(Poesia) Fata del Male
Pesco nel lago della vita i pesci con cui gli esseri mortali si nutrono
Do loro la vita da levare a della sane creature, per far in modo che la loro specie
non si estingua e trasformo le acque salate in bevande gustose da bere.
Allieto il loro vivere con le mie strofe poetiche mentre una fata oscura
sull’altra sponda del lago ammantata di nero mi aspetta.
Fila la lana, tesse i vestiti della vita e dona loro un colore come la pece e mi ascolta cantare.
Lei mi guarda e mi sorride smaniosa di possedere la mia giovinezza, mentre nella sua mente
mi immagina tenebroso e triste.
Il suo sguardo mi ferisce lo spirito e la sua voce dolce mi attira a lei facendomi intravedere
paradisiaci fanciulli.
Fu allora che incoccai una freccia nel mio arco dorato e scagliandola al suo cuore, glielo spaccai
in migliaia di frammenti più taglienti di uno specchio rotto.
Il suo velo del male cadde e il suo spirito fiammeggiante divenne eterno e libero