Le mie memorie…
Tempi felici erano quelli in cui il giovane Bonestripper si svegliava in taverna tutto tumefatto dalle botte del giorno precedente. Mi stiracchiavo, mi guardavo allo specchio e mi tiravo la faccia all’indietro per vedere quanto male ero ridotto.
Non occorreva che chiudessi dietro di me la porta, tanto, da monaco non avevo granchè da lasciare incustodito. Poi scendevo in taverna, e pagavo un conto sempre troppo salato per le mie tasche, e rimanevo costantemente ignudo. Probabilmente a Gwendalyn dovevo piacere parecchio se mi spellava ogni santo giorno. Un bicchiere di nero tanto per cominciare bene la giornata, un altro bicchiere di nero tanto perche’ la giornata sarebbe stata piena di legnate, un altro bicchiere di nero per non rendermene conto. Ah si, un altro bicchiere di nero per darmi coraggio ed uscire in piazza come natura m’aveva fatto.
La vista della città alle prime luci dell’alba era sempre uno spettacolo, novizi che se ne stavano fermi li ad chiedere che qualcuno li portasse a fare dell’esperienza, pile di rimasugli di qualche pezzo d’equipaggiamento raro, scrappato da qualche pioggia di meteoere dei cacciatori di taglie… gente che ogni tanto emetteva urla agghiaccianti e spariva nell’infernale sottosuolo della città… Il tutore Reyak che non aveva mai smesso di chiedermi se avevo bisogno d’aiuto nonostante i miei 50 livelli suonati…
Che spettacolo ragazzi! Ma non potevo stare li a perder tempo, dovevo mettermi qualcosa indosso prima che la gente mi vedesse con le pudenda di fuori. Cosi’ correvo in stanza della pace, mi vestivo alla meno peggio ed eccomi pronto, corazzato come un dragone ansioso di uccidere ancora nuovi e terribili mostri, beffardi spettri e quant’altro.
Ovviamente, non sono mai stato solo. Ricordo che fin da fanciullo posavo le mie innocenti nocche sugli zigomi dei nemici assieme al fido amico & collega Torbak, mio compagno di banco in classe con Rukio.
Ricordo che spesso fingevamo una morte apparente di gruppo in modo che smettesse prima di far lezione, e ci lasciasse liberi di uscire.
Eravamo soliti divertirci a vedere i nostri nemici schiattare con una media complessiva di 10 cazzotti e un calcio ogni secondo. Non c’è male direi! Assieme al prode amico ho combattuto pressochè dovunque, e ho percorso piu’ volte a piedi tutto il mondo allora conosciuto. Inseparabili quasi fossimo un combattente solo, nessuno mostro potè mai, neanche una sola volta sconfiggerci. Vero è che talvolta giravamo da soli, e quelle volte come natura vuole morivamo come cretini. A dire il vero moriva piu’ spesso lui ^__^.
Poi, lentamente le nostre strade si separarono, e man mano che le nostre conoscenze aumentavano furono altri i guerrieri e gli incantatori che incrociarono e segnarono il mio cammino.
Ad ogni modo, in quel periodo, proprio quando cominciavo ad avere tutti i capelli bianchi, successe qualcosa di straodinario e di imprevisto. Improvvisamente mi ritrovai nel corpo di me stesso ma giovane e forte come non ricordavo piu’. Il mio vecchio “io” era morto, a sacrificio di chissa’ chi… ma ora ero tornato giovane ed arzillo, pronto per superarmi di nuovo.
Entrai a far parte di un clan chiamato “Le Fiamme del Drago“, con grandi onori e grandi aspettative di tutto il Consiglio del Clan, che aveva grandi ideali e grandi progetti. Quali fossero questi progetti non era mai stato dato capire a nessuno. Cosi’ un giorno entrai nel salone dove si riunivano i Consiglieri e chiesi cosa andavano cianciando. Ricevendo come risposta ancora grandi ideali e grandi promesse, ma in realtà solo tante belle parole e un costante mistero imperscrutabile, me ne chiamai fuori. Più tardi mi accusarono di essermi fregiato del titolo di appartenente al loro Clan senza averne il diritto, senza che loro mi avessero neppure mai visto. Altro mistero misteriosissimo! Poi le Fiamme del Drago sono scomparse, io no.
