(Resoconto Quest) Ricordi…

(Resoconto Quest) Ricordi…

Ricordo in una notte di fine estate.
Ormai era passato molto tempo da quando ero sposato e avevo abbandonato la mia armata al suo destino. I miei progetti però erano altri e ben più importanti, da essere costretto a rimanere legato alle cose materiali e terrene. Dovevo elevare il mio spirito in potenza e soprattutto la forza che ora stava sempre più mancandomi a causa della vecchiaia, la avrei dovuta recuperare in altre maniere e forse ritrovando artefatti magici e demoniaci.Mi trovavo con questi pensieri per la mente, quando mi ritrovai svogliatamente in piazza a parlare ad alta voce da solo.
Sia ben chiaro ormai gli anni di solitudine mi avevano abituato ai discorsi tra me e me e ai miei progetti, ma quella sera mi trovavo così bene a parlarne che non mi accorsi che ben presto si formò accanto a me un piccolo uditorio di persone pronte ad ascoltarmi.
Ricordavo le imprese di un certo mezzo gigante, mi sembra che si chiamasse Uranyus ormai la mia memoria andava e veniva a tratti, il quale era un mio cugino alla lontana.
Non so da parte di che famiglia visto che io nano non avevo nulla a che fare con dei mezzo giganti, però sembra che nelle sue vene scorresse anche un po’ del mio sangue avvelenato.
Beh mi ricordai di alcune lettere che molto tempo addietro lui mi aveva spedito per avvisarmi dell’imminente pericolo che stava per abbattersi sulla Capitale.
Un esercito formato interamente da giganti, si stava ammassando ai confini orientali fuori dalle loro grotte, pronti ad attaccare la città.
Non che all’epoca a me interessasse più che tanto, anzi ero appena contento se si fosse avverata una cosa simile, però i miei loschi traffici avrebbero subito un brutto colpo.
Ma essendo la mia esperienza anche poca, decisi di chiedere ad Uranyus di intervenire al mio posto, io per contro iniziai il cammino verso la capitale.
Arrivai in un giorno che sembrava essere di festa, addobbi erano stati sistemati dappertutto con delle scritte di benvenuto per un tale di nome Klaus.
Chissà di chi si trattava, pensai allora, comunque la sua carrozza arrivò presto e nel momento in cui scese tre frecce si piantarono sul sedile dove si trovava poco prima. Klaus sembrò furioso, inveendo contro il povero Poldir e promettendo vendetta, rientro nella sua carrozza e scappò via a tutta cosa.
Poldir volle subito che qualcuno si mettesse alla caccia dell’attentatore e vidi allora per l’ultima volta Uranyus che faceva parte di quel manipolo di mercenari.
Io me ne rientrai a casa nelle grotte dove cercavo di migliorare le miei doti magiche e ben presto mi giunsero tramite lettere sue notizie.Lui mi raccontava che Klaus era il borgomastro della città di Ugarit, che in seguito all’attentato stava sfruttando l’esercito dei giganti, per attaccare anche lui con un manipolo personale la Capitale, sostenuto dall’accampamento dei briganti come base intermedia.
Più tardi però seppi anche che Klaus era sotto l’influenza di uno strano anello di origine demoniaca che soggiogava al suo volere le menti di chi lo possedeva.
Ora non ricordo come il borgomastro si sbarazzò di quel anello, so solo che lo perse e che la guerra per qualche motivo misterioso fu sospesa.
Stavo cercando di ricordare come fosse finita quella guerra, quando nella piazza irruppe un piccolo e insignificante barbaro di nome Gruud.Si mise a piagnucolare che in una sfida contro un altro misero chierichetto era stato sconfitto.
Beh normale pensai perdere contro un prete lecca piedi divino, però quello insisteva che la sua sconfitta era dovuta a uno strano oggetto che quel chierico custodiva.
Beh pensai è ferito nell’orgoglio e ora cerca una scusa per non ammettere per aver perso per sua stoltezza, invece persisteva e allo stesso tempo non sapeva descrivere come aveva perso.
La cosa mi insospettì alquanto ma non sapeva darmi informazioni utili, così iniziai a sbeffeggiarlo davanti a tutti per la sua incapacità.Ma proprio in quel momento arrivò a dissetarsi alla fontana quel chierico di nome Paracelso, lo osservai subito ma non sembrava aver nulla di strano addosso.Gruud affermava che aveva usato un oggetto oscuro mentre Paracelso disse che l’unica cosa che gli era stata utile era un anello di vetro, e me lo diede.
Io mi infilai l’anello ma a parte il farmi invisibile, cosa poi non tanto ignota, non notai in esso alcun altri incantamento.Gruud insisteva ad affermare che il chierico nascondeva un anello ben più potente e che non lo dava a vedere.Così, senza pensarci su due volte, levai tutti gli incantesimi al chierico in modo che fossi del tutto invisibile alla sua vista.
Grudd e Paracelso continuarono a discutere per un po’ e poi si lasciarono in mala maniera, io in silenzio e invisibile seguii paracelso.
Dapprima si arrabattò un po’ in giro per la campagna, sospettando che qualcuno lo stesse seguendo, si fermò al bar della posta a bere un bicchiere di acqua poi si diresse a tutta velocità nella zona del rettile nero e velenoso e dei re gobelin e coboldi.
Per l’appunto si diresse dal re gobelin, quando venne attaccato dai suoi tirapiedi, lo scontro fu rapido visto che li uccise tutti in men che non si dica….si vedeva chiaramente la sua potenza anche se inesperto.
Purtroppo per aumentare la mia resistenza nel camminare mi feci scoprire, lui irato mi guardò in gesto di sfida e poi recitando una formula magica scomparse.Io feci lo stesso mi ritrovai in capitale ma di lui nessuna traccia, però ora che sapevo che quel anello che tanto mi interessava esisteva ancora e che forse quel prete avrebbe potuto darmi informazioni su come recuperarlo, lo avrei ricercato e ucciso senza pietà se solo si fosse opposto ai miei voleri.

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