, senza di voi non ci sarei mai riuscito, grazie.
tratto da “le memorie di Skar, il campione