Ma in quel luuuuungo periodo di (chiamiamola) militanza nelle Fdd, conobbi degli uomini il cui valore va al di la di ogni umana comprensione, tanto che appunto ora siedono assieme a me nell’Olimpo degli immortali. Parlo di Hawkeye, il Signore del Fuoco e di Blackstar, the Gentleman. Il primo, fu più che altro una guida dall’infinita spiritualità, Blackstar invece mi prese sotto il suo forte braccio e scese assieme a me sui campi di battaglia, e mi insegnò tecniche di combattimento che neppure i maestri di gilda più anziani si sarebbero mai sognati. Mi indicò anche nuovi sistemi di lotta propri del monaco, benchè delle mie arti marziali non avesse proprio motivo di esserne a conoscenza, non avendo mai annoverato nella sua famiglia nessun monaco! L’imbattibile templare fu per me molto piu’ che un maestro, diciamo che mi ha trainato un sacco. No, no… piano…sto scherzando! In realtà, esponendo il mio agile e prestante sedere al nemico in prima linea, il nostro imbattibile gruppo poteva affrontarlo indisturbato, tanto le botte le pigliavo io. Ad ogni modo, la conoscenza di Blackstar fece cominciare un lunghissimo sodalizio fra di noi, che dura ancora fino ai giorni più recenti essendo stato abbracciato da tutti i nostri alberi geneanalogici. E anche da quelli geneadigitali.
Ora tutto lo spirito dell’ineffabile guerriero è trasportato in un suo eccezzionale discendente, che tutti riconoscono in Raxy il Dio dell’Onestà.
Poi ci fu un periodo piu’ o meno lungo in cui decisi di andare in eremitaggio spirituale, vuoi per l’età avanzata nuovamente, vuoi perchè mi sentivo dentro la voglia di andare in vacanza… sono sparito per un bel po’. Fin che un giorno non feci casualmente la conoscenza di un bardo sgangherato, di nome Kileroth. Il losco individuo appena citato, nel periodo della mia assenza, aveva fondato guarda caso, assieme a Blackstar ed altri personaggi malefici un nuovo clan, dagli scopi terribili e demoniaci. Mi piaque subito. E così entrai a far parte dei “Messaggeri dell’Oscurità“.
Assieme al nuovo compagno d’arme, ed ai compagni di sempre ritornai sulla scena in modo dirompente, e sebbene la mia età fosse paragonabile a quella della fontana che c’e’ in piazza nella capitale, il mio ritiro spirituale mi aveva giovato talmente tanto che le mie doti di combattimento non si erano avvizzite per nulla. Cioè.. morivo come una mosca in mezza clessidra, ma almeno morivo con onore!
Cominciò così un lungo periodo di guerre e di sangue, dove i MdO misero a ferro e a fuoco tutto il creato. Tutti gli altri Clan corsero ai ripari per frenare (per tentarci) l’avvento dei Demoni Messaggeri, forti e sanguinari come non si era visto mai. Anche se non e’ andata proprio sempre cosi’ sono webmaster e scrivo cosi’ lo stesso!
In quel tempo, strinsi anche ottimi rapporti con un gran bel figurino di barbaro, di nome Uccio che si divertiva a spezzare le vertebre di mostri grandi tanto palazzi
interi!!
Il selvaggio era spesso leader di numerose spedizioni richieste dagli Dei del tempo, sviluppato com’era in larghezza, non si rendeva conto che ero felice di aver trovato finalmente un altro che le prendesse al posto mio! URRAH!
Scherzi a parte, potrei continuare all’infinito elencando i nomi di chi mi ha accompagnato nel mio lungo e bustrofedico viaggio verso l’immortalità. Ma non mi basterebbe lo spazio a disposizione su tutto il server, potrei cominciare dal saggio Typhoon, pavido che non usciva mai dalla taverna se non aveva almeno un anello di vetro di riserva nello zaiono, ma letale (e fortunato) come non si era mai visto un saggio prima! Come non ricordare un altro bardo, Karsais detto l’infallibile, ora sparito non si sa bene come nella breccia del tessuto dei mondi. L’unico bardo che riusciva a vendere “razioni di volpe” ai maghi passandoli per cibo che aiutava contro lo spellfail…. Voglio anche ricordare Parda e Nydiloth che formavano assieme a me il trio del disastro totale, e mi hanno aiutato a raggiungere velocissimamente il massimo livello raggiungibile.
