Resoconto Quest Rapimento di Marsha
Molto tempo è passato da quei lontani giorni, e a stento la mia memoria riesce a rievocare i momenti incredibili che quasi per caso mi ritrovai a vivere…
All’epoca ero un giovane rampollo di ricca famiglia di nani, adottato in giovane età per poter colmare la mancanza di un secondo genito che potesse portar alto il nome della mia famiglia.
Da generazioni infatti i due primi geniti venivano mandati al servizio del bene
e diventavano grandi eroi.
Così era stato per mio fratello, cosi’ sarebbe stato per me. Decisi che un giovane elfo non sarebbe mai stato accettato dalla dinastia dei grandi Chierici,
poco portato per lo studio delle arti magiche decisi di spingermi verso le arti del combattimento più affini alle mie caratteristiche fisiche.
Passai nei boschi ad imparare le arti del combattimento Ranger, e dopo pochi mesi iniziai gia’ a diventare abile combattente.
Tutto procedeva al meglio, quando una sera una lettera con sigillo nanico arrivo’ con un’emissario.
2 ore dopo il tramonto del sole”
Mio fratello non era solito scrivermi lettere, anzi non era esattamente solito neppure rivolgermi la parola eppure il messaggio conciso non lasciava adito a fraintendimenti.
Avevo 2 lune di tempo per farmi trovare alla capitale.
Proprio da questa lettera cominciarono le incredibili avventure che sto per narrarvi.
Passarono due lune e io arrivai nel pomeriggio, un gran fervore animava le genti.
Alle pareti manisfesti di una donna, che le guardie cercavano in modo frenetico.
Mi presentai al soppalco con qualche minuto di vantaggio.
Li’ i piu’ grandi eroi dei nostri tempi attendevano qualcosa o qualcuno.
Entrai titubante, qualcuno mi guardò con aria stupita, qualcun altro neppure si accorse della mia presenza, e di mio fratello, neppure l’ombra.
Poi due elfi mi si avvicinarono, due medaglioni bellissimi attirarono subito la mia attenzione…
“Tu devi essere il fratello di Norky!” esclamo’ il primo
“Piacere messere il mio nome e’ Ryok e sono il fratello minore di Norky.” risposi io
“Sisi si vede mi rispose subito, sei tale e quale tuo fratello…”
Un attimo di silenzio ed imbarazzo si sollevo’ a quel punto poi il secondo degli elfi guardando scettico il primo esclamo’:
“Boss…posso farti notare che non è nemmeno un nano?…come fai a dire che sono fratelli!?”
“Va la’, va la’” gli rispose il primo, “non vedi??Son due gocce d’acqua!!”
Entrambi scoppiarono a ridere poi si presentarono, uno era il famosissimo Raiel l’altro il potente Arayl.
Poi il clima disteso fu improvvisamente interrotto da una voce potente, Klenir Dio del Fato richiamo’ a se’ l’attenzione e immediatamente tutti smisero qualunque attività e iniziarono ad ascoltarlo, parlava del rapimento di Marsha, moglie del governatore Poldir. Di mio fratello neppure l’ombra al che capii che ero stato li’ convocato per rimpiazzarlo, il gruppo doveva partire, non c’era più tempo.
Raiel mi guardo’ e mi disse:
“Sei sicuro di sentirtela?”
Esitai un’attimo, poi feci cenno di si con la testa.
“E cosi’ sia mi disse, tu sostituirai tuo fratello, almeno fino a che non tornera’, ovunque egli sia.”
La decisione era presa e da quel momento non avrei piu’ avuto modo di tirarmi indietro.
Andammo da Poldir che trepidante pregava al tempio degli Dei e ci aspettava. Preoccupato per la moglie ci raccontò di un messo che aveva mandato a cercar informazioni da un esploratore e che mai era tornato da lui. Ci disse di dirigerci verso le colline ad ovest di Ugarit e così decidemmo di fare.
Arrivammo dapprima ad Ugarit ed iniziammo a setacciare la città, a chiedere ai commercianti ma dell’esporatore citato neppure l’ombra.
Poi un Nano del gruppo di nome Crumor, un tipaccio solito farsi chiamare “Tiranno Oscuro”, che solo dopo avrei scoperto essere uno dei tre capi del Male, propose di setacciare le segrete della città.
Tra gli stretti cunicoli dopo ore di ricerca ancora nulla era stato trovato, fino a che una voce riecheggiò tra le mura dei cunicoli.
Klaus, borgomastro della città ci chiamava al suo cospetto.
Per primo fu il potentissimo Deloriel a parlare:
“Salve borgomastro, ci scusiamo per esserci intruffolati nelle segrete della tua città senza chiederti il permesso, ma un fatto orribile è accaduto, Marsha moglie di Poldir è stata rapita. L’emissario in cerca di informazioni passato da Ugarit è sparito nel nulla, avete forse voi notato, un esploratore?”
