[Background UA] Cledys
La piccola radura pullulava di mille suoni al crepuscolo e nell’albero cavo, mia dimora, mi sollazzavo giocando a nascondino con le fatine blu, mie amiche da sempre..
Stranamente però quella sera il sole che menava al riposo sembrava essere stato privato del suo pennello e l’aria era greve.
D’un tratto tacquero i cinguettii e gli ameni amati rumori che ogni sera salutavano il giorno che ci lasciava per dare il benvenuto alla luna…
Anche le piccole creature alate scomparirono e tutto sprofondò in un silenzio senza nome.
La corteccia che abbracciava l’incavo che mi ospitava scricchiolò paurosamente e improvvisamente l’intero immenso tronco si aprì in due…Mi ritrovai stordita tra l’erba umida …. Socchiusi gli occhi…. E con mio terrore m’avvidi che la distesa erbosa non era stata baciata quella sera dalla bruma… rivoli di un liquido rosso e caldo intridevano la terra e le mie piccole mani… Rabbrividì.. di terrore.. ma non c’era tempo per aver paura…
Mi levai ancora frastornata e ancora prima che la ragione prendesse il sopravvento mi trovai a scappare…. Per quanto però le mie piccole gambe si muovessero velocemente … non riuscivo a spostarmi di un millimetro…
Una tremenda risata squarciò l’aria allora….Raccolsi tutta la mia disperazione e gridai contro quel tetro presagio… “Chi sei…?”…
Improvvisamente una voce atroce intrisa di veemente iniquia squarciò il mio udito :” Chi sono ?….” Un’altra demoniaca risata ancora più roboante tagliò le mie tempie— “Chi sei tu?.. Sai chi sei ? Piccolo essere insignificante ? ..”…..Veramente in quel momento non sapevo più chi fossi… tutto il mio passato… se ne avevo avuto.. era svanito…in quel tetro silenzio… …. “Ah ah!… Non sei nulla ! Credi di esistere ma.. non hai vita !…”… Il cuore mi scoppiava la mente era sopraffatta da mille taglienti lame e la voce s’insinuava strisciante nel mio cervello creandosi varchi nelle meningi sino a cercare la mia volontà….
Istintivamente posai una mano sugli sdruciti pantaloncini che avevo indosso e avvertii uno strano calore pervadermi la mano, come se un’altra mano la stringesse… e… d’un tratto mi trovai nel pugno chiuso… un oggetto splendente.. strano… La luce che effondeva non era cattiva… e fungeva per me da balsamo in quell’istante di terrore… ma ancora la voce di poco prima tuonò con maggiore forza …”Lascia.. quell’oggetto minuscolo verme ! A nulla il tempo ti gioverà…. Gettal… ahhhhhhh.. gettalo….!”…. Avvertii nell’orrendo suono, proveniente dalle tenebre, esitazione come se…. Quell’oggetto rifulgente nelle mie mani determinasse un pericolo … Così… raccolsi le forze e lo strinsi nel pugno… qualcosa mi punse delicatamente il palmo della mano…. E fui costretta ad allentare la stretta… “Arghhhhhhhhhhhhh non mi sfuggiraiiiiiiiiiiiiiii Arghhhhhhhhhhhhhhh….” Una nube densa di fuliggine e mille fauci dai denti acuminati e grondanti di sangue… apparvero improvvisamente là ove era solo il buio….pronte a ghermirmi….. Dalla mia mano però l’oggetto di luce… emanò raggi policromi di un’intensità paurosamente rinfrangente…e fu allora che mi avvidi cosa fosse quella benedizione piovutami in mano… Era un Unicorno… Un Unicorno alato! ….. E ora troneggiava nel cielo con tutto il suo splendore…vomitando sulle terrificanti creature dell’inferno… il suo arcobaleno di vita…. Piccola come sono, non fece molta fatica a tirarmi in groppa… e… insieme a lui…. Varcai quell’incubo…
Dovetti svenire credo…. Quando ripresi i sensi mi ritrovai in una terra sconosciuta…Sconosciuto mi era il futuro… Solo il tempo gli avrebbe dato un nome… Ma giurai a me stessa che il mio amico unicorno e i miei fratelli… persi nel crepuscolo dell’orrore sarebbero vissuti oltre i confini di questa Clessidra….nella Luce e per la Luce!
Cledys