(Resoconto Quest) Lo Scudo del Fragore

(Resoconto Quest) Lo Scudo del Fragore

Era inverno ed il vento gelido sfiorava le fronti dei passanti nel bel mezzo del centro
della capitale. L’acqua della maestosa fontana era gelida, sembrava quasi volersi ritrare ma
non potea. Il vento spirava e portava con se fruscii, cartacce, note musicali, voci. Una di queste era
distinguibile, il governatore Poldir era disperato. Gridava, chiedeva aiuto, ma in pochi
eravamo nei paraggi in quella giornata in cui nessuno osava varcare la soglia della propria abitazione o della locanda in cui albergava. Io, Chigam, ed un chierico mai visto prima ci dirigemmo da lui ed in
men che non si dica il mistero fu svelato: nella sua bella città era stato commesso un
crimine, tutti gli spazzini erano stati rapiti; a rivendicare il gesto criminale fu Radatha
il capo gilda degli assassini.
Io ed il chierico organizzammo un piccolo gruppo ed insieme ci dirigemmo nel nascondiglio del vile. In un batti baleno ci liberammo dei suoi scagnozzi ed entrammo nella sua stanza quasi regale. La battaglia contro il nostro avversario e le sue guardie fu breve, la nostra superiorità nelle arti del combattimento era palese. Recuperai la chiave dal corpo del oramai defunto Radatha ed aprii una porta chiusa a chiave. Varcata la soglia ed entrando in una picola stanzetta, vi trovammo decine di spazzini che al vederci poterono tirare un bel sospiro di sollievo. Nel frattempo fummo raggiunti da Werik e da Iydril.
Accompagnammo i netturbini in capitale e ci dirigemmo da Poldir per riscuotere il premio di cotanta PERICOLOSA impresa.
Egli ci ringraziò dicendoci:
“Oh valorosi avventurieri sapevo che ci sareste riusciti. La vostra ricompensa è un potente artefatto, uno SCUDO dal valore inestimabile. Ahimè il fabbro che l’ha forgiato per dieci lunghe giornate di duro lavoro è stato derubato dei suoi averi; a commettere tale reato è stato un potente demone, un essere verdastro che ultimamente si aggira da queste parti circa la zona dell’altare del benvenuto.
“Noi tutti sapevamo come arrivre in quel posto, sapevamo di poter contare solo sulle forze della nostra fisicità in quanto in quel luogo la magia non è consentita. I ‘picchiatori’ eravamo solo 2 ma non
esitammo ad andare ad affrontare l’essere. Non sapevamo chi ci aspettava ma la conquista dell’oggetto che ci spettava di diritto valeva il rischio. Il coraggio si impossessò di noi e ci dirigemmo verso l’essere.

Decidemmo di partire per quel posto e ben presto il demone si parò davanti a noi. Colpii per
primo, il mio cilindrò si schiantò contro l’orrendo corpo e…. egli cadde al suolo privo di vita.
Un grande scontro, una vittoria indimenticabile, la morte ci aveva sfiorato 🙂 ma per fortuna non ci aveva toccato!!

E risate sgorgarono dalle nostre bocche!!!!

Werik prese dal corpo dell’essere verde lo SCUDO e me lo donò in premio della mia audacia
e della maggior mole di lavoro che avevo sopportato nello scontro.
Infinitamente grato del gesto, io ora sono il prezioso custode dell’artefatto, lo Scudo del
Fragore.

Chigam, the magihC Warrior

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