L’equipaggiamento di Deloriel era al tempo stesso fantastico e inquietante, i suoi occhi fermi sicuri e fieri rispecchiavano la tranquillità interiore di un Avatar di Adelas, ma il suo equipaggiamento Rosso Sangue, faceva supporre una scarsa attitudine al perdono contro il nemico.
“In effetti” parlando Klaus mi fece rinvenire dalle mie riflessioni “un uomo straniero si è aggirato tra le vie della mia città qualche giorno fa, poi se ne’ andato in direzione delle colline a nord ovest”
Ci concedammo ringraziandolo caldamente e come consigliatoci da Klaus partimmo per le colline a nord ovest.
Le facce di tutti erano adesso tese e preoccupate, dietro di me un mezzogigante, anch’egli uno dei capi dell’orda del male, guardava il cielo mentre ci si spostava rapidamente tra la campagna.
“Come mai l’espressione di tutti s’e’ fatta cosi’ tesa?” Gli chiesi quasi sottovoce, come se sperassi non mi sentisse neppure.
Mi rispose lui con un marcato accento delle terre del Sud:
“Brutte zone quelle in cui ci dovremo inoltrare…poco sicure sopratutto”
Zeramos aveva ragione le terre dei giganti erano luogo pericoloso, e non fu facile raggiungere l’esporatore, che nel vederci, rimase sorpreso.
In realtà non rivelo’ nulla di nuovo, nulla a parte una leggenda riguardante un portale dimensionale che collegava il nostro mondo ad un’altro.
Non sarei mai stato capace neppure di pensare nulla di simile, eppure il gruppo sempre più preoccupato iniziava ricomporre i difficili pezzi di un complicato puzzle. Vi era una zona sotterranea fatta di cunicoli e di strani essere definiti scavatori che erano stati capaci di creare chilometri e chilometri di galleria sotto la campagna. Li’ scavando avevano trovato un collegamento subacqueo oltre al quale le leggende narravano esserci guardiani potenti a guardia di una porta di energia.
Il gruppo rimase un attimo in silenzio.
Tutti conoscevano la pericolosità della zona, si narra che pochi gruppi di eroi nella storia avessero avuto il coraggio anche solo di tentare un simile azzardo, per arrivare là dove questo e l’altro mondo si incontrano.
Eppure c’era da correre il rischio o per Marsha sarebbe stato troppo tardi.
Arrivati su posto fummo costretti ad affrontare mille insidie e problemi, i potenti signori di quei luoghi tentarono in tutti i modi ,di opporsi al nostro passaggio, poi finalmente, dopo mille insidie e problemi arrivammo al cospetto di tre Enormi Golem su un ponte sospeso tra un fiume di lava che immobili proteggevano l’ingresso ad una piccola grotta. Era evidente, per poter andare avanti era necessario sconfiggerli, e cosi’ decidemmo di fare. Il gruppo si divise 4 per ognuno dei tre golem, chiunque fosse riuscito nell’ardua impresa di sconfiggerli avrebbe dato soccorso a tutti gli altri.
Lunghi minuti passarono dall’inizio del combattimento e quando ormai tutti erano allo stremo delle forze, finalmente anche l’ultimo dei tre golem fu sconfitto abilmente.Una stanza ci separava ormai dal portale dimensionale.
Ancora una volta, l’ultima il gruppo esito’ prima di spostarsi. Poi tutti assieme entrammo nella stanza.
Un enorme portale vorticava furiosamente, emettendo un’energia terrificante.
Silenzio per un attimo.
Poi un viaggiatore di mondi, il rapitore di Marsha, salto’ improvvisamente fuori dal portale e ci attacco’.
Non credo che in questa vita, assistero’ mai piu’ a un combattimento tanto furioso e cruento. In due valorosi caddero sotti i violentissimi colpi del viaggiatore. Per qualche attimo ci furono attimi di terrore, in molti tentarono di mettersi in salvo. Infine il gruppo riorganizzatosi torno’ ancora una volta allo scontro e questa volta all’attacco e sconfisse definitivamente il mostro.
Nel corpo una lettera, poche righe, che ci permisero di capire che forse per Marsha non era troppo tardi, forse era ancora rinchiusa nelle segrete di una chiesa.
Corremmo verso le segrete dell’unica chiesa che ci venne in mente e li’ tra le tenebre trovammo la povera donna tremante.
Tornati a Casa la gioia di Poldir fu immensa nel riabbracciare l’amata. Ci ringraziò quasi in lacrime. Grande Onore agli Eroi che tanto si prodigarono alla ricerca della rapita.
Onore agli Eroi!
Per quanto mi riguarda a distanza di diversi mesi, di mio fratello neppure l’ombra, in confronto a cio’ che ho fatto fino ad adesso, cio’ che mi spetta e’ niente. Rimpiazzare un tal nome non sara’ cosa facile ma mi impegnero’ per continuare a tener alto il nome della mia famiglia.
Ryok