La lista potrebbe continiuare a lungo… ma lo spazio e’ tiranno…
La fiaba della buonanotte è finita, andate a nanna.
Bonestripper per gli amici… ora
Non occorreva che chiudessi dietro di me la porta, tanto, da monaco non avevo granchè da lasciare incustodito. Poi scendevo in taverna, e pagavo un conto sempre troppo salato per le mie tasche, e rimanevo costantemente ignudo. Probabilmente a Gwendalyn dovevo piacere parecchio se mi spellava ogni santo giorno. Un bicchiere di nero tanto per cominciare bene la giornata, un altro bicchiere di nero tanto perche’ la giornata sarebbe stata piena di legnate, un altro bicchiere di nero per non rendermene conto. Ah si, un altro bicchiere di nero per darmi coraggio ed uscire in piazza come natura m’aveva fatto.
La vista della città alle prime luci dell’alba era sempre uno spettacolo, novizi che se ne stavano fermi li ad chiedere che qualcuno li portasse a fare dell’esperienza, pile di rimasugli di qualche pezzo d’equipaggiamento raro, scrappato da qualche pioggia di meteoere dei cacciatori di taglie… gente che ogni tanto emetteva urla agghiaccianti e spariva nell’infernale sottosuolo della città… Il tutore Reyak che non aveva mai smesso di chiedermi se avevo bisogno d’aiuto nonostante i miei 50 livelli suonati…
Che spettacolo ragazzi! Ma non potevo stare li a perder tempo, dovevo mettermi qualcosa indosso prima che la gente mi vedesse con le pudenda di fuori. Cosi’ correvo in stanza della pace, mi vestivo alla meno peggio ed eccomi pronto, corazzato come un dragone ansioso di uccidere ancora nuovi e terribili mostri, beffardi spettri e quant’altro.
Ovviamente, non sono mai stato solo. Ricordo che fin da fanciullo posavo le mie innocenti nocche sugli zigomi dei nemici assieme al fido amico & collega Torbak, mio compagno di banco in classe con Rukio.
Ricordo che spesso fingevamo una morte apparente di gruppo in modo che smettesse prima di far lezione, e ci lasciasse liberi di uscire.
Eravamo soliti divertirci a vedere i nostri nemici schiattare con una media complessiva di 10 cazzotti e un calcio ogni secondo. Non c’è male direi! Assieme al prode amico ho combattuto pressochè dovunque, e ho percorso piu’ volte a piedi tutto il mondo allora conosciuto. Inseparabili quasi fossimo un combattente solo, nessuno mostro potè mai, neanche una sola volta sconfiggerci. Vero è che talvolta giravamo da soli, e quelle volte come natura vuole morivamo come cretini. A dire il vero moriva piu’ spesso lui ^__^.
Poi, lentamente le nostre strade si separarono, e man mano che le nostre conoscenze aumentavano furono altri i guerrieri e gli incantatori che incrociarono e segnarono il mio cammino.
Ad ogni modo, in quel periodo, proprio quando cominciavo ad avere tutti i capelli bianchi, successe qualcosa di straodinario e di imprevisto. Improvvisamente mi ritrovai nel corpo di me stesso ma giovane e forte come non ricordavo piu’. Il mio vecchio “io” era morto, a sacrificio di chissa’ chi… ma ora ero tornato giovane ed arzillo, pronto per superarmi di nuovo.
Entrai a far parte di un clan chiamato “Le Fiamme del Drago“, con grandi onori e grandi aspettative di tutto il Consiglio del Clan, che aveva grandi ideali e grandi progetti. Quali fossero questi progetti non era mai stato dato capire a nessuno. Cosi’ un giorno entrai nel salone dove si riunivano i Consiglieri e chiesi cosa andavano cianciando. Ricevendo come risposta ancora grandi ideali e grandi promesse, ma in realtà solo tante belle parole e un costante mistero imperscrutabile, me ne chiamai fuori. Più tardi mi accusarono di essermi fregiato del titolo di appartenente al loro Clan senza averne il diritto, senza che loro mi avessero neppure mai visto. Altro mistero misteriosissimo! Poi le Fiamme del Drago sono scomparse, io no.
