Su come Galfo divenne UA (Parte 1)
Ogni tanto prima di dormire mi capita ancora di ricordare quel fatidico giorno. Già perché ci sono molte avventure nella vita di un guerriero pari al mio, ma poche possono appropriarsi di un significato particolare, perché ormai quel giorno indica solo lavventura con il mezzorco Dhork.
Quel giorno iniziava già in modo molto particolare, ero appena uscito dalla mia stanza, stavo ancora sbadigliando e stiracchiandomi, quando odo le notissime voci dei miei fratelli. Garth e Zeramos erano in taverna a chiacchierare, era un po che non ci trovavamo tutti e tre insieme. Subito dopo il mio arrivo, come al solito, abbiamo iniziato a fare festa, e mentre la locanda rischiava di crollare sotto i nostri saltelli e giochi fraterni, Jaariz ci interrompe, e con aria molto seria ci comunica che è stato richiesto il nostro aiuto. Jaariz non era solo lo seguivano Gleviel, Nethel, Edania, Deloriel e Morgifer. Uno spettacolo vederli tutti insieme, quasi non credevo che con loro in giro si avesse bisogno di noi. Ma era anche vero che nulla era impossibile ai tre fratelli riuniti.
Seguimmo Jaariz fino a Khondarya, (e già deponeva male, non esiste altra città che odio quanto quella
), per incontrare Dhork il mezzorco. Dhork aveva bisogno di noi per recuperare degli oggetti che gli servivano per completare un rito che a suo dire avrebbe eliminato il Male dalle lande di Clessidra. Puzzava di bruciato un miglio, o magari era solo il dopobarba di Morgifer, comunque fatte le dovute valutazioni decidemmo di proseguire nellimpresa. Se Dhork diceva il vero avremmo contribuito a eliminare il Male da Clessidra, se diceva il falso avremmo potuto controllare le sue mosse.
Quattro erano gli oggetti che ci chiese di recuperare: : La spada del cavaliere Ellis, una bottiglia di liquore goblin, il cuore di un sacerdote Heucuva e una gemma nera che si trova nella piramide.
Nulla di apparentemente proibitivo.
Zeramos si offerse prontamente di guidarci fino al Castello dArgento dove avremmo trovato il Cavaliere Ellis e naturalmente la sua spada.
Giunti alle porte del Castello mi proposi di fare da avanguardia. Conoscevo molto bene il Castello, ci ero andato spesso per tentare di eliminare la perenne infestazione di Goblin e Hobgoblin. In verità appena giunto a Clessidra cercavo il modo di smontarlo, perché un po di argento fa sempre comodo e un castello intero comodissimo.
Trovai abbastanza agilmente la stanza del Cavaliere, che non si lasciò pregare di affrontarci. Porello, credo che ogni volta che continui a manifestarsi, si chieda ancora da dove venivano tutti quei colpi quel giorno che lo andarono a trovare i 3 fratelli guerrieri.
La spada era nostra, e nonostante le insistenze di Dhork decidemmo di dargliela solo alla fine della cerca.
Toccava dunque recuperare il liquore di goblin. Purtroppo quelli del castello seppur dediti allalcol non usavano distillare liquori, quindi ci dovemmo recare altrove. Garth aveva sentito parlare di alcuni goblin nascosti in una caverna a sud della capitale che distillavano un liquore.
Si propose quindi di accompagnarci nel posto.
Fu una lunga camminata, anche poiché il senso dorientamento del fratellino non è proverbiale. Contando che ci dirigevamo in un luogo di cui conosceva approssimativamente lubicazione
Gli altri UA che ci seguivano non proferivano lamento, figuriamoci se 4 passi (nel caso quasi 40.000) potevano spaventare dei grandi combattenti. Certo quelli piccoli (ma solo di statura) ogni tanto dovevano fermarsi a prender fiato
però alla fine giungemmo sul posto. Fu una vera e propria irruzione. Il grido di famiglia riecheggiò nella caverna. Subito vedemmo i goblin cercare di organizzare una qualche difesa. Tutto inutile in un attimo giungemmo nella sala del Capoclan e liberammo Clessidra dallimmonda presenza di tale essere. Cercammo ovunque ma del liquore nessuna traccia.
Dhork non parve essere turbato ci disse che era un ingrediente che poteva essere facilmente sostituito da una speciale birra che conosceva e poteva comperare. Perché dunque ci aveva fatto arrivare fin li ? Testava forse le nostre capacità ? Ma come si pensa meglio con un casco di legno in testa !
(Continua …)