Ma in quel luuuuungo periodo di (chiamiamola) militanza nelle Fdd, conobbi degli uomini il cui valore va al di la di ogni umana comprensione, tanto che appunto ora siedono assieme a me nell’Olimpo degli immortali. Parlo di Hawkeye, il Signore del Fuoco e di Blackstar, the Gentleman. Il primo, fu più che altro una guida dall’infinita spiritualità, Blackstar invece mi prese sotto il suo forte braccio e scese assieme a me sui campi di battaglia, e mi insegnò tecniche di combattimento che neppure i maestri di gilda più anziani si sarebbero mai sognati. Mi indicò anche nuovi sistemi di lotta propri del monaco, benchè delle mie arti marziali non avesse proprio motivo di esserne a conoscenza, non avendo mai annoverato nella sua famiglia nessun monaco! L’imbattibile templare fu per me molto piu’ che un maestro, diciamo che mi ha trainato un sacco. No, no… piano…sto scherzando! In realtà, esponendo il mio agile e prestante sedere al nemico in prima linea, il nostro imbattibile gruppo poteva affrontarlo indisturbato, tanto le botte le pigliavo io. Ad ogni modo, la conoscenza di Blackstar fece cominciare un lunghissimo sodalizio fra di noi, che dura ancora fino ai giorni più recenti essendo stato abbracciato da tutti i nostri alberi geneanalogici. E anche da quelli geneadigitali.
Ora tutto lo spirito dell’ineffabile guerriero è trasportato in un suo eccezzionale discendente, che tutti riconoscono in Raxy il Dio dell’Onestà.
Poi ci fu un periodo piu’ o meno lungo in cui decisi di andare in eremitaggio spirituale, vuoi per l’età avanzata nuovamente, vuoi perchè mi sentivo dentro la voglia di andare in vacanza… sono sparito per un bel po’. Fin che un giorno non feci casualmente la conoscenza di un bardo sgangherato, di nome Kileroth. Il losco individuo appena citato, nel periodo della mia assenza, aveva fondato guarda caso, assieme a Blackstar ed altri personaggi malefici un nuovo clan, dagli scopi terribili e demoniaci. Mi piaque subito. E così entrai a far parte dei “Messaggeri dell’Oscurità“.
Assieme al nuovo compagno d’arme, ed ai compagni di sempre ritornai sulla scena in modo dirompente, e sebbene la mia età fosse paragonabile a quella della fontana che c’e’ in piazza nella capitale, il mio ritiro spirituale mi aveva giovato talmente tanto che le mie doti di combattimento non si erano avvizzite per nulla. Cioè.. morivo come una mosca in mezza clessidra, ma almeno morivo con onore!
Cominciò così un lungo periodo di guerre e di sangue, dove i MdO misero a ferro e a fuoco tutto il creato. Tutti gli altri Clan corsero ai ripari per frenare (per tentarci) l’avvento dei Demoni Messaggeri, forti e sanguinari come non si era visto mai. Anche se non e’ andata proprio sempre cosi’ sono webmaster e scrivo cosi’ lo stesso!
In quel tempo, strinsi anche ottimi rapporti con un gran bel figurino di barbaro, di nome Uccio che si divertiva a spezzare le vertebre di mostri grandi tanto palazzi
interi!!
Il selvaggio era spesso leader di numerose spedizioni richieste dagli Dei del tempo, sviluppato com’era in larghezza, non si rendeva conto che ero felice di aver trovato finalmente un altro che le prendesse al posto mio! URRAH!
Scherzi a parte, potrei continuare all’infinito elencando i nomi di chi mi ha accompagnato nel mio lungo e bustrofedico viaggio verso l’immortalità. Ma non mi basterebbe lo spazio a disposizione su tutto il server, potrei cominciare dal saggio Typhoon, pavido che non usciva mai dalla taverna se non aveva almeno un anello di vetro di riserva nello zaiono, ma letale (e fortunato) come non si era mai visto un saggio prima! Come non ricordare un altro bardo, Karsais detto l’infallibile, ora sparito non si sa bene come nella breccia del tessuto dei mondi. L’unico bardo che riusciva a vendere “razioni di volpe” ai maghi passandoli per cibo che aiutava contro lo spellfail…. Voglio anche ricordare Parda e Nydiloth che formavano assieme a me il trio del disastro totale, e mi hanno aiutato a raggiungere velocissimamente il massimo livello raggiungibile.
La lista potrebbe continiuare a lungo… ma lo spazio e’ tiranno…
La fiaba della buonanotte è finita, andate a nanna.
Bonestripper per gli amici… ora
Kalevoth, il Dio